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Terminati i festeggiamenti vengo chiamata da Zak, insieme a Lando, ai box per scattare qualche foto con tutto il team. Posiamo prima con le auto, poi con i tecnici e i meccanici e infine noi piloti insieme, con i nostri trofei.

Vengo sommersa di interviste da parte dei giornalisti che riempiono tutta la pit-lane, e di complimenti da parte di tutti i miei compagni di squadra che passano davanti al nostro ingresso ai box, per dirigersi all'uscita.
<<Hai visto Lando? Era qui fino ad un minuto fa>>, sento dire da una voce alle mie spalle. Mi volto e vedo la manager di Lando, che si guarda intorno, con gli occhi che saltellano da una parte all'altra nella speranza di vederlo da qualche parte. Resto un istante sorpresa da questa sua domanda in quanto è sempre stato qui nei paraggi, ma dopo aver dato un'occhiata più attenta, mi accorgo che non lo vedo più tra la confusione che si è creata.

<<Vado a cercarlo, te lo riporto subito>>, la rassicuro. Colgo questo "imprevisto" per allontanarmi dalle centinaia di persone che stanno popolando l'entrata ai nostri box, e poter riprendere un po' di fiato, siccome è stata una gara che mi ha privato di buona parte delle mie energie.

<<Lando! Lando!>>, lo chiamo a gran voce, ma non sento risposta. Lo cerco per tutto il paddock, chiedo a qualsiasi persona mi capiti a tiro, persino ai meccanici delle altre scuderie, ma nessuno di loro l'ha visto.

<<Lando!>>, continuo a urlare. Alcuni ragazzi e ragazze che stavano camminando sul marciapiede accanto alla pista si voltano a guardarmi con aria stranita. Mi staranno dando sicuramente per pazza.

Alzo anche la testa in direzione dei vari balconi che contornano la pista, affacciandosi su di essa, ma nulla neppure lì. Sto per tornare da Angelica a mani vuote, quando la mia attenzione viene colta da un puntino arancione che riesco appena a vedere. Strizzo gli occhi, e vedo la testa di Lando fare capolino dai gradini del palco, e capisco di averlo finalmente trovato.

Salgo le scale a due a due, e lo vedo seduto sullo scalino, mentre guarda davanti a se.

<<Rispondermi è passato di moda?>>, gli chiedo, con il fiatone per averlo cercato avanti e indieto per tutta la pista, ma anche con un po' di paura che fosse successo qualcosa.

Lui si volta di scatto, sorpreso di vedermi lì, o forse perché non si aspettava che qualcuno riuscisse a trovarlo.

<<Scusami Eva, volevo del tempo per pensare. E' successo qualcosa?>>, mi domanda, mentre mi siedo accanto a lui.

<<Ti cercava Angelica per scattare le foto con il team, ma credo che ormai siano andati tutti a casa. Ci ho messo un sacco di tempo per cercarti>>, gli spiego, osservando anche io il sole che sta tramontando, davanti a noi.

<<Le comprerò una torta per scusarmi, funziona sempre>>, scherza, tornando poi subito serio.

<<A te piuttosto, cosa sta succedendo?>>, gli chiedo, vedendolo parecchio pensieroso.

<<Sto riflettendo su tutto ciò che è accaduto in queste settimane, specialmente da quanto ho fatto quel che ho fatto, al compleanno di Daniel. Mi sento ancora oggi un'idiota per non averci messo ancora una pietra sopra, come credo tu abbia già fatto>>, mi confida, guardandosi nervosamente le mani.

Lo immaginavo. Avevo l'impressione che non fosse ancora riuscito a superare la cosa, nonostante io gli abbia fatto capire che era tutto apposto.

Ammetto anche io che ciò che ha fatto è stato avventato, penso che tutti lo abbiamo pensato, ma in fin dei conti ha seguito il suo istinto, e non gliene si può fare una tragedia. Sono cose che capitano, e situazioni che ci permettono di chiarire i nostri pensieri.

<<Non sei un idiota Lando, non potrai mai esserlo, soprattutto perché hai seguito il tuo cuore, e questo non devi mai dimenticarlo. E' vero, avrai ferito Charles, ma non ti incolpa di nulla, nessuno lo fa. E comunque, ormai è successo, è inutile rivangare il passato, specialmente le cose che non dipendono solo da te, ma da mille altri fattori. La cosa che apprezzo di più della tua persona è la sincerità. Altre persone non avrebbero mai pensato di fare ciò che hai fatto, ma tu sei andato dritto per la tua strada, avendo coraggio, e questo dovrebbe farti onore Lan>>, lo rassicuro, mentre le parole escono da sole.

Dopo qualche istante vedo la sua testa alzarsi, e i suoi occhi incrociare i miei. Sono coperti da un velo di lacrime, e ammetto che vedendo la sua reazione, mi sto emozionando anche io.

<<Davvero, non tormentarti più con questa storia, è tutto apposto, come prima>>, concludo, con la voce che inizia a tremare.

Senza dire una parola ci abbracciamo stretti, proprio come poco prima, sempre nello stesso posto.

<<Ti voglio bene Eva, grazie>>, sussurra tra i miei capelli. Anche se sta cercando palesemente di nasconderlo, sento che sta piangendo anche lui, e ancora una volta mi rendo conto di quanto io significhi per lui, è un qualcosa che non si riesce a descrivere.

Dopo esserci ricomposti, ci stacchiamo e scoppiamo a ridere nel vedere come sono conciate le nostre facce.

<<Non credere che io stia piangendo sai, ho solo qualcosa nell'occhio>>, tenta di farmi credere, sfregandosi l'occhio sinistro.

<<Deve essere qualcosa di contagioso anche, perché ti lacrima anche l'altro>>, lo assecondo, facendogli notare che ha tutto il viso bagnato praticamente.

Riprende a ridere, rendendosi conto che la sua bugia non sarebbe andata lontano, e rimaniamo ancora lì ad osservare il cielo che si faceva sempre più rosso sopra le nostre teste.

<<Andiamo dai, altrimenti ci danno per dispersi>>, esclamo, alzandomi in piedi. Vengo seguita dal mio compagno di squadra, che scende le scale accanto a me.

<<Congratulazioni per il tuo terzo posto comunque>>, mi dice, accarezzandomi la testa.
Gli sorrido per ringraziarlo, ma lui riprende la parola:

<<Però il secondo è ancora più bello, mi spiace>>, si vanta, facendo spallucce.

Gli do un piccolo spintone sulla spalla, facendolo andare addosso al corrimano, e continuiamo a ridere, come sempre.

E' tornato il buon vecchio Lando, che non cambierei per niente al mondo.

Amore o velocità? || Lando NorrisWhere stories live. Discover now