Sorrido << E tu questo come l'hai scoperto? >>

Cole mi guarda agitarmi e saltellare mentre si siede sul campo, con una margherita tra le mani

<< Ho le mie fonti >> ridacchia

<< Allora >> prendo posto accanto a lui, rivolta verso le montagne e l'infinito << Chi è Cole, oltre che un ragazzo fastidioso? >> indago, pronta a prendere nota

La sua risata risuona nell'aria, accompagnata dall'eco.

<< Un ragazzo affascinante, bello e divertente >>

<< Bugiardo e narcisista aggiungerei >>

Stende i piedi, sostenendosi solo sulle braccia, e sfrega gli anfibi, ponendoli l'uno sopra l'altro.

<< Okay, forse dedico molto tempo a me stesso ma ciò non vuol dire che non mi interessi altro >>

<< Tipo? >>

Ci riflette e, in un sussurro, esclama << Mia madre >>

Con gli occhi gli comunico di andare avanti, ma solo se ne ha voglia.

<< Lei... beh, lei è vittima di un matrimonio malato. Mio padre se la fa con la segretaria praticamente da sempre ma lei si ostina a far finta che vada tutto bene. Io e mio fratello lo vediamo una volta ogni due settimane, solo quando si decide a tornare a casa >>

<< Perché? >> domando, pur non volendo risultare invadente

<< Dice di avere impegni, congressi e cazzate varie ma la verità è che ormai ha cambiato casa >>

Non so cosa dire. Le sue parole mi hanno sorpresa e non me la sento di obbligarlo a parlare se non vuole. Imito la sua posizione e osservo le piccole macchie arancioni che si stanno, man mano, impossessando del cielo.

Due iridi smeraldo mi scrutano senza dire nulla ed io comincio a raccontarmi.

<< Sai, anche se Melanie non è la mia mamma biologica, per me è come se lo fosse. Quando mio padre me l'ha presentata, io avevo dieci anni. Non avevo mai visto una donna in casa prima e, proprio questo, mi aveva fatto capire che era speciale. Poi, col passare del tempo, ha iniziato a conoscermi, farmi regali e coccole ed io ho iniziato a vederla come mai avevo visto qualcuno prima. Nonostante ciò non ho mai avuto il coraggio di chiamarla mamma. Non che io non l'abbia mai sentito, è solo che... mi vergogno perché se forse per lei non è tanto importante, per me lo è. Sono patetica. >> confesso

<< Non lo sei affatto. Insomma, ci sono vari modi per dimostrare amore e, se tu le attribuissi quelle cinque lettere, penso che non lo troverebbe ridicolo ma, anzi, scoppierebbe di gioia >>

A quella frase è il mio cuore a scoppiare gioia. Finalmente l'ho detto a qualcuno e ho ricevuto il consiglio che aspettavo.

<< Sei bravo ad ascoltare >> dichiaro

<< Davvero? Anche tu >>

Il sole ormai si trova tra le due montagne di fronte a noi e, con le sue sfumature rossastre, rende ancor più piacevole questo momento. Improvvisamente qualcosa di caldo entra in contatto con la mia mano poggiata sull'erba. Le dita di Cole si intrecciano nelle mie e il mio cuore sussulta. E il mio corpo si scuote. Allunga il braccio e mi sistema una ciocca ribelle dietro l'orecchio con tanta delicatezza. Si avvicina sempre di più al mio viso, tanto da riuscire a sentire il suo respiro sulla guancia. Le sue labbra si schiudono nelle mie ed io chiudo gli occhi per godermi quella sensazione. So che è sbagliato. So che me ne pentirò. Allo stesso tempo provo una voglia irrefrenabile di provare. Mi spingo contro di lui e ricambio il bacio. Una strana sensazione mi percuote la pancia, come se mi stessero facendo il solletico dappertutto.

<< Mmh >> mugola circondandomi i fianchi con le mani

Pian piano, si fa strada lungo il mio collo e sono io gemere, chiudendo gli occhi. Non appena li riapro vedo il suo viso a un millimetro dal mio, illuminato dalla luce del tramonto e mi sembra non capirci più niente. È bello. Eccome se è bello.

<< Credo che sia ora di andare >> sussurra sulla mia bocca mentre cerco di regolarizzare il respiro.

<< Credo che sia ora di andare >> sussurra sulla mia bocca mentre cerco di regolarizzare il respiro

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