Consigli di lettura per ogni tipo di lettore!
🌊 Ogni storia è stata accuratamente selezionata dalla squadra di recensore dell'Angolo delle Recensioni: @GiulsYes, @the_dreamers_27, @_Julia_amm, @bertelli13 @andeloncurse, @Cla_Lig, e @Lightning070.
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Una squadra di giovani esploratori sbarca sul pianeta azzurro dopo che quest'ultimo era stato abbandonato per più di mille anni. L'arca sta finendo le risorse, la Terra è la sua ultima possibilità.
Il pianeta è cambiato, gli animali si sono rapidamente evoluti e figure pericolose si nascondono nelle città ormai fatiscenti.
Nel gruppo c'è una ragazza, in particolare, Eva, un'Umana.
Inferiore agli altri membri della squadra, dovrà lottare per mostrare il suo valore, per affermare il proprio ruolo.
È stata scelta dagli Anziani dell'arca per un motivo. Dentro di lei, dicono, è nascosto un potere nuovo.
O forse era un potere antico, da anni andato perduto?
Riuscirà il gruppo a sopravvivere su questo vecchio mondo a loro ostile?
Intervista
Com'è nata l'idea per questa storia?
L'idea è nata da un incubo. Mi sono svegliata nel cuore della notte con la tachicardia, l'ho scritto su un diario e ho inventato un lieto fine. Poi con la fantasia ho ampliato la trama, creato un contesto, un'ambientazione, dei personaggi, l'ho reso una storia. Alla fine il tutto si è espanso così tanto che ne è venuta fuori una trilogia!
Dal racconto si dà una tinta fosca al postumanesimo, pensi che la "carne" senza protesi ci assicuri una vita potenzialmente più felice come pensava Arthur Clarke?
Yuval Noah Harari nel suo libro "Da Umani a Dei" fa una riflessione molto più scientifica e profonda di quella che ho fatto io. Sicuramente prevede uno scenario simile, in cui la nostra umanità, in senso materiale, verrà arricchita con sostanze in grado di donarci una longevità maggiore, di prevenire malattie mortali e perché no, anche l'invecchiamento. L'uomo lotta contro la morte da quando nasce. Anche nel nostro presente abbiamo esempi concreti sotto gli occhi di come la società ci vorrebbe diversi: meno fragili e malati, più belli, forti e sani. Non so dire se questo sarà un bene o un male, sicuramente è un tema che mi sta molto a cuore. Io accetto me stessa nella mia unicità, nella mia debolezza e nella mia imperfezione. E credo che solo da questa piena accettazione possa nascere una vera soddisfazione personale.
Qual è la parte che ti ha emozionato di più scrivere? Quale invece la più difficile?
La parte che mi ha emozionata di più è stata quella sul pov di Ulrik, sul suo passato, descrivere la sua difficoltà e il suo isolamento rispetto ai compagni. La più difficile è stata il primo capitolo. Sapevo che era il più importante! Se è noioso, scritto male, privo di coinvolgimento o mistero... nessuno continuerà a leggere la tua storia. Questa preoccupazione mi ha portata a riformularlo più e più volte.
In che modo, soprattutto a livello emotivo, costruisci i tuoi personaggi?
Domanda difficile, la verità è che non lo so! Con la fantasia. Li creo unici e irripetibili, con pochi pregi e tantissimi difetti, do loro una voce, un passato, un modo di pensare, sogni, aspettative, bisogni, ideali, cerco di differenziali il più possibile, di renderli realistici nelle scelte e negli sbagli. Non uso schede personaggi, qualche volta prendo appunti su dati anagrafici, nomi, date, dettagli che potrebbero sfuggirmi. Metto una parte di me in ognuno di loro, questo è sicuro. A volte me ne accorgo a posteriori (ad esempio con Kuran). Altre volte noto somiglianze tra alcuni dei miei personaggi immaginari e persone nella vita reale (mio marito è molto simile a Tomas!).
Vuoi anticipare qualcosa ai tuoi lettori sugli sviluppi futuri?
Nel capitolo successivo della saga... ci saranno molti drammi! C'è un evoluzione più sentimentale, ma comunque sarà presente molta suspence e avventura. Prenderà una piega un po' più fantasy, si scoprirà qualcosa di più sul potere di Evangeline, su cosa esso possa realmente fare. Parecchi personaggi rischieranno di morire... Non posso dire più di così!
