Capitolo 19

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Le note di "What a Feeling" risuonano nella macchina mentre io e Lara sfrecciamo in direzione Ostia Lido. Cantiamo entrambi a squarciagola, godendoci questi piccoli momenti di divertimento nel caos assurdo della nostra vita.
«Sai che ti dico Ali, meglio che non sono venuti Claudio e Paolone.»
«Dici?»
«Ma si, Paolone non avrebbe fatto altro che parlare e ridere mentre Claudio avrebbe solamente sbuffato per l'intero tragitto.» Il suo discorso non fa una piega.
Continuiamo a parlare del più e del meno fino a quando Lara non si addormenta e rimango di nuovo sola a navigare nei miei pensieri, ma soprattutto uno torna costantemente.
"Perchè Sophie Rinaldi avrebbe ucciso sua sorella?" Devo scoprire il motivo il prima possibile.
Questa storia mi sta coinvolgendo troppo e ho paura che mi stia anche facendo distrarre dallo studio. Se Claudio lo venisse a sapere, senza pensarci due volte mi porterebbe in obitorio.
Domani dovrò assolutamente immergermi nei libri, ma prima passerò da Susanna, l'amica di Carmen. Ho bisogno di risposte per poter far tacere la detective che è in me e tornare nei panni della dottoressa specializzanda in medicina legale.
Persa nei miei pensieri dopo ben quaranta minuti di auto arriviamo alla spiaggia. Parcheggio, spengo la macchina e Lara finalmente si sveglia.
«Siamo arrivate?» chiede sbadigliando ancora con le palpebre chiuse.
«Si, dai scendiamo.»
Lara scende dalla macchina e dopo essersi guardata intorno, mi rivolge uno sguardo fulmineo.
«Perchè non siamo al bar, ma davanti la spiaggia?»
«Mi andava di camminare.»
«Ma io volevo bere!» frigna come una bambina.
«Dai, sarà una serata più salutare.» Lei sbuffa e ci incamminiamo sulla spiaggia.
«Mi si stanno riempiendo le scarpe di questa maledetta sabbia.» Mi viene da ridere guardandola affondare con le sue Vans nella sabbia fina.
«Dai Lara non ti lamentare.»
«Alice, te lo giuro sul povero Mortimer che prima o poi ti uccido.»
«Non lo faresti mai.»
«Vogliamo vedere, amica?»
Le faccio un sorriso di sfida e lei inizia goffamente a ricorrermi fino a quando non arriviamo davanti ad un gazebo tutto illuminato e decorato con rose bianche. Marco ci stava aspettando qui con un mazzo di fiori in mano. Ci guarda interdetto e il suo sguardo sempre più confuso passa da me a Lara.
«Ma cosa state facendo?»
«Piuttosto Tu cosa stai facendo? Vuoi giocare a marito e moglie con tua sorella?» Guardo Lara sgranando gli occhi, questa ragazza è tanto intelligente quanto ingenua.
«In realtà vorrei giocarci con te.» Ora i miei occhi sbalorditi si fissano su mio fratello che si è inginocchiato. Penso che questa sia la proposta di matrimonio più strana è bella che abbia mai visto.
Lara ha portato le mani davanti alla bocca e delle lacrime iniziano a scorrerle lungo le guance come se avesse aperto un rubinetto.
«Mi vuoi sposare, Lara Proietti?» Lei annuisce e pochi secondi dopo inizia ad urlare "Si" e saltando addosso a Marco cadono entrambi a terra.
Sembra ieri quando io e mio fratello giocavamo a rincorrerci nel cortile della casa di Sacrofano. Ora sta per intraprendere la carriera dei suoi sogni e sta per sposarsi. Magari il prossimo anno diventerò zia.
La vita è davvero imprevedibile, bastano ventiquattro ore per cambiarne il corso. Non ci avevo mai pensato.
«Così peró mi fate piangere.»
I due piccioncini si alzano e vengono ad abbracciarmi ed è proprio in questo momento che le lacrime iniziano a scorrere sulle mie guance come mai prima.
«Marco, non fare mai soffrire Lara. Intesi?»
«Si, sorella tranquilla.»
«Mi farà arrabbiare, ma soffrire mai.» I due sprofondano nei loro sguardi e così decido di lasciarli soli.
«È stata una giornata lunga, io torno a casa. Godetevi questa serata.»
«No dai Ali, resta con noi.» dice Lara mettendo le mani come se stesse pregando.
«Lara, Alice è molto stanca e poi vuole andare da Claudio...Non è vero sorella?»
«Esatto. Non pensate a me, mangiate e divertitevi e ...»
«Ok, Alice. Buona notte.» Faccio una smorfia a Marco e poi dopo averli abbracciati di nuovo torno in macchina per mettermi sulla strada di casa.
Questa sera il traffico è stranamente poco, direi quasi che sia un evento davvero raro.
Guidando penso a quanto sia bella la mia città e la mia vita, nonostante sia un caos totale.
Il telefono all'improvviso inizia a squillare. È Claudio, cerco di prendere il cellulare per rispondere.
«Alice, dove sei?»
«Sto tornando Claudio.»
«Mi manchi.» Sorrido e mi si scalda il cuore. Queste dolci esternazioni di Claudio sono più uniche che rare, è più probabile vedere una stella cometa di colore rosa.
«Anche tu mi man...»
Mentre sto percorrendo l'incrocio, una macchina che sta andando ad una velocità superiore a quanto consentito non riesce a frenare e si schianta contro la mia auto.
Tutto quello che riesco a sentire è un forte rumore e la voce di Claudio che grida il mio nome.
Mi guardo intorno, ma la vista inizia ad annebbiarsi, sto per perdere i sensi. Le urla di CC sono sostituite da un fischio fastidioso e continuo.
All'improvviso inizio a vedere tutto nero e poi non sento più nulla.
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Ciao!
Come state? Spero tutti bene.
Finalmente sono tornata ad aggiornare questo libro dopo tanti mesi, perdonatemi per questa assenza prolungata.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se volete darmi dei consigli sono tutta orecchi.
Spero tanto che vi sia piaciuto! A presto!
╰(*'︶'*)╯♡
P.S sto scrivendo una storia, si chiama "Oblivio" mi farebbe molto piacere se passaste a leggerla❤️

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 14, 2022 ⏰

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