Hunting

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"È questo che fai tutto il giorno?"
Roy la punzecchiò per l'ennesima volta con quel ramoscello.

Khala, in equilibrio su un ciottolo dalla forma sferica con la punta dello stivale, cercava di ignorarlo e concentrarsi per meditare.

"No, Roy. Te l'ho detto, se tu mi lasciassi in pace, impiegherei molto meno tempo."
"Questo è certo. Ma dimmi.. Come funziona? È una specie di.. Che so, ti crei uno spazio interdimensionale nel quale entri ed esci a tuo piacimento? Insomma, è come entrare in trance o.. O meglio, in connessione con l'intero universo?"
"Roy! Smettila di trastullarti e vieni a darmi una mano con il reattore."
Khala sollevò una palpebra per guardare Duk e rivolgergli uno sguardo di gratitudine per averla liberata.
Da quando erano approdati su quel pianeta di cui l'intera ciurma si ostinava a tenerle nascosta l'identità, non aveva avuto un solo momento di silenzio a causa della sua guardia personale.
Il Capitano aveva deciso di appiopparle Roy come sorveglianza; il suo metabolismo a sangue freddo gli permetteva di resistere giorni e giorni senza dormire, riprendendo forze solo grazie a qualche raggio di sole e questo lo avrebbe reso un'ottima guardia se non fosse stato per la sua parlantina.

"Aaaah! Giorni di attesssa e quell'insssulso mozzo di basssa coperta di Hondo non ssi è ancora fatto vedere. Ssstiamo ssprecando tempo."

Sheela sibilò quelle parole abbastanza forte da farsi udire da Khala che lasciò perdere il suo allenamento per unirsi al breve comizio che si stava tenendo poco distante dalla nave.

"Sheela, non te l'ha mai detto nessuno che chiacchieri troppo?"

La battuta di Tip fece ronzare delle risate che coprirono l'arrivo della ragazza. La Jedi si sedette su un tronco mozzato e subito dopo un fischio metallico, si ritrovò il bacio gelido del pugnale di Sheela sulla gola.

"Nesssuno ti ha dato il permessso di sssederti qui, sssporca ssstrega."

"Sheela.."

"No, Duk, ne ho abbassstanza di quesssta tua sssimpatia per la Jedi. Non c'è alcun motivo per tenerla in vita, dovremmo farla fuori sssubito e andarcene prima che Quaridch ci trovi."
A quanto Khala aveva capito, Quaridch era un pezzo grosso tra contrabbandieri e pirati, qualcuno con il quale avevano un grosso debito che non erano intenzionati a pagare.

"Ci ha salvati l'ultima volta, questo te lo sei scordata?"

"E così ha sssalvato anche sé ssstessa. Le ssue azioni non ripagano le vite che ha pressso e adessso io mi prenderò la sssua tessta per i miei compagni!"

Era facile far inferocire un trandoshan, erano come grosse bestie col continuo bisogno di scontrarsi.

"Tu non ti prenderai la testa di nessuno, Sheela."

Il capitano tornò dalla boscaglia con una balestra in spalla e l'espressione cupa, fermò quella scenetta prima che Khala potesse cimentarsi in qualche scusa o patetica supplica.

"Duk, mi servi sulla cresta del promontorio con me."

Lo sguardo della Falleen passò in rassegna l'equipaggio e infine andò a sbattere sulla ragazza sbiancata per la minaccia appena ricevuta.

"Anche tu, dreissa."

Sotto l'espressione scioccata di tutti, nonché della propria, Khala la seguì.

Il capitano li condusse sulla cima di una bassa catena rocciosa, abbastanza in rilievo da permettere un'ottima vista sul circondario. Era diverso dal pianeta sul quale si era rifugiata per anni e lì, esposta e senza nascondigli, Khala non si sentiva al sicuro. Ma ancor peggio sarebbe stato cercare di abbandonare i suoi rapitori per avventurarsi nel nulla, senza nemmeno sapere dove si trovava di preciso nella galassia.

Way of the JediDär berättelser lever. Upptäck nu