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semplice
provare a non toccarti
scrivere
che devo parlarti e non dico niente
tu sorridi anche se parlo piano e a volte non si sente

"Shade mi ha chiesto se vogliamo cantare, per te va bene?" chiese Luca al milanese dopo averlo preso delicatamente dal polso per allontanarlo dall'ammasso di gente presente in pista che muoveva il corpo seguendo il ritmo della reggaettonata che il dj aveva scelto.
Dopo la risposta affermativa di Tancredi si mossero entrambi verso il palco. Luca, preoccupato per il fatto che fosse brillo, rimase per tutto il tragitto un passo dietro il riccio, che nel frattempo sorseggiava un cocktail il cui nome era ignaro al biondo, assicurandosi che non perdesse l'equilibrio.

"Mi passi l'iquos?" chiese il milanese, incurante delle parole che il torinese stesse spendendo per Mariasole, la festeggiata. Ma non gli diede il tempo di replicare poiché con la mano destra cercava già di prenderla dalle sue mani.
Luca, fingendosi esasperato dall'insistenza dell'amico, fece un ultimo lungo tiro prima di passargliela.
"Vedi che non sono io che fumo troppo ma tu che mi rubi qualsiasi cosa usi per fumare" disse il napoletano all'orecchio destro dell'amico.

-

"Oh ma ieri vi siete baciati" disse Deddy a Tancredi, che nel frattempo era sulla panchina della casetta con un foglio in una mano e una penna in un'altra alla ricerca disperata dell'ispirazione per le barre che avrebbe dovuto scrivere su "love is in the air"

"Cosa?" domandò il riccio cercando di capire cosa in quel momento fosse passato per la mente del ragazzo.

"Tu e Luca" rispose come se stesse spiegando a un bambino come si conta "Vi siete passati la sigaretta, quindi anche la saliva, quindi vi siete baciati" continuò dopo aver visto lo sguardo perplesso del ragazzo.

E dopo aver detto questo, come se avesse semplicemente parlato del meteo o di cosa avrebbero mangiato a pranzo, lo liquidò con un semplice "Ora ho lezione, a dopo".

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"Io la so" esclamò Tancredi appena udì le prime note di Location, e, poiché aveva già il microfono in mano, iniziò a cantarla.
Avendo intuito dai movimenti delle labbra di Luca che conoscesse il testo della canzone, decise di passargli il microfono, incuriosito da come potessero suonare dolci le parole di quella canzone cantate da lui.
Luca in quei pochi secondi che cantò si sentì trasportato in una bolla in cui c'erano solo loro due. Però quella bolla si fece sempre più piccola, più intima, e non riuscì più a reggere quella situazione, si sentì quasi soffocato, quindi, istintivamente, ripassò il microfono al milanese, puntando il suo sguardo al pubblico, alla ricerca di segnali che lo rassicurassero sul fatto che nei secondi precedenti non erano solo loro due chiusi nel loro mondo.

E mentre guardava le persone che avevano gli occhi fissi sul palco, quindi anche su di lui, si sentì nudo, spoglio, come se avesse paura che qualcuno potesse leggere qualcosa nei suoi occhi.
E intanto che il milanese continuava a cantare, Luca cercava di rendere il respiro regolare provando a dare un ordine ai pensieri che in maniera confusionaria si muovevano nella sua mente.

Probabilmente sarà stato solo l'imbarazzo a portarti a reagire così.

Tra tutti i pensieri questo fu quello che emerse, o che probabilmente, camminando attentamente nella sua testa, spaventato da qualsiasi cosa potesse trovarci dentro, volle far emergere.

"Tancre penso tu abbia esagerato con l'alcool" disse il biondo che con il braccio destro cercava di reggere l'amico mentre aspettavano il taxi che li avrebbe riportati all'hotel in cui la festeggiata aveva prenotato le camere per gli invitati.

"Ho solo reso questa serata più sopportabile" si giustificò.

"Hai le guance rosse"

"E questo cosa c'entra?"

"Nulla, però quando bevi qualsiasi cosa contenente dell'alcool le tue guance diventano perennemente rosse e non solo quando ti imbarazzi, è una cosa buffa"

"Stai dicendo che sono buffo?"

Il napoletano sorrise percependo il tono offeso nella domanda del riccio.

"E anche tanto! Lo sei quando canticchi delle canzoni mentre risestemi le tue cose, oltretutto canzoni reggeaton, chi lo avrebbe mai detto!"

"Sai che sto iniziando ad apprezzare quel genere" lo interruppe il milanese.

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"Mi piace" esordì il milanese dopo che Luca gli aveva fatto ascoltare per la prima volta loca.

"Veramente?" domandò stupito il napoletano, ricordando quando, durante i primi giorni della loro conoscenza, Tancredi aveva ammesso che era disposto a sperimentare qualsiasi genere, tranne il reggaeton perché non gli piaceva.

"Sai...potrebbe diventare anche la mia canzone preferita dell'album"

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"Sei buffo anche mentre dormi abbracciato a te stesso, quando allontani il pacco di biscotti per evitare di continuare a mangiare però poi prendi l'ultimo pan di stelle, che in realtà non è mai l'ultimo, quando gesticoli in maniera esagerata mentre parli, quando arrossisci per qualsiasi cosa perché imbarazzato"
Il biondo continuò il suo monologo, vagando da un ricordo all'altro, facendo riferimento alle abitudini del milanese, mentre il riccio, troppo stanco e brillo per prestare attenzione a tutto ciò che dicesse, si lasciò semplicemente cullare dalle sue parole.

"Andiamo lì?" chiese il milanese dopo aver messo piede nella loro camera, indicando il balcone che si affacciava sul mare.
Prima di poter ricevere una risposta uscì dalla portafinestra per poi sedersi sulla sdraio, seguito dal napoletano.

Do I wanna know?Where stories live. Discover now