Una notte indimenticabile pt2

Începe de la început
                                    

Poi sentii dei passi arrivare e chiusi di fretta il libro e mi sedetti su una delle due poltrone vicino alla finestra mettendo i piedi sul tavolino.

Chishiya entrò nella stanza.

"Eccomi, scusa se ci ho messo tanto" disse appoggiando gli alcolici sul tavolino, poi prese dalla tasca un pacchetto di sigarette "Ne vuoi una?"

"Non fumo, bevo solo" dissi io.

"Siamo in due allora" disse Chishiya avvicinandosi alla finestra, aprendola e buttando giù il pacchetto.

Risi. Era una risata abbastanza falsa ma non volevo farlo notare...

"Bene, inizio io dai" disse sedendosi sulla poltrona vicino alla mia "Non ho mai...provato pentimento dopo aver ucciso qualcuno in un game".

Nessuno dei due abbassò il dito.

"Speravi eh? Okok tocca me ora" lui fece sì con la testa in risposta "Non ho mai...cercato il nome della propria amica su un libro di religione indiana".

"Cosa? Hai frugato tra le mie cose?" Disse calmo lui.

"Non cercare di difenderti, perché hai cercato il mio nome?" Dissi io in risposta.

"Ok si, ho cercato il tuo nome perché in quella serata a casa tua, quando siamo tornati alla spiaggia ti ho sentita, ho sentito tutto. I tuoi pianti, la tua lettera e la tua assurda frase del passato. Contenta ora?" Disse lui.

"Si ora si, almeno sei stato sincero" presi un respiro e misi una mano nei capelli "cosa hai trovato sul mio nome?" Chiesi poi io.

"Significa 'La nera' oppure 'Quella nera', è una dea della distruzione e della morte. Rappresentata con una collana di teschi e ricoperta di sangue, ha quattro braccia, in una mano tiene la testa tagliata di un uomo e con un piede calpesta un cadavere".

Non dissi nulla. Mia madre mi ha chiamata così sapendo il significato?

Non lo volevo sapere.

"Direi di non soffermarci sul mio nome ora come ora, facciamo altro" dissi.

"Va bene, cosa facciamo?"

"Continuiamo il gioco direi" dissi in una mezza risata.

"Non ho più voglia" disse alzandosi dalla poltrona per andare a sdraiarsi sul letto.

"E cosa vuoi fare?" Chiesi.

"Parlare" disse secco, poi con un cenno del capo mi invitò a sdraiarmi di fianco a lui.

Mi alzai e andai.

"Di cosa vuoi parlare?"

"Sai, a me non importa della vita, né della mia né di quella degli altri. Nel mondo reale ho iniziato a studiare medicina per capire se mi importasse o almeno iniziasse a importarmi, ma nulla".

"E quale è il problema?" Chiesi senza capire.

"Il problema sei tu"

Io? Che intendeva dire.

"Non mi importa neanche di me, ma perché mi importa di te?" Disse calmo aspettando una risposta.

"Che vuoi che ti risponda? 'grazie'?"

"Non devi rispondere, volevo solo dirtelo" fece un sospiro "ora tocca a te dire qualcosa".

"Ehm...non lo so, mia madre mi picchiava"

"Lo so" disse.

"Mio fratello mi difendeva"

"Lo so"

"Ho ucciso le persone che mi bullizzavano"

"Lo so"

"C'è qualcosa che non sai?" Chiesi un po' irritata.

"Non credo ma tu prova" continuò.

"Mh...sono Vergine"

"Lo so"

"Neanche a me importa della mia vita, ma non so per quale motivo mi importa della vostra".

"Questo non lo sapevo" disse "Cosa intendi per 'vostra'?"

"La tua, quella di Kuina, di Last Boss, Aguni e..."

"Non dirmi che ti importa di quell'essere" disse.

"Si..."

"Tra tutti, proprio Niragi?" Disse infastidito.

"Che problemi hai contro di lui?" Chiesi calma.

"Lui mi somiglia ecco che problemi ho, mi infastidisce questa cosa perché anche se provo a mettermelo in testa e crederci siamo fottutamente uguali" disse con tono caldo e menefreghista.

"Non so che dire...non penso voi siate uguali" dissi.

"Tu lo pensi perché non ci conosci come ci conosciamo noi" continuò.

Restammo in silenzio per quasi 20 minuti a guardare il soffitto finché io non ruppi il silenzio.

"Ok ho un'idea" mi alzai, presi una coperta che era sulla poltrona e gli presi la mano per farlo alzare.
Lo trascinai fuori dalla porta e poi per i corridoi.
Camminavamo lentamente per non fare rumore.

Incontrammo tutti i lottatori, dal primo all'ultimo e mi seguivano. Di nuovo.

"Non ho bisogno di guardie del corpo" dissi.

"Lo ha detto Last Boss, stavolta staremo qui" disse uno di loro.

"Kali non penso di voler continuare la nottata, soprattutto con loro" disse Chishiya calmo per poi iniziare a camminare nella direzione della sua stanza.

"Chishiya!" Dissi, lui si girò "Volevo dormire sotto le stelle con te, non mi importa di loro" conclusi.

Lui sospirò "va bene" e riprese camminare al mio fianco.
E ovviamente quei 9 lottatori ci seguivano.
Tra di loro c'era anche Saiko...

Arrivati all'esterno, misi la coperta sul prato e ci sdraiammo su di essa.

"Buonanotte" disse freddo per poi girarsi su un fianco e iniziare a dormire.

Era tornato freddo, tutto ad un tratto. Dopo quella chiaccherata.

Decisi di non pensarci e dormire...non era andata come speravo.

La mattina seguente...

Mi svegliai grazie alla luce del sole che mi batteva calda sul viso e lui non era lì...
C'erano tutti i 9 lottatori ma Chishiya se ne era andato.

"Ha detto che aveva bisogno di dormire sul letto" disse Saiko "E il cappellaio ti cerca" concluse.

"Dove devo andare?" Chiesi.

"Stanza delle carte, ci sono nuovi arrivati"

Mi alzai e diedi la coperta a un lottatore incaricandolo di portarla a Chishiya.
Mi diressi in camera mia, presi la mazza, la pistola e i pugnali e andai nella sala delle carte...

...loro?

Perchè così serio? |♣️♦️Alice In Borderland♥️♠️|Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum