Canada, incidenti e incomprensioni

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AVVERTENZA! SOLDIER USCIRA' CARTACEO.
Buona lettura,
Fary

«Tenente Rossi, Signore» bofonchia il soldato che ho dinanzi quasi come se avesse timore di me.
Appoggio scocciato i fogli che tengo tra le dita sulla scrivania ed alzo il capo in modo da incontrare il paio di occhi che mi sta osservando spaventato.
«Che c'è, Capitano?» ringhio tra i denti senza riuscire a mantenere il contatto visivo per più di una manciata di secondi con colei che ho davanti.
Non perché mi metta in soggezione, ma ho tra le mani il rapporto dei primi quattro giorni trascorsi in Canada e fremo dalla voglia di leggere e capire come se la stanno passando. Non è una brutta idea quella che hanno avuto, i nostro soldati sono pessimi sulla neve e sul ghiaccio, ma detesto non essere lì con la mia squadra.
Non lo ammetterò mai dinanzi a loro, ma sono dei bravi ragazzi; rimangono però pur sempre un branco di giovani che vanno gestiti a guinzaglio corto e tono di voce che impartisce ordini, altrimenti si perde decisamente il controllo.
Inizio a battere il tappo della penna contro la scrivania, e riportando l'attenzione sulla giovane che ho dinanzi capisco che non solo mi ha posto una domanda, ma che sta anche attendendo una risposta.
«Ripeti» ordino duro.
Sto rendendo la vita a questi ragazzi impossibile, ma tra poco partiranno e devono essere preparati al peggio. Mi rifiuto categoricamente di ammettere che nelle vene il mio sangue ribolle per via dell'ultima disputa avuta con Marshall, la quale è terminata con un cazzo di ti amo.
«Signore, il Maggiore Henry ci ha dato il pomeriggio libero. Non voglio fare la spia, ma mi stavo chiedendo se lei fosse daccordo» spiega con tono di voce lieve.
Odio quando i soldati hanno paura ad esprimere loro pensieri ed idee, ma decido di sorvolare almeno per questa volta e posare la mia attenzione sulla ragazzina che trema come una foglia eretta dinanzi alla mia scrivania.
«Al lavoro, capitano, subito» ringhio gelido.
Il Maggiore Henry è un buono a nulla, e probabilmente non è ancora entrato nell'ottica della guerra se continua a dar libero arbitrio ai suoi soldati. E poi io sono un gradino sopra di lui, quindi deve rispettare i miei ordini.
«Come pensavo, signore. Scusi per l'interruzione» bofonchia.
«Comunica al Maggiore che la prossima volta che farà una cosa del genere dovrà precipitarsi nel mio ufficio» ringhio prima di posare definitivamente l'attenzione sui fogli di carta che ho dinanzi a me; mi impongo di non rialzarla più finché non avrò il quadro completo delle attività che sta compiendo la mia squadra.
Leggo il riassunto generale, apprendendo l'attrezzatura con cui sono partiti, il tragitto che hanno percorso ed il luogo in cui hanno allestito il campo base e l'accampamento.
Se devo riconoscere a Jones qualcosa è la buona capacità di scrivere rapporti coincisi e chiari, i quali contengono dettagli ma non si dilungano sul superfluo.
Segue poi l'elenco dei miei soldati in ordine alfabetico, con annesso la descrizione degli atteggiamenti e delle attività compiute da ciascuno.
Blake Adrian. È stato sistemato in coppia in tenda con Andrew West, il comportamento è molto buono, esegue gli ordini senza ribattere e sembra rispondere molto bene agli stimoli dell'esterno.
Non avevo dubbi sul fatto che Adrian fosse un bravo ragazzo.
Proseguo con l'ordine alfabetico, imbattendomi nel secondo candidato.
Callaghan Travis. In tenda con Wellington, impeccabile.
Mi rendo conto di aver accennato un piccolo sorriso per via della scelta di parole utilizzata da Jones. So bene che non si possa dir niente a quel ragazzo, a meno che Marshall non sia nei paraggi ad infastidirlo, e sono felice di non essere l'unico a vedere del potenziale in quel ragazzo.
Noto con poco stupore che la riga di Crane è accompagnata dal numero cento scritto in grande, segno che il ragazzo si sente a casa e si sta comportando da guida. Ho suggerito a Jones di metterlo al vertice della spedizione perché, a parer mio, nessuno sarebbe potuto essere tanto esperto del territorio quanto lui. Oltre al numero è specificato che è in tenda con Marshall, e dato le situazioni passate non posso dire di esserne molto entusiasta.
Frost ed Hamilton sono in tenta insieme, e Jones specifica che sono meno reattivi di altri ad eseguire gli ordini ma che non danno assolutamente nessun tipo di problema o preoccupazione.
Jones Jr ha più righe scritte degli altri, ma anche questo dettaglio non mi stupisce. Mi soffermo solo alla riga che spiega che è in tenda con Kvitova, troppo annoiato dagli elogi che il padre rivolge al figlio non poi così tanto brillante. Jones Jr è molto bravo in campo medico, ma quando si parla di abilità umane e di gruppo è da scartare in partenza.
Ancora non riesco a togliermi dalla testa l'immagine di lui e Ilary insieme uno dei primi giorni in cui Marshall è arrivata al Rosberg. La faccia di Jones una volta che si è ritrovato dinanzi a me è stata impagabile, ma il fatto che si stesse ancora sistemando la maglietta e che i capelli fossero scombussolati mi fa ancora oggi stringere lo stomaco per il disappunto.
Passo avanti per evitare di innervosirmi maggiormente, consapevole di essere ancora arrabbiato con Ilary; non doveva comportarsj in quel modo con Wellington, e anche se posso comprendere il suo attaccamento nei confronti del fratello non è stato giusto nei confronti della ragazza sbandierare la verità ai quattro venti.
Per non parlare della terminologia utilizzata.
Kvitova ha delle note un po' meno positive, ed è stata etichettata come strafottente e troppo convinta del suo sapere per poter lavorare in gruppo.
Rileggo un paio di volte le parole che Jones ha utilizzato; non è un buon segno che Kvitova si comporti in quel modo, e so che lo fa per dimostrare qualcosa a qualcuno. Probabilmente a Marshall. Solitamente non cerco di smussare le rivalità tra i miei soldati, considerando la competizione sana un buon espediente di miglioramento, ma in questo caso i due soggetti di cui si parla sono particolari.
Marshall perde facilmente le staffe, è estremamente testarda e passa immediatamente al contrattacco quando uno dei suoi punti deboli viene anche solo sfiorato. Più di una volta si è dimostrata violenta ed irascibile, e anche se sta lavorando su questi punti non si può mai dar niente per scontato.
Ha un fascicolo secretato alle spalle, porca miseria.
Kvitova tende quasi alla pazzia, e posso scommettere che la vista di un po' di neve l'ha riportata con la mente alla Russia, a casa sua. Il problema di base è che i due territori sono estremamente differenti uno dall'altro, e spero lo capisca il prima possibile ed eviti di creare più danni di quelli che non ha già fatto nel tempo.
Prendo un respiro profondo e passo al nome successivo, consapevole di ciò che mi troverò dinanzi.
Le parole che Jones ha utilizzato per Marshall sono poche, coincise e contenenti meno astio di quanto mi aspettassi. Sottolinea come lei e il compagno di tenda -Crane- siano spesso in disputa per via di discussioni prive di basi iniziate dalla ragazza; oltre questo dice solo che il temperamento di Marshall è buono e che non sembra particolarmente infastidita dall'ambiente che la circonda.
Wellington e West sono entrambi inseriti nella stessa riga, con il commento mediocri posto al lato e un sessantacinque scritto accanto.
Direi che è inutile specificare come le preferenze dell'uomo siano ben visibili.
Lascio cadere la penna accanto al foglio realizzando di essermi appuntato delle note ai bordi delle pagine, poi raccolgo i fogli mentre li impilo con cura e li poso accanto all'enorme Mac che ho sulla scrivania.
Chiudo la mail inviatami da Jones tramite il programma dell'esercito, controllo due documenti riguardo le prestazioni dei soldati per cui ho studiato allenamenti specifici e poi preparo i programmi per i prossimi giorni.

Più Forte Della Ragione ~Rossi's POV~Where stories live. Discover now