Ximena si alzò, portandosi le mani ai capelli. «Che vuoi che ne sappia?! Fino a tre settimane fa ero una semplice ragazza in crisi universitaria!».

Rutenis cominciò a rabbuiarsi. «Possibile che tu non sappia niente di niente della tua vera madre? Che cazzo!».

«Dovete calmarvi!». Med ringhiò come un cane. «Smettetela di prendervela l'uno con l'altro, cazzo, dovremmo essere una squadra!».

Alzai le mani in segno di resa. «Okay». Cominciai ad inspirare ed espirare per calmarmi.

Rutenis scosse la testa. «L'unico che può aiutarci è Astaroth».

«Ti sei fottuto il cervello?». Erazm assottigliò lo sguardo. «È molto ma molto vicino ad Azazel e se lui scopre che stiamo indagando sulla madre di Ximena ci taglia la testa e la serve al banchetto per il suo compleanno».

«Hai un'idea migliore?!». Rutenis allargò le braccia esasperato.

Dantalian si risvegliò da una trance. «Ha ragione Rut, dobbiamo chiedere ad Astaroth. È l'unico che sa tutte le risposte a qualsiasi domanda. Non ci dirà chi è sua madre, ma forse dove trovare una qualche informazione in più sì».

Sospirai. «Quindi dovremmo andare in Malesia per una visitina che potrebbe anche non servire ad un cazzo?».

Imitò il gesto esasperato di Rutenis poco prima. «Hai un'idea migliore, tesoro?».

Sbuffai, decidendo di ignorarlo. Ximena storse il naso. «Hai detto Malesia?». Annuii. «Ma la città del diavolo non era Los Angeles?».

Rutenis sbuffò. «Voi umani credete davvero che Satana sia così scontato?».

Ridacchiai. «Ximena, dovresti affidarti meno alle credenze della serie tv Lucifer e più a noi».

«Potete spiegarmi perché proprio la Malesia allora?».

Alzai le spalle. «A Satana piace essere appariscente solo all'inferno, quindi ha scelto un posto poco scontato per inserire un edificio unicamente creato per il passaggio da su a giù. Poi è piena di foreste pluviali e spiagge che la rendono un po' una nazione fuori dalla modernità, passami il termine, degli umani e contiene diverse culture: malese, cinese, indiana ed europea. Perfetta, no?».

Strabuzzò gli occhi. «Mi stai dicendo che in Malesia esiste un edificio che collega l'inferno alla terra come se fosse un ascensore?».

«È un ascensore». Dantalian ridacchiò. «L'edificio serve solo a coprirlo da occhi indiscreti. È visibile solo alle creature infernali, gli umani non vedono altro che un edificio vecchio ed inquietante».

In un secondo passò dalla sorpresa all'entusiasmo. «Non vedo l'ora di vederlo!».

Erazm alzò le mani. «Ehi ehi ehi». Ridacchiò amaramente. «Nessuno ha detto che tu vieni con noi».

Rutenis si girò di scatto. «E chi vuoi che ci vada in Malesia, da Astaroth?».

Dantalian si avvicinò. «Io, Arya ed Erazm. Tu e Med rimanete qui con Ximena».

Quest'ultima cominciò a scuotere la testa. «Non se ne parla che io rimanga qui a non fare niente!».

Sbuffai. «E cosa diciamo a tuo padre sul fatto che faremo un piccolo viaggio in Malesia? Che sei stanca di girarti i pollici e allora cambiamo location? Non è mica una vacanza questa situazione!».

Med cominciò a girare intorno al tavolo. «Non possiamo dividerci, non si sa mai cosa possa accadere. Dico che è meglio spremerci le meningi e trovare qualche possibile scusa per Azazel».

Dantalian sbuffò. «In Malesia c'è un mio amico che fa il professore di difesa contro l'ignoto e-».

«Difesa contro l'ignoto? Cos'è, Harry Potter?!». Strillò scioccata Ximena.

FatumWhere stories live. Discover now