Parte 1 senza titolo

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                                         PROLOGO

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PROLOGO



LOUISIANA1866


Ilsuo cavallo galoppava a più non posso saltando siepi e buche sparselungo il tragitto.

Arrivatoalla lussuosa casa scese dal cavallo ancora in corsa.

«Nonti muovere!» l'animale,come al solito capì all'istante l'ordine dato dal suo padrone,rimase immobile a brucare l'erba in quel punto.

L'uomosalì i gradini due a due e arrivò nello studio del padrone di casacome un uragano, senza essere presentato e tanto meno senza bussare.

«Macosa?» Disse il padronedi casa sconcertato.

«Diosolo sa il perché non ti uccido adesso!».

Idue uomini si fissarono per alcuni minuti, prima di riuscire a direqualcosa che avesse un senso compiuto, il primo a parlare fu l'uomoche era entrato come una furia nella casa.

«Cherazza di uomo sei? Io non ti riconosco più! Per l'amor del cielo macome ti sei permesso?»Disse urlando e avanzando verso di lui con i pugni stretti, tanto chele nocche divennero bianche.

«Macome ragioni? La colpa è solo sua, io ho fatto il mio dovere dipadre e non ti azzardare a parlarmi così, hai capito? Dovevosalvaguardare il nome della mia famiglia, cosa che lei non ha pensatoper niente, e anche il tuo! Mi dovresti ringraziare invece di stareli a sbraitare come un campagnolo!»

Gliocchi dell'uomo si chiusero fino a diventare due fessure.

«Ilmio nome non ha bisogno di essere salvaguardato da nessuno, tantomeno da te» Disseserrando la mascella e avanzando minaccioso «Tidevi solo vergognare».

Ilpadrone di casa bevve l'ultimo goccio di whiskey che aveva nelbicchiere, lo appoggiò rumorosamente sulla sua scrivania e guardòin faccia il suo interlocutore.

«Matu lo sai cosa ha fatto? Cosa ci ha fatto a tutti e due? Te lo haspiegato?»

L'uomotirò su le spalle e il mento e lo guardò con sfida.

«Certoche me lo ha detto, mi ha raccontato tutto e anche quello che haifatto tu»

Ilpadrone di casa sorrise «Enon sei d'accordo con me che era una degna punizione? Per quellasgualdrina era più che ragionevole!»

Unvelo nero gli calò su gli occhi, non era rabbia, non era nemmenodisgusto, era molto di più.

Unistinto omicida si impossessò di lui e avanzando verso il padrone dicasa «Avrei dovuto fartiuccidere quella volta, invece per colpa tua sono diventato unassassino per difenderti! Bastardo!»Si scagliò contro di lui colpendolo ripetutamente.


Il ritorno a casa di Lupa BiancaWhere stories live. Discover now