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"Alexnauts"

Un nome ormai molto conosciuto all'interno della valle che lui stesso governava con estrema rigidità.
Un gruppo, molto numeroso, di abitanti avevano cominciato a creare scompiglio nel suo regno rendendo difficile la stabilità e la tranquillità del sovrano con numerosi e imperpetui attacchi di stato.
Alex era sempre riuscito a sfuggirne per via della sua potentissima corona dorata, ma dovette rinunciare alla libertà di uscire dal suo impetuoso e oscuro castello, tempestato da numerosi stendardi che raffiguravano il suo partito, per evitare di essere assalito e assassinato.
I giorni passavano velocemente e lui si trovava sempre seduto sul suo maestoso trono a scrivere nuove leggi che avrebbero caratterizzato molto il suo regime.
Ma la sua mente era ormai tempestata da un miscuglio di pensieri:

Perché perdeva tempo a scrivere delle stupide leggi che poi nessuno del suo popolo avrebbe ascoltato e applicato con rispetto?

Perché cercava in ogni modo di farsi rispettare e di dimostrare di essere un buon governatore, ricevendo però solo insulti e disprezzamento?

Perché cercava di sentirsi importante con questo nuovo ruolo ma nella realtà non era mai stato considerato importante da nessuno?

Perché si autoconvinceva che tutto questo fosse giusto, che gli sarebbe stato utile a non pensare, che sarebbe riuscito a renderlo felice?

Perché a lui non era mai importato veramente di prendere il possesso dell'intero regno e governare sugli altri, non gli era mai importato veramente di impostare delle nuove leggi al governo, non gli era mai importato veramente di essere rispettato dalle persone, non gli era mai importato veramente di avere per se tutte le ricchezze del villaggio, di avere tutto il potere nelle sue mani.

E allora perché si trovava li? seduto su quel trono fatto di materiali preziosi e gelido come il ghiaccio, a respirare l'aria inquinata che aveva ormai riempito l'intero edificio.

Voleva semplicemente avere la mente libera dalla presenza di una persona.

Una persona che per tutto questo tempo gli era stata accanto e che ora tutto d'un tratto era sparita lasciandolo da solo per chissà quanto tempo.
La sua paura più grande, quella che più temeva, era quella di essere abbandonato dalle persone che amava e a cui teneva.

E purtroppo era successo.

Ad Alex mancava molto, gli mancavano molto i suoi ricci color cioccolato con cui si divertiva a giocare, le sue gote sempre di un colore tendente al rosa e coperte da una immensa distesa di lentiggini, la sua candida voce sempre molto pacata e dolce, gli mancava insultarlo ironicamente chiamandolo "topo".

Alex passava tutto il tempo da solo, aspettando giorno dopo giorno che questa persona a lui tanto cara ritornasse a lo riabbracciasse come un tempo.
Come quando tutto andava bene.

Come quando nell'aria non si percepiva odore di un regno colmo di odio e di distruzione ma di allegria e spensieratezza.

Come quando poteva essere se stesso senza alcun tipo di problema e senza nascondersi dietro ad una maschera sempre allegra e piena di gioia.

Come quando quella persona era ancora accanto a lui e lo faceva sentire sempre speciale.

Come quando poteva percepire la presenza di quella persona e sentirsi protetto e al sicuro in sua presenza.

Come quando il suo cuore era ricolmo di gioia mentre adesso era completamente a pezzi.
Completamente sgretolato dalla solitudine, nero dalla tristezza e soprattutto in questo caso molto facile da manipolare.
Infatti quel cuore, ormai completamente distrutto e lasciato incustodito, andò nelle mani di un'altra persona, ad Alex sconosciuta, ma che lo faceva sentire meno solo in quel preciso momento.

Alex sapeva che quella persona gli avrebbe procurato solo dei guai e molti disguidi tra lui e i suoi amici, ma in quel momento.. in quell'istante, quella persona lo faceva sentire amato, lo faceva sentire vivo, lo faceva sentire importante, ma invece approfittò solo della sua debolezza e del suo animo distrutto per fare di lui ciò che voleva e ovviamente alex ne rimase completamente ammaliato.

Lo rese una persona senza cuore, apatica e che provava molto odio e disprezzo verso i suoi cari amici che erano sempre stati lì accanto a lui per consolarlo quando ne aveva più bisogno.
Ormai con quegli stessi amici con cui rideva e scherzava tempo fa ora faceva guerra all'ultimo sangue, rischiando ogni volta di perdere la vita.

La sua vita era cambiata radicalmente in così poco tempo, soltanto perché il suo cuore, vuoto dalla mancanza di una persona importante e soprattutto incustodito era stato preso e conquistato dalla persona sbagliata.
Quella persona che lo governava a bacchetta, che lo manipolava rendendolo una persona che non era mai stato ma che adesso stava governando severamente i suoi amici.

Ma Alex ovviamente non se ne rendeva minimamente conto, era ormai completamente incosciente nelle mani di quella persona che non riusciva più a provare sentimenti diversi dall'odio, a provare pietà e compassione per i suoi amici, a ragionare per conto proprio. Eseguiva semplicemente i suoi ordini, come se fosse il suo schiavo.

Alex era il tipico ragazzo allegro e solare che con il cuore spezzato e l'animo solitario era diventato apatico e senza cuore.

Odiabile da tutti.

Ma che solo una persona poteva renderlo come era prima.

Quella persona però, non era ancora tornata.

-------------- angolino di alex--------------

ciao a tutti! ^^
Ho avuto improvvisamente quest'idea e ho deciso di scriverla.
Ovviamente non sto dicendo che Alex sia triste per la mancanza di Giorgio, è solo una one shot.
comunque se questa one shot non flopperà come le altre potrei pensare di continuarla e fare una seconda parte in cui ritornerà il topino :D
Spero lo stesso che vi piaccia, non so perché ma ci tengo molto ^^ forse anche per come è scritta (non avevo mai scritto così bene sinceramente *snif snif*)
enniente
ciao! :D


a different point of view || one shot thebadnautsWhere stories live. Discover now