han
"dai minho, non fare così, devo studiare un sacco di materie per domani"
"ti prego..." disse con tono basso, come quando ai bambini non compri il giocattolo che tanto desiderano "prendi i libri e vieni a studiare da me" aggiunse, sospirai
"va bene" accettai prima di chiudere la chiamatapreparai i libri che mi sarebbero serviti nel mio zaino, presi i miei amati auricolari e feci partire la registrazione di Minho dove cantava, dio se è bravo.
dopo poco arrivai all'appartamento del mio ragazzo, Minho, cercai il citofono a nome 'Lee' e suonai
"chi è?" era una voce possente e autoritaria
"oh, forse ho sbagliato citofono" esclamai nel panico totale, ma sentì la voce di minho
"papà è un mio amico"
entrai nel cancello e mi avviai verso terzo piano, prima di salire l'ultimo scalino sentì la porta aprirsi, e lì compari la figura esile ma forte di minho in tuta e felpa ovviamente del colore nero
"Hey scoiattolino" esclamò come per prendermi in giro
"guarda che ci metto due secondi ad andarmene" lo avvisai
"dai, scherzo entra" rise invitandomi ad entrare, e così feci.
chiuse la porta e si avviò verso una stanza a me sconosciuta dato che non avevo mai messo piede in questa casaarrivammo nella sala da pranzo dove trovai un uomo sulla quarantina d'anni che preparava una borsa, probabilmente doveva andare a lavoro
"buonasera" esclamai con un piccolo inchino
"buonasera a te ragazzo" mi salutò con un leggero sorriso, e tornò a fare quello di prima
"minho devi- oh abbiamo ospiti buonasera" entrò una Donna lei sulla trentina d'anni
"mamma, papà lui è jisung, han jisung"
"piacere di conoscerti- hai detto han?" esclamò, il mio cuore perse cento battiti
"ehm...si" esclamò minho anche lui molto preoccupato, ma il padre rise
"conosco il signor han da tutta la vita, si trova qui a Seoul?" domandò
"n-no lavora in Malaysia, il mio paese d'origine" esclamò, il viso di minho si fece confuso
"bene, avremo modo di parlare un'altra volta, ora andiamo a lavoro" esclamò salutando il figlio con un bacio sulla fronte
"quando tornerete?" domandò triste
"minho sono solo due mesi, passeranno in fretta" lo rassicurò la madre per poi avviarsi verso la porta d'ingresso ed andare via.minho chiuse la porta e vi si appoggiò subito dopo ad esse e chiuse gli occhi sospirando, mi si spezzò io cuore vederlo così e lo abbracciai col tutte le forze che avevo, ricambiò l'abbraccio e data la poca differenza di altezza appoggiò il mento sui miei capelli scuri
"Minnie lo so che ti mancheranno, io sarò sempre accanto a te" lo rassicurai, lo sentì sorridere
"il mio scoiattolino" sussurrò stringendomi forte.
ci staccammo a fatica da quell'abbraccio, io avevo bisogno di lui, lui aveva bisogno di me"non mi hai mai detto che sei nato in Malaysia" esclamò minho stranito
"bhe non pensavo fosse importante" mi giustificai
"come no? io pensavo fossi totalmente coreano" rise poco, abbracciandomi per le spalle e camminando verso la sua stanza.
"cosa devi studiare?" mi domandò ancora sedendosi sul letto
"filosofia, algebra e storia" risposi mettendomi normalmente davanti a lui,
aspettavo ci guardammo per qualche secondo senza un valido motivo negli occhi e subito dopo mi prese i fianchi e mi tirò a sé facendo cadere entrambe suo letto.
"ahia stupido" esclamai tirandogli un piccolo colpo sulla spalla
"sei bellissimo" sussurrò, aiuto il solito luccichio nei suoi occhi color cioccolato
"yah minho non fare così" esclamai girandomi dal lato opposto per non far vedere l'imbarazzo, ma lo sentì avvicinarsi a me e Abbracciarmi con gentilezza
"jis sappi che se ti vesti ancora così non esiterò a scoparti, sappilo"mi avvisò
"ma...minho ho uno skinny e una camicia" esclamai cercando di capire
"appunto, questi skinny sono troppo skinny" esclamò
"ma vaffanculo" esclamai ridendo e alzandomi dal letto😩🤌🏻💞
dovevo scusatemi, giuro che minho in questa Fanfiction è un santo 🤸
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𝐑𝐄𝐃 𝐓𝐇𝐑𝐄𝐀𝐃
Fiksi Penggemar"𝖺𝗅𝖼𝗎𝗇𝖾 𝗉𝖾𝗋𝗌𝗈𝗇𝖾 𝖽𝗂𝖼𝗈𝗇𝗈 𝖼𝗁𝖾 𝗅𝖾 𝖺𝗇𝗂𝗆𝖾 𝗀𝖾𝗆𝖾𝗅𝗅𝖾 𝗌𝗂𝖺𝗇𝗈 𝗅𝖾𝗀𝖺𝗍𝖾 𝖽𝖺 𝗎𝗇 𝖿𝗂𝗅𝗈 𝗋𝗈𝗌𝗌𝗈...𝗉𝗈𝗌𝗌𝗈 𝖾𝗌𝗌𝖾𝗋𝖾 𝗅'𝖺𝗅𝗍𝗋𝖺 𝖾𝗌𝗍𝗋𝖾𝗆𝗂𝗍𝖺̀ 𝖽𝖾𝗅 𝗍𝗎𝗈 𝖿𝗂𝗅𝗈?" 𝖿𝗎𝗋𝗈𝗇𝗈 𝗅𝖾 𝗎𝗇𝗂𝖼𝗁𝖾...