Un lavoro importante

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Lilì era seduta da ore su quella dannata seggiola, iniziava a farle male la schiena.
Il suo capo l'aveva chiamata di corsa in redazione per parlare di un articolo su una nuova band molto famosa al momento, non aveva aggiunto altro. Salvo che doveva presentarsi al più presto.
Lilì si era fatta un sacco di idee in testa.
Forse si trattava idei Wings, band del celeberrimo Paul McCartney, l'ex Beatles.
Oppure i Pink Floyd o gli Abba!
Ad ogni modo era seduta su quella stramaledettissima sedia da troppo tempo.
Si alzò a fatica e andò alla finestra.
Nevicava fitto anche se l'inverno era ormai agli sgoccioli.
Con un lungo sospiro tornò al suo posto.
Finalmente la segretaria, la signorina Faure, la fece entrare.
Lilì prese la sua borsa di pelle e fece il suo ingresso nell'ufficio.
Ovunque erano appesi dischi celeberrimi come Abbey Road e The dark side of the moon.
Si avvicinò proprio ad Abbey Road. Aveva incontrato, sempre per una breve intervista, Ringo Starr.
Era stato molto cortese come sempre e l'incontro era andato magnificamente.
Sfiorò appena il vinile, convinta che quello era e sarebbe stato il punto più alto della sua carriera di giornalista musicale.
< Ragazzina! > tuonò una voce.
Lilì sobbalzò e si voltò.
< Non OSARE toccare quel disco! Vale più di te. >
Lei annuì e si sedette davanti alla scrivania su una poltrona di raso rosso.
L'uomo le offrì una sigaretta ma Lilì rifiutò, odiava l'odore acre del fumo.
< Signor Fabre sono stata contattata dalla segretaria per un servizio speciale, ma non mi ha detto molto a riguardo. > disse mentre lui si infilava una sigaretta in bocca.
Il signor Fabre annuì.
< È vero. >
< Di che si tratta? >
Lui sorrise a metà.
< Qui non si parla dei soliti servizi Angeline. > fece lui:< Non si tratta di Ringo Starr o Aznavour. È un gruppo sfuggente e ci hanno concesso una brevissima intervista. >
< Un cosa? >
< Concedono raramente interviste e noi siamo stati molto fortunati. Siamo uno dei pochi giornali musicali dell'intera Francia ad avere ottenuto questo risultato. >
< Beh, ottimo direi. > disse contenta.
< Se la cosa va in porto il giornale non resterà di nicchia ancora a lungo. > disse lui sbuffando fumo.
< Perché me? > domandò la ragazza.
Sapeva di essere una giornalista atipica. Non era pronta a tutto, anche a scopare con un cantante, per ottenere quello che voleva.
Era educata, gentile. Mai una parola fuori posto, non era offensiva o irritante come molti dei suoi colleghi.
< Perché a Freddie Mercury non piacciono affatto i giornalisti ecco perché. >
La ragazza spalancò la bocca dalla sorpresa.
< Ebbene sì. >
< Cosa?! Ma perché io? > balbettò lei stranita da quella affermazione.
< Angeline sei la nostra miglior giornalista. Sei gentile e tutti sembrano amarti alla follia. > parlò Fabre:< I Queen sono schivi. Concedono poche interviste, e in queste il signor Mercury raramente partecipa. >
< Quindi voi volete un intervista a Freddie Mercury. Non ai Queen. >
< Ad entrambi. >
< Mi chiede l'impossibile! > fece la ragazza sapendo bene come si sarebbe comportato Freddie.
Era fan dei Queen dal 1976. Conosceva la loro musica e l'apprezzava. E conosceva Freddie, come la sua tendenza a scappare dai giornalisti.
< Angeline Rocher sei una delle poche giornaliste decenti che ho. E l'unica speranza di questo giornale per crescere! >
<Non potete mandare qualcun'altro? Qualcuno con più esperienza e tatto?> domandò la ragazza.
< No. > fece lui secco:< No. Odette è in Italia a seguire Sanremo e Jacques è in America nel tentativo di intervistare Lennon sul suo nuovo disco. >
< Ci sono ancora Marie e Anais. Per non parlare di Marius. >
< Basta lamentele! Tu farai quella dannata intervista. > tagliò corto lui dando un pugno al tavolo.
Lilì annuì. I due parlarono ancora un po'. Poi lei ringraziò il suo capo e se andò.
A quanto pare aveva circa un quarto d'ora, massimo venti minuti, con i Queen.
Tutto questo il 2 marzo 1979. Ovvero fra otto giorni.
Sulla strada di casa pensò e ripensò a cosa avrebbe significato fallire nell'impresa.
Fabre non era il tipo da lasciar correre.
Marie, qualche anno prima, aveva pubblicato un articolo intitolato "una notte con Mick Jagger" che aveva fatto alzare le vendite alle stelle. In compenso Mick se l'era leggermente presa e aveva minacciato di far chiudere il giornale per sempre.
Marie era stata licenziata in tronco.
Era tornata da poco e si dedicava ad intervistare le bande brufolose di adolescenti che strimpellavano nei pub locali. Non esattamente quella che si chiama una grande ascesa.
La ragazza aprì la porta ed entrò in casa.
Non c'era nessuno.
Mamma era all'ospedale per dei controlli, papà al lavoro e suo fratello era andato a studiare da un amico.
Lilì salì in camera sua.
Buttò la borsa sul letto e prese un foglio bianco.
Cosa avrebbe potuto chiedere a Freddie Mercury?
Lola, il suo gatto, salì sul letto con un agile salto.
Forse avrebbe dovuto chiedergli dei suoi duemila gatti... pensò ridendo sottovoce accarezzando il manto pezzato di Lola.
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Lilì & Freddie Where stories live. Discover now