La prossima volta mi troverai qui •|• Tamaki Amajiki & Nejire Hado

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Il ragazzo dai capelli corvini, credeva, si era rifugiato nuovamente in quello che l'amica definiva ormai suo "luogo segreto". E uscita dall'immenso portone della scuola, cominciò ad avviarsi sicura verso di esso, sul retro della costruzione. 

Tamaki l'aveva mostrato a Nejire tempo addietro, nel tentativo di farsi perdonare il fatto di essere corso via dal ballo scolastico al quale essa l'aveva convinto a partecipare. 

La stessa sera, dopo che la ragazza, accortasi della fuga, l'aveva raggiunto all'entrata della UA e redarguito del comportamento fifone con il suo tono cantilenante e che pareva tutto fuorché serio, quest'ultimo l'aveva condotta in quel luogo di pace e solitudine, alla luce del satellite naturale che orbitava intorno alla terra, e nel silenzio violato solo dal gracidare e schioccare incessante delle cicale, che tuttavia sembravano voler tranquillizzare loro, visitatori. Le aveva detto: "La prossima volta mi troverai qui", senza guardarla in volto, ma concentrandosi sulle cavallette verdi mimetizzate con l'erba e saltellanti a ritmo con il canto degli altri insetti.

Lei l'aveva osservato, alla luce bianca della luna, sospirando: "Però non deve esserci una prossima volta, lo sai vero?"

E quella volta, il suo tono sembrava davvero serio e supplicante. 

Il corvino non aveva risposto, mordendosi solo il labbro frustrato. Alla fine però, aveva chinato la testa, in muta promessa.

-:-:-

La ragazza dalla chioma celeste giunse alla radura. Luogo segreto del suo amico, e tana di numerose creature come lui terrorizzate dal genere umano. 

Nejire sbuffò quando lo vide seduto tra i ciuffi d'erba, le ginocchia piegate e strette al petto, mentre il suo sguardo era puntato su qualcosa di indefinito, ed la ciocca ribelle gli cadeva proprio davanti agli occhi ostruendone la vista.

Si avvicinò a Tamaki, lui ne percepì l'arrivo, riconoscendola dai suoi movimenti leggiadri e delicati. Parevano appartenere ad una farfalla.

Gli si sedette a fianco, girandosi a guardarlo in volto con le sue iridi blu cobalto. 

"Sei scappato di nuovo!" dichiarò, con il suo tono di voce bambinesco e capriccioso. Sembrava una bimba alla quale avevano fatto un torto.

"Scusa..." sentì la flebile risposta. E vedendo la vista addolorata del compagno Nejire fu interdetta a continuare.

Avrebbe desiderato sgridarlo, e dirgli che, se poteva stare vicino ad una come lei senza turbarsi, poteva decisamente stare nei pressi di altre persone, magari più tranquille e meno eccentriche della celeste. Tuttavia, alla fine si limitò a soffiare: "Uffi... Me lo avevi promesso...".

"Lo so..." sussurrò Amajiki.

 Hado lo guardò con dolcezza. 

Di punto in bianco, e spaventando a morte il ragazzo timido, ella gli saltò al collo stringendolo in un affettuoso tanto quanto forte abbraccio dal quale non esisteva scampo.

Tamaki perse l'equilibrio impreparato, colpendo con la schiena il morbido strato di vegetazione sotto di loro e sollevando una nuvola di moscerini, cavallette e insetti in fuga. 

"La prossima volta..." gli comunicò con la voce ostacolata dal tessuto della maglietta del corvino "Non ti troverò qui. Ti costringerò a rimanere, a forza di stringerti come sto facendo ora, sappilo!" 

E inconsapevolmente, Tamaki sorrise pieno di tenerezza per quelle parole.

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⏰ Last updated: Feb 16, 2022 ⏰

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