Capitolo I

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Al di là delle nuvole, in un luogo lontano lontano, si facevano largo tra le rondini delle punte rocciose che innalzavano due grandi bandiere nere in contrasto con l'impennata del bianco e maestoso cavallo che rappresentavano. Era lo stemma dell'antica casata dei Norreway che da secoli governava il prosperoso regno di Sailas.

Metri più in basso, una fioca e calda luce proveniente dalla camera da letto di una piccola reale risplendeva nella notte. Inconsapevolmente, si iniziava a scrivere il prologo di un mistero destinato a restare tale per lungo tempo.

«Mammina, puoi raccontarmi di nuovo quella favola» domandò una bambina con occhi imploranti mentre la mamma, la regina Morgan, le portava la coperta fin sotto al mento.

«Oh Emily è tardi, devi riposare»
«Ti prego mamma, poi ti prometto che dormo»
«E va bene» sospirò la mamma non riuscendo a dire di no allo sguardo tenero che la figlia le rivolgeva ogni sera per ascoltare la stessa storia «poi però dovrai dormire, principessina»

Il volto della bambina si illuminò e prontamente si girò su un fianco in ascolto della madre.

«C'era una volta, celata agli occhi del mondo, una foresta buia e tenebrosa che mai nessuno aveva osato attraversare e-»

«No, mamma. La storia non dice così! Ci deve essere il bellissimo regno magico»

«Mhm...ti ho raccontato così tante volte questa storia che temo ormai tu la sappia meglio di me» sorrise amabilmente la madre prima di continuare:

«Dunque, vediamo... nascosto oltre la grande e tetra foresta, vi era un meraviglioso regno pullulante di vita: il regno di Meliorn. Questo però, non era un regno qualunque, anzi, aveva qualcosa che nessun altro luogo possedeva...qualcosa di cui pochi sono a conoscenza: la magia. Un enorme potere capace di dominare gli elementi, di piegare il tempo, capace di fare cose che vanno oltre la fantasia era custodito nelle mani dei sovrani e, alla loro morte, sarebbe passato in eredità al parente di sangue più vicino a loro.»

«Sarebbe bellissimo avere la magia» commentò la bambina con aria sognante.

«Emily, tesoro, ricordati sempre che la magia nasce da qui» la mamma puntò l'indice al centro del suo petto, alimentando la meraviglia della piccola.

La serenità regnava nella stanza dove i sogni e le speranze crescevano insieme alla bambina.

Pochi istanti dopo, la regina Morgan riprese il racconto:

«...un bel giorno una bambina che aveva all'incirca la tua età stava giocando sul prato a rincorrere le farfalle. Le trovava incantevoli e aveva sempre pensato che rappresentassero il legame tra la ragione e la magia»

«Ma è quello che mi ripeti sempre tu»

«Esatto. Sai, vorrei che anche tuo fratello, o sorella, lo sapesse. Posso chiederti un favore?» la donna si accarezzò il ventre arrotondato che custodiva un piccolo cuore battente in procinto di nascere.

«Si, cosa?»

«Lo ripeterai ogni giorno per te e il tuo fratellino, se non ci dovessi essere io a farlo?»

«Ma tu ci sarai»

«Me lo prometti?» ripetè la madre con un nodo alla gola.
«Va bene... ora però continuiamo la storia.»

I grandi occhi nocciola della piccola Emily trasmettevano tranquillità e spensieratezza che non potè non far sorridere la madre.

«Certo tesoro. La bambina si trovò a rincorrere una bellissima farfalla azzurra che volava alla sua altezza. Non distoglieva lo sguardo da essa e continuò a lungo la corsa senza nemmeno rendersi conto di dove stesse andando finchè un sasso le bloccò la strada e la fece inciampare, procurandogli un graffietto sul ginocchio e facendole perdere di vista la farfalla. Fu proprio allora che si guardò attorno e fu invasa dalla paura. Non sapendo come, era arrivata in una foresta tenebrosa dove non passava nemmeno un raggio di sole. Terrorizzata dal buio e dagli ululati che sembravano venirle incontro, all'improvviso una donna le poggiò una mano sulla spalla e subito il grido spaventato della bambina rimbombò tra la fitta nebbia grigia della foresta»

L'erede di MeliornWhere stories live. Discover now