"Regina di cuori?" Chiesi arrabbiata.

"T-ti c-chi-iamano tut-tti c-cosí" balbettò lui.

"Carino come nome" dissi prima di andarmene.

"KALI! Ti sei ripresa! Ti dispiace seguirmi un attimo?" Mi chiese il cappellaio.

"Si" dissi seria.

Lo seguii con i suoi scagnozzi alle spalle e i bisbigli continuavano ininterrottamente.

"Vieni entra, voi state fuori" disse ai suoi scagnozzi facendomi spazio per entrare nella stanza.

"Che c'è" chiesi appena il cappellaio chiuse la porta.

"Mi dispiace per la faccenda delle carte sono stato sbadato e ti devo un favore, chiedimi qualunque cosa. Tranne le cose impossibili ovviamente come beh fare tornare in vi-"

"L'utopia" dissi senza aspettare che finisse la frase.

"Cosa?" Mi chiese fingendo di non aver capito bene.

"Voglio l'utopia, la spiaggia. Tutto sotto il mio controllo".

"No assolutamente no Kali" disse facendosi serio.

Sorrisi "Capito, ora vado" dissi girandomi per andarmene.

"Ferma! Non volevo dirti solo quello"

Mi fermai.

"Kali, sbaglio o quella sera mi hai augurato la morte? Se non eri in te tranquilla perché capisco"

"Si, ti ho augurato la morte e se mi chiedi di rimangiarmi le parole non lo farò, che sia chiaro" dissi seria.

"Oh quindi vuoi uccidermi anche ora?"

"Vorrei uccidere tutti in ogni momento"

"Le persone qui muoiono" disse lui "Non risolvi niente facendo così"

"Hai finito?" Chiesi.

Lui annuì e io uscii dalla porta ritornando in camera.
Appena chiusa la porta qualcuno bussò.

"Avanti" dissi.

"Sono io, l'impiccione"

"Ciao Chishiya, sei venuto a chiedermi come sto?" Dissi aprendo la porta.

"Oh no assolutamente no. So benissimo che stai male"

Feci un sorrisino.

"Hai sorriso?"

"Io? No beh, no" dissi.

"Si hai sorriso" disse sedendosi accanto a me.

"Ok forse si..."

Rimanemmo in silenzio per qualche minuto e i gli eventi di quella sera continuavano a vagare ininterrottamente nella mia mente.

"Ho ucciso tutta la mia famiglia Chishiya"

"No, tu sei stata costretta a uccidere tuo fratello ma è stata tua madre a rovinare tutto"

"La morte dei miei genitori è avvenuta a causa mia e lo sai" dissi.

"No" disse lui fissandomi diritto negli occhi.

"Che significa no?! È così. Quella sera per uscire di casa ho fatto arrabbiare mio padre e hanno iniziato a litigare pesantemente e quando sono entrata mia madre ha solo concluso il lavoro che avevo iniziato io".

"Kali no, tu non c'entri niente. Non voglio fare lo psicologo o cazzate varie ma tu non hai rovinato nulla"

Rimasi zitta a fissarlo a bocca aperta e alla fine accennai un altro sorriso. Dovevo andare avanti, per mio fratello ma soprattutto per me.

"Ti ho portato una cosa" disse mettendosi le mani in tasca "No, non è vero, l'ho lasciato in camera lo vado a prendere. Torno tra poco" disse camminando verso porta per poi aprirla e sparire.

Pochi secondi dopo qualcuno bussò. Mi alzai per andare ad aprire.

"Hai fatto veloce" dissi prima di vedere chi fosse veramente "Oh Niragi ciao, non ci vediamo da qualche giorno".

"Avevo bisogno di pensare dopo quello che hai fatto, ma comunque, tu come stai?" Mi chiese entrando e chiudendo la porta.

"Penso di stare bene ora" dissi pensando a Chishiya che mi aveva tirato su il morale dicendomi di avere un regalo per me.
Nessuno, al di fuori della famiglia, mi aveva mai fatto dei regali.

"Hai ucciso tuo fratello e stai bene?" Mi chiese confuso.

"Cazzo non ricordarmelo" Dissi mettendomi le mani tra i capelli.

"Se hai bisogno di qualcosa ci sono io"

"Sta arrivando Chishiya e per ora sto benino ma grazie Niragi".

"Ancora con Shuntaro?" Disse.

"Chi?"

"Il nome di Chishiya è Shuntaro, non te lo ha mai detto?" Mi chiese.

"No ma non ha importanza, appena arriva mi dà il regalo e poi vado a letto. Non ho avuto tempo di dormire a causa delle lacrime e sono parecchio stanca" dissi ridendo.

"Lui non può darti niente, è stupido menefreghista e non gli importa di te"

"E a te si? Si sa che vuoi solo scoparmi" dissi guardandolo fisso negli occhi.

"Non è così Kali, tu mi piaci davvero ed è strano dirlo ma è così e non posso farci un cazzo. Ovviamente qualche scopata al giorno va fatta ma-"

"Non voglio scopare" confessai.

"Hai paura di scopare?" Mi chiese sbalordito.

Alzai le spalle, non sapevo cosa rispondere.

Lui spalancò gli occhi e poi cambiò discorso.

"Vieni, dormiamo baby killer, il regalo te lo dà domani hai bisogno di riposare" disse mettendosi nel letto a braccia aperte per invitarmi a mettermi sul suo petto.

Io gli sorrisi e andai da lui.
Cercai di dormire mentre mi accarezzava i capelli dolcemente.
Cazzo non era da Niragi ma non volevo che si fermasse.
Dopo poco mi addormentai.

*Chishiya's pov*
Andai in camera a prendere la scatoletta nera ma non la trovavo, cercai ovunque e finalmente eccola, sotto il letto.
Come ci era finita lì? Io l'avevo messa sulla scrivania e poi l'avevo presa e messa in tasca.
Strano, ma non voglio dare peso alla cosa, mi sarà semplicemente caduta. Capita anche ai migliori di sbagliare a volte.

Uscii dalla stanza e andai verso quella di Kali ma nel tragitto fui fermato da Kuina.

"Ehy Chishiya"

"Ciao Kuina, hai visto Kali oggi? Sta molto meglio".

"Si ha finalmente mangiato qualcosa e mi ha sorriso" disse.

"Si ha sorriso anche a me, si sta riprendendo ora vado ci vediamo"

Lei mi salutò con la mano prima che io la superassi per continuare la mia strada e fuori dalla porta di Kali incontrare...

"Aguni? Che ci fai qui?" Chiesi.

"Ero venuto a vedere come stesse, ma evidentemente bene visto che sta dormendo con Niragi" disse.

"Cosa?!" Dissi alzando le sopracciglia irritato.

"Si non ti consiglio di entrare, penso che lui ti stia aspettando" disse prima di andarsene.

Quindi è una sfida.
Bene, accetto.

Perchè così serio? |♣️♦️Alice In Borderland♥️♠️|Where stories live. Discover now