~CAPITOLO 1~

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_PRIMO GIORNO DI SCUOLA_

Il rumore fastidioso della mia sveglia mi fa aprire gli occhi di scatto facendomi (non intenzionalmente) scappare dalla bocca qualche aggettivo poco simpatico nei suoi confronti. Mi alzo sbuffando e vado in bagno, tornando in camera accendo la luce e ricevo la dolce e accomodante voce di mio fratello che mi dice: "Cazzo giuro che se non spegni ora ti ammazzo" se il buongiorno si vede dal mattino...

"Madonna calmati, comunque sono le sei e mezza, ti conviene alzarti" gli rispondo annoiatamente dirigendomi al piano di sotto in cucina per fare colazione. Sussurro un 'merda' mentre corro su per le scale dopo aver finito i miei cereali ed aver visto di essere in ritardo. Mi trucco velocemente (si fa per dire), mi vesto, mi infilo le mie Globe e con mio fratello partiamo per andare a prendere la corriera per arrivare a scuola. Per me questo e' il primo anno, sono stata bocciata in un'altra scuola, cosi' sono venuta in questa. Buona scelta, non si studia un cazzo qui.

Appena salita sulla corriera e aver preso il solito posto di fronte a mio fratello, mi infilo le cuffiette e faccio partire 'run run run' dei Tokio Hotel, e mi rilasso mentre aspetto la fine della corsa. Appena varco l'uscita del bus mi pento di essermi iscritta:

puttane, puttane ovunque, morti di figa e fattoni (ragazzi che fumano erba ecc) in ogni angolo. Devo trovare la mia unica amica... subito. O sono sicura che potrei finire stuprata da un momento all'altro. Come se mi fossi tirata una maledizione sento una mano toccarmi la spalla e mi giro di scatto.

"Dio! Mi hai fatto prendere un colpo"

"Scusami, non volevo" rise.

"Tranquilla, come stai?" Le chiesi.

Si chiama Sarah, e' la mia migliore amica, la amo piu' di chiunque altro. E' sempre stata comprensiva e abbiamo un sacco di cose in comune. E' mora, capelli lunghi e occhi scuri, e' magra e abbastanza bassa ma a me non importa, e' perfetta cosi' com'e'.

"Sempre la solita merda, tu? Novita'?" Mi chiese oltrepassando il cancello dell'edificio prendendomi sotto braccio.

"No, anche per me"

"Bene! Siamo due depresse di merda" disse fingendo gloria e aprendo (o meglio,provando ad aprire) la porta, la aiutai, ed entrammo. Anche lei ha cambiato scuola dall'anno scorso, quindi tutte e due siamo curiose di conoscere i professori e i compagni. Entriamo in classe. Oh.Porca.La.Madonna. Ma dove siamo capitate? E' un fottuto bordello qui dentro. Gente che tira astucci, zaini, fazzoletti e biro, gente che schiamazza e poi nell'angolo ... gente che si slingua. Ma bene. Appena entra il professore io e Sarah prendiamo posto nei due banchi in fondo alla classe. Il professore di diritto inizia a fare l'appello :
'Ainher Jamie'    'Presente!'
'Bersook Sarah' 'Presente'

'Clifford Alice'   'Presente'
...

Il resto della mattinata passa normalmente e i miei compagni di classe (dei quali non mi ricordo nemmeno un nome), si sono calmati un po'.

Dopo che ho salutato Sarah, mi incammino verso una strada secondaria alla destra della scuola, quando appena giro l'angolo, il mio cuore salta un battito.
Non puo' essere.

don't look back ||ASHTON IRWIN||Where stories live. Discover now