Se il ministero non lo avesse screditato e sottratto da alcuni dei suoi poteri da preside, non avrebbe esitato neanche un solo momento a licenziarla. Purtroppo, con il passare dei mesi, Caramell e il mondo magico non riconoscevano ancora il ritorno del più pericoloso signore oscuro che sia mai esistito.

Sperava che con l'assalto di Hosgmeade dell'altro giorno il ministero potesse finalmente capire che Lord Voldemort era davvero tornato. Con i corpi ritrovati dei mangiamorte più fedeli alla causa purosangue e il marchio oscuro vivo sui loro avambracci non era possibile non capire come stavano veramente le cose. Ed invece il pigro ministro aveva ignorato la terribile verità per l'ennesima volta. Albus era non poco arrabbiato con Caramell, non poteva più accettare che quell'uomo dirigesse il ministero e la sua scuola con pigrizia e codardia.

Avrebbe voluto imporsi sul ministero, ma sapeva che in questo modo avrebbe screditato maggiormente la sua stessa reputazione e, quindi, peggiorato la situazione.

MINISTERO DELLA MAGIA

Cornelius Oswald Caramell non si era mai trovato così in difficoltà come adesso. Gli eventi di Hogsmeade generarono il caos nel mondo magico, per entrare nel suo ufficio senza rilasciare un intervista era costretto a farsi scortare da più auror del solito.

In molti esigevano una risposta a questi eventi e la sua incapacità nel rispondere alle domande senza dire che "va tutto bene" stava minacciando la sua posizione di ministro. Alcuni membri del Wizengamot chiedevano la nomina di un nuovo ministro. Non sapeva come risolvere il problema, o meglio i problemi.

Silente continuava ostinatamente a spargere la voce che il più temibile dei maghi oscuri che la storia avesse mai visto fosse in qualche modo tornato dall'inferno e con gli ultimi eventi la popolazione e persino La Gazzetta Del Profeta iniziava a dargli credito. Questo non portava altro che male per la sua posizione di ministro.

Non sapendo come agire chiese continuamente il parere del suo amico Lucius Malfoy e per una volta nemmeno lui seppe consigliargli come gestire la situazione. Nel contempo Amelia Bones, capo del dipartimento dei misteri, continuava a rammentargli che il ministero necessitava di molti più auror di quanto non ci fossero già.

Ma il peggio di tutto questo era che il giustiziere (così veniva chiamato) di Hogsmeade e Diagon Alley sembrava sostenere la voce, in qualche modo, di Silente. Uccideva mangiamorte rimanendo impunito e minacciava gli studenti di non unirsi all'oscuro signore, rimanendo ancora impunito.

Forse era uno dei sostenitori di Silente? Non era da escludere, ma restava molto difficile che Albus Silente permettesse ai suoi sostenitori di uccidere e mutilare ben dieci mangiamorte solamente per sostenere le sue convinzioni. Tuttavia non lo escludeva.

Come se non bastasse, molti genitori degli alunni di Hogwarts si lamentavano dei metodi d'insegnamento di Madame Umbridge e del potere che il ministero esercitava sull'antica scuola. Inoltre gli eventi di Hogsmeade furono talmente sconvolgenti per gli studenti che ora in molti iniziavano a credere che le voci di Albus Silente ed Harry Potter non erano così false come il ministero sosteneva.

Ora più che mai la sua posizione di ministro era in grave pericolo.

PLYMOUTH

"Maestro siete tornato!!"- disse felicemente l'elfo domestico della casata Peverell non appena vide la porta del maniero aprirsi.

"Ordel, ti ho già detto che mi puoi semplicemente chiamare Antares."- disse Antares con voce stanca.

I giorni precedenti erano stati molto stancati, tra combattimenti contro i mangiamorte e la caccia agli horcrux di Voldemort aveva impiegato molte energie. Era da poco più di un'anno che combatteva tutti i giorni per raggiungere un unico obiettivo, il quale era il seguente: la caduta di Lord Voldemort.

Nessuno sapeva della sua esistenza, si pensava che la sua famiglia si fosse estinta da molti secoli o che non fosse mai esistita se non nelle leggende. In realtà la famiglia Peverell era andata pericolosamente vicina all'estinzione quando la Morte in persona creò e donò degli oggetti a tre dei suoi antenati.

"Maestro Antares sono così felice di vedervi. Durante la vostra assenza Ordel si è preso cura di tutto il maniero, compresa la sala del tempo."- aggiunse Ordel, a cui Antares mise un piccolo sorriso.

"Non dubitavo della tua affidabilità, mio vecchio amico."- disse Antares con un sorriso.

Dopodiché diede una piccola carezza sulla testa dell'elfo e decise di andare nella sua stanza personale.

Salendo le scale del maniero, uno dei tanti dipinti che lo accompagnavano richiese la sua attenzione.

"Antares, sembri essere parecchio stanco."- disse l'uomo raffigurato nel dipinto.

"Un po', zio Alden."- rispose Antares.

Ogni volta che Antares interagiva o guardava il dipinto di suo zio non poté fare a meno di provare un po' di tristezza per l'uomo che era passato a miglior vita quando lui era solamente un bambino.

"Figliolo mio non pensare solamente agli horcrux e a quel pazzo."- aggiunse con dolcezza Alden.

"E' la mia missione, l'unica cosa che conta. Sono disposto a dare la vita per portare a termine il mio compito. Se ora sto parlando con una tua raffigurazione anziché mio zio in carne ed ossa non è altro che colpa sua! Se non fosse stato per Ordel a quest'ora non ci sarei nemmeno io e tu lo sai."- disse Arden con nervosismo.

"So che sei ancora arrabbiato per ciò che è successo ma devi ricordati che sei l'ultimo della nostra linea. Io e tuo padre abbiamo ripreso questo nome per durare e non per soccombere subito."- disse Alden nel tentativo di far ragionare suo nipote.

"Ricordati che non sei stato concepito per uccidere un uomo, la tua vita deve essere qualcosa di meglio."- concluse il dipinto.

Antares rimase in silenzio per qualche minuto contemplando brevemente ciò che aveva detto suo zio.

"Non avrò una vita fin quando non lo vedrò soccombere davanti ai miei occhi."- concluse il giovane Peverell.


CONTINUA...

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