Capitolo 36 - Allarme Jillian

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«Avanti vieni, ti do un passaggio, non puoi andartene in giro di notte da sola.» mi fa cenno con la testa di avvicinarmi all'auto.

«Posso invece, sta tranquillo.» gli rispondo con un sorriso gentile, non voglio assolutamente disturbarlo.

«Magari puoi ma non mi sentirei sicuro e in pace con me stesso a lasciartelo fare.» perciò troppo stanca per andare fino alla fermata dell'autobus e aspettare che arrivi, decido di accettare.

Durante il tragitto Panco cerca di intrattenere una conversazione, mi parla del suo compagno con il quale sta da più di due anni, del loro cagnolino ed io in un'altra occasione troverei tutto ciò adorabile, però al momento la mia testa è ancora al Mayko con Jillian e Kaden.

Arrivo al dormitorio che India e Cara stanno già dormendo, cosa rara in realtà dato che entrambe dormono quasi sempre tardi, a volte Cara neanche la trovo in stanza. Subito dopo essermi messa a letto, il cellulare squilla, il nome del ragazzone appare sullo schermo ed io vorrei non rispondergli, però non posso di certo evitarlo.

«Dove accidenti ti sei cacciata?» la voce del ragazzone è alterata, lui è arrabbiato «Spero che tu non sia stata così incosciente da andartene al dormitorio da sola a quest'ora!»

«Innanzitutto credo che tu mi abbia appena perforato un timpano e poi non sono tornata a casa da sola, mi hanno offerto un passaggio.» metto subito in chiaro le cose, infastidita il doppio di lui.

«Chi?» chiede ed io ignoro la sua domanda volutamente.

«Mi hai chiamata solo per farmi il terzo grado o c'è altro?»

Non riesco proprio ad essere gentile con lui in questo momento, non che abbia fatto chissà cosa, almeno spero.

«Se ti riferisci a Jillian non è successo niente, abbiamo solo parlato.» inizia a dire lui, io lo interrompo subito.

«Scusa se ne dubito.» so che il mio sarcasmo pungente lo urta più del dovuto.

«Parker, non è successo niente lì dentro.» risponde cercando di restare tranquillo e non dare di matto, come farebbe di solito.

«Siete rimasti lì fino ad ora?» gli chiedo, devo farlo, voglio saperlo.

«Si, ma abbiamo solo parlato.» risponde, io invece sto zitta, quando capisce che non gli risponderò molto probabilmente, torna a parlare «Sono fuori il dormitorio, puoi uscire così ne parliamo?»

«Kaden.»

«Esci Lily, per favore.» la sua sembra quasi una supplica ed io non sono così cattiva da negargli un chiarimento, anche se non so se ci sia qualcosa da chiarire.

Probabilmente sto dando i numeri per niente, mi sto comportando da stupida inutilmente.

Quando finalmente lo raggiungo in auto, dopo essermi messa una giacca enorme di mio fratello per coprire la maglia del pigiama, dato che avevo deciso di dormire in tuta, lui mi guarda, io invece distolgo lo sguardo e guardo fuori dal finestrino.

«Non è successo niente con Jillian.» ripete, questa volta dal vivo.

«Questo me l'hai già detto.» continuo a non guardarlo, il che lo starà infastidendo e non poco.

«Non mi credi.» afferma ad alta voce e questa volta lo guardo.

«Non mi è facile crederti.» rispondo sincera, «Fino a poco tempo fa te la facevi con lei di nascosto Kaden, hai tradito il tuo stesso fratello, perché non potresti fare lo stesso con me?» ciò che dico sembra ferirlo, l'espressione si trasforma da arrabbiata a delusa in meno di due secondi.

Mi sento quasi in colpa per essere stata così schietta.

«Pensavo che avessi un'alta considerazione di me.» rispondermi, guardandomi in modo che mi fa stringere il cuore.

«Io ce l'ho, sei tu quello ad avere una considerazione bassa di se stesso.» gli ricordo, perché una persona che si abbassa ad essere l'amante della propria ex, non credo abbia un'alta considerazione di se, non una persona come Kaden almeno.

«Non ti tradirei mai, Parker.» lo dice guardandomi negli occhi e il mio stupido cuore gli crede, lo da ciecamente, il mio cervello invece mi urla che non è vero, che lo farebbe, che devo stare attenta.

«Come posso crederti Kaden?» gli chiedo e sono certa di avere gli occhi lucidi, ho il cuore che mi batte a mille dal nervoso e dalla tristezza.

«Pensavo avessimo fatto dei passi avanti.» constata lui, quasi come se questo cambiasse le cose.

«E li abbiamo fatti, li stiamo facendo, amo ciò che abbiamo e ciò che stiamo costruendo, però non posso dimenticare il fatto che fino a qualche settimana fa eri convintissimo di amare ancora lei.» gli dico, questa volta sono completamente voltata verso di lui, lo guardo dritto negli occhi per fargli arrivare ancora meglio ogni mia singola parola, ogni mio timore, «Perciò è normale che il fatto che tu ti sia chiuso nel tuo ufficio più di un'ora con lei, non mi piaccia.»

«Si è presa una pausa da Konnell.» quello che dice mi fa sprofondare ancora di più nello sconforto.

«Quindi è tutto finito.»

«Cosa?» mi chiede confuso, guardandomi come se fossi impazzita.

«Tra me e te, ora hai campo libero con lei, non era quello che volevi?» gli chiedo, ho gli occhi lucidi, credo che le gambe mi stiano tremando dal nervoso e a stento riesco a contenere il dolore che mi causano le mie stesse parole.

«Hai detto bene, era ciò che volevo, ora non più, non mi interessa Jillian, non me ne faccio niente del campo libero.» risponde subito, «Mi ha detto che è confusa sui suoi sentimenti, che crede di amare ancora me, allora le ho detto che mi dispiaceva vederla in quelle condizioni ma che dal mio punto di vista non credo sia innamorata né di me né di Konnell, le ho detto che io non voglio più avere a che fare con lei, non nel senso in cui intende lei almeno, che sto con te adesso e che sei tu quella che voglio.» si avvicina a me e mi prende il viso fra le mani, mi guarda e nei suoi occhi riconosco la sincerità, riesco a capire quando Kaden mente perché non lo fa mai, è sempre sincero anche se la verità potrebbe ferire le persone con la quale interagisce.

«Non capisci Kaden, ti amo così tanto che il solo pensiero che tutto questo possa finire mi porta a chiudermi a riccio, forse è perché so che qualora dovesse finire, che sia per Jillian o per altro, quella che ne uscirebbe distrutta sarei io.» la mia voce esce quasi come un sussurro, trattengo a stento le lacrime.

Non credevo si potesse arrivare ad amare una persona tanto quanto io amo Kaden.

«Credi che io non abbia paura di perderti?» mi chiede, serio.

«Quello che so è che io non ti ho mai dato modo di pensare che potresti perdermi.»

«Devi fidarti di me, Lily.» dice, a pochi centimetri dalla mia bocca, «Se non ti fidi di me non andremo da nessuna parte ed io voglio arrivare ovunque con te.»

So che è vero, la fiducia è la base fondamentale su cui costruirci una relazione e cavolo, io voglio costruire la nostra mattonella dopo mattonella, voglio che funzioni, lo voglio con tutta me stessa.

«Ci sto provando.» rispondo sincera, «Non deludermi, per favore Kaden, non deludermi.» gli dico poi e lo bacio.

Lo bacio, perché lo amo, perché voglio credere in lui, in noi, perché non ho mai provato qualcosa di simile prima d'ora e perché voglio lottare per noi, lo voglio assolutamente.

Arrivi TuWhere stories live. Discover now