☎️Non sarà così male...;)

☎️Perché tutte queste faccine pervertite, Louis?

☎️Così Styles.

☎️...ciao piccolo...

☎️Poi stasera scrivimi.

☎️Certo. Ti dirò l'ora, il luogo e blabla.

☎️Incontrerò il mio piccolo Lou, finalmente!

Bloccai il telefono e mi guardai allo specchio.

Avevano acconciato i miei capelli in un ciuffo alto. Per fortuna non avevano li avevano intrisi di lacca, l'ho sempre odiata.

«Grazie.»

Li abbracciai e guardai l'orologio. Mancava soltanto un'ora e mezza e l'avrei visto.


-


HARRY.


Gemma era appena uscita con una sua amica, io ero stato costretto ad andare ad una noiosissima e monotona cena, organizzata da un certo Tomlinson e dalla moglie, e lei era libera di fare ciò che voleva.

La mia testa era troppo presa da Louis, tanto che presi i primi vestiti che mi capitarono sotto mano.

Ancora non ci credevo, l'avrei visto il giorno dopo. Avrei guardato le sue labbra carnose e quegli occhi paradisiaci, mi piaceva tutto di lui, ma soprattutto la sua personalità, amavo il fatto che in ogni cosa che faceva metteva del suo. I ragazzi della sua età sono cresciuti con la convinzione che avere le stesse scarpe o gli stessi atteggiamenti, avrebbe portato ad un imminente successo, ma non sapevano che invece erano le persone uniche quelle che spiccavano distinguendosi.

Infilai la camicia scura e la lasciai leggermente sbottonata, per far intravedere i miei tatuaggi, presi i miei pantaloni neri e stretti ed i miei stivali, sempre i soliti.

Tirai i capelli indietro con una bandana e infilai in tasca il mio cellulare.

In caso di noia avrei avuto l'opportunità di scrivere a Louis.

Mia mamma entrò in camera e mi squadrò dalla testa ai piedi.

«Ma come ti sei vestito, Harry?»

Scosse la testa e mi guardò con il solito sguardo accusatorio. Poi si avvicinò e mi stritolò le guance.

«Mamma, sai che le tue mosse sono incoerenti?»

«Lo so amore, ma come si fa a resistere a questo bel faccino? Resterei ore ed ore a toccarti le fossette, ma dobbiamo andare.»

Alzai gli occhi al cielo e la seguii fuori dall'abitazione.

Arrivammo davanti al garage, dove mio padre ci stava aspettando pazientemente. La radio era rigorosamente accesa e la musica dei Beatles risuonava melodiosamente nella macchina.

«Ciao.»

Disse guardandomi.

«Ciao.»

Risposi salendo nei posti dietro al guidatore e allacciandomi la cintura di sicurezza.

«Mamma mia, che bei dialoghi tra padre e figlio!»

Intervenne sarcasticamente mia madre, voltando la testa verso il finestrino.

Io e mio papà avevamo un ottimo rapporto, ma parlavamo di sport, argomento per il quale mia madre provava un certo disinteresse.

«Sai già qual é la risposta, cara.»

Mio padre la guardò teneramente e poggiò una mano sulla sua coscia.

Lei sorrise e gli mandò un bacio volante.

«Potrei vomitare!»

Feci finta di infilarmi due dita in gola.

«Zitto Harry, un giorno farai anche tu così!»

Sorrise maliziosamente mio padre.

La donna al suo fianco gli schiaffeggiò una spalla e finalmente l'auto partì.


-


«Quanto manca?»

«Mancano due minuti e siamo arrivati.»

Rispose mia madre.

La macchina si fermò poco dopo e mio padre ci lasciò scendere per poter parcheggiare tranquillamente.

Con passi svelti, arrivammo al portone e avvicinai il dito per suonare. Mia mamma prontamente spinse via la mia mano e mi guardò dritto negli occhi.

«Hanno due figli, cerca di comportarti bene e non fare lo stupido!»

Socchiuse gli occhi formando due piccole fessure.

«Figli?»

«Sì, Lottie di venticinque anni e Louis di ventitré.»

Quel nome provocò brividi a tutto il mio corpo. Mi sarei di sicuro divertito a trovare le differenze tra questo ragazzo e il mio vero Louis. Di solito i miei coetanei mi seguivano per un solo scopo, quindi pensai che con questo presunto ventitré enne , sarebbe successa la stessa cosa. Mi sarei divertito a prenderlo un po' in giro.

«Oh, certo mamma.»

Questa volta mi lasciò premere il piccolo pulsante e dopo pochi secondi, la porta si aprì.




Continua...




Snapchat  ➳  LarryWhere stories live. Discover now