Fuga dal labirinto.

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Ho passato molti dei miei anni in un labirinto.
Persa, tra le mura della mente. Vagavo, come uno spettro in una casa senza uscite. Fluttuavo, trascinarla dalle correnti della vita ... degli altri. Nessun posto era il mio, nessun posto era casa. Mi sono mimetizzata, cucendomi addosso il migliore dei travestimenti, quello  dell'infelicità.  Il mio cuore si è raffreddato, il mio animo assopito. L'apatia è stata la fedele compagna dei miei giorni. C'erano momenti, in cui sprazzi d'insensata frivolezza mi portavano via, lasciandomi però, con l'amaro in bocca.
Sognavo, sognavo con gli occhi degli altri, finché un giorno smisi di farlo. Scelsi di accontentarmi, arrendendomi al passare lento delle stagioni.
Anestetizzavo la mia irrequietezza, sedavo le mie voglie inconsce più profonde, dimenticandole... in apparenza.
Finché un giorno, tutto cambiò e tutto ebbe finalmente un senso.  Il mio animo si svegliò, il mio cuore si sciolse, come rugiada alle prime luci dell'alba.  Un leone ruggiva a gran voce dentro di me, furioso come il vento in tempesta che sposta le acque degli oceani e lottava, lottava per uscire.  Gli erano rotti ed io sentivo, sentivo tutto ciò che avevo sempre represso. Tutto stava venendo a galla, spinto dall'impeto della vita e non potevo fare niente per placarlo. Allontanai chi, involontariamente, mi soffocava. Mi isolai, scelsi il sentiero meno battuto e mi buttai a pieno nel mio mondo, mettendo su mattone dopo mattone. Ripresi a studiare, fra le mura di casa mia, in maniera del tutto autonoma. Cominciai ad ascoltare storie di persone che nella vita ce l'avevano fatta, persone che avevano fatto della propria esistenza esattamente ciò che volevano, persone inarrestabili e folli.
Smisi di dare importanza a cose che che fino a poco tempo prima sembravano imprescindibili.
Cercai anche, ad un certo punto, di mettere un freno a tutto questo, razionalizzando... durò poco. Ormai il leone si era svegliato e non sarebbe più tornato a dormire, gli argini non si sarebbero più riassestati.
Presi in mano le redini della mia vita, svegliandomi da un incubo che non era il mio, buttandomi a capofitto nella mia folle corsa.
Ed infine, cosa non meno importante... lo ritrovai, dopo anni di intensa fischia.
Lo ritrovai, esattamente come lo avevo lasciato.
Mio padre.

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⏰ Last updated: Jul 23, 2021 ⏰

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