In quel momento, con la pelle bianca del divano appiccicata alle cosce, si accontenta di guardare l'amico e di non sapere cosa sia questa morsa allo stomaco che si forma alla consapevolezza che Gio stia sorridendo solo e unicamente per lui.

***

E fa ancora caldo, ancora una volta è estate ma Martino è diverso, è molto più alto, con i capelli più lunghi, le spalle più larghe, molti più peli, la barba, un vizio per il fumo di sigaretta e di marijuana e un piercing all'orecchio.

Ma, soprattutto, i pugni chiusi, serrati, così stretti che le unghie si piantano nella pelle, stretti come i denti e non sa, non lo sa perchè, non lo sa non lo sa.

Comincia a non capire più niente, comincia il periodo in cui tutti i giorni saranno solo un grande perchè, si comincerà a chiedere il perchè di ogni cosa, comincerà a dire, fare e pensare cose che non si spiegherà e questo, questo è solo il primo, piccolo passo verso una discesa che lo porterà nella parte più buia della sua esistenza, che lo porterà a negarsi, negare, negare sempre, negare il piacere, negare la gioia, negare il dolore.

Anche ora nega perchè non è vero, perchè lui non sta provando queste cose, perchè questa reazione non può essere provocata da Gio e Eva che si baciano alla festa di fine anno del secondo, non è così, non è così, lui è felice, felicissimo per loro, è felice felice felice.

Non gli stanno venendo le lacrime gli occhi, no no no, Gio lo ha notato, si distacca dalla ragazza per salutarlo, anche lei gli fa cenno con la mano in mezzo a quella miriade di corpi sudati, in mezzo alle luci multicolori che passano veloci sui loro visi, Marti accenna un saluto e poi si volta, sta soffocando, sta morendo, non sa cosa gli stia succedendo.

"Ohi Marti, tutt'apposto?"

Il tocco sulla sua spalla lo sorprende tanto che sobbalza, Elia lo sta guardando preoccupato con un drink in mano, anche Galvani lo guarda, non riesce a sopportare i loro sguardi, lo sanno cosa gli sta succedendo, lo sanno lo sanno, lo sanno tutti cazzo.

"S-sì Elì, arrivo subito che me sta a chiamà mia madre"

Altro giro, altra cazzata, Eli annuisce mestamente non cascandoci neanche un attimo, Marti riprende la sua corsa impazzita verso la spiaggia, cerca di schivare più gente possibile.

"Ehi Marti!"

Oh mio Dio ci manca la Passerelli e per stasera abbiamo finito le disgrazie, la vede avvicinarsi e scappa ancora più velocemente, sa già che non rientrerà, sa già che vuole andare a casa nonostante sia venuto con Elia in motorino, finalmente il suo viso riesce ad essere sferzato dalla tiepida brezza marina della sera, si allontana velocemente affondando nella sabbia, le tempie gli pulsano, i capelli appicciati alla fronte, sente il cuore battergli in gola.

Quando è abbastanza lontano si ferma, si ferma a guardare il mare, si ferma e pensa che quella ora sarà la sua vita, la via sua, di Eva e Gio, loro due avvinghiati, che limonano e lui che li guarda come uno stupido stupido stupido.

Si porta le mani in mezzo ai capelli, gli cade il cappellino che si bagna, si china a raccogliere una pietra e la lancia con tutta la forza che ha, la lancia lontano, così lontano che non la vede più nel buio della notte.

Cazzo cazzo cazzo.

Ma cos'ha? Cosa gli sta succedendo? Perchè Gio e Eva gli danno così fastidio, ma perchè? Perchè perchè perchè?

Si porta le mani in faccia, le preme forte contro gli occhi perchè non vuole piangere, non vuole perchè non ce n'è alcun motivo, perchè a lui Eva non piace, perchè i suoi migliori amici non sono suoi, hanno diritto a stare con chi vogliono loro e lui non c'entra niente, hai capito Martino? Tu non c'entri niente, tu sei niente, non sei niente per Eva, per tua madre, tuo padre e soprattutto non sei niente per Gio perchè ora non ti considererà più, ora lui ha Eva, che se ne fa di te?

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