Capitolo 1

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Il primo mattino era in vista nel cielo: nessuna nuvola occupava quell'infinito spazio

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Il primo mattino era in vista nel cielo: nessuna nuvola occupava quell'infinito spazio. I primi raggi iniziarono a sfociare all'orizzonte con il loro bagliore, e diedero luogo a uno spettacolo incredibile. Il calore che essi producevano era indispensabile agli occhi di chi era probabilmente già sveglio in quella meravigliosa alba; l'arietta fresca levitava nell'atmosfera di pace e armonia. Niente avrebbe potuto rovinare il momento; le strade non erano ancora affollate, era forse troppo presto perché la città potesse iniziare a prender vita. Arrivò di seguito un luccichio, il quale raggiunse un grande cristallo. Questo era incastonato nel pregiato piedistallo, sorretto dalla guglia maggiore che volgeva ad est. Non si trattava di un'opera d'arte messa in esposizione pubblica, ma un vero e proprio monumento del regno. Un grande fascio luminoso pervase l'intero territorio circostante. Successivamente si aprirono le tapparelle delle finestre di tutte le casette, che si riempirono di molteplici musi, desiderosi di assistere al grande spettacolo. Mille colori puri risplendevano nel grande monumento posto al centro della magnifica regione di Greexeria.; quella luce fece risplendere ancor più i tetti delle innumerevoli abitazioni,. Ognuna di queste, tuttavia, disponevano di ampio spazio sia nella grandezza della costruzione, sia anche nel loro piccolo cortiletto.
Si susseguì poi il risveglio di una volpe, che venne disturbata dalla filtrazione di quel forte bagliore proveniente dalla fessura della finestra: questo puntava dritto nella direzione in cui Shunaja stava dormendo. Il risveglio cominciò con la percezione del calore che i raggi del sole trasmettevano sulla sua schiena, poi, rigirandosi su se stessa, la luce le pervase interamente il muso. Le sue palpebre si innalzarono e sfoggiarono i suoi occhi color verde acqua, occhi che volevano sicuramente tornare a dormire. Il suo corpo sembrava tutt'uno con le lenzuola che la ricoprivano, si sentiva tenuta al caldo, almeno fino a quando si trovava nel suo mondo dei sogni. Si stiracchiò con grande sforzo, stropicciandosi poi gli occhi. Insomma, aveva l'aria di un bradipo che avrebbe preferito continuare a non far niente, stando rannicchiato sul proprio albero. Scese le scale, stando attenta a non inciampare man mano che superava ciascun gradino. Giunse sulla soglia della cucina, dove, come aveva immaginato, trovò sua madre ad aspettarla per fare colazione. Entrambe si diedero il buongiorno, ma Shunaja, sebbene continuasse ad avere l'aria stanca, mentre masticava i biscotti era propensa a guardare il vuoto pensando; questo stato era il suo solito nei momenti in cui provava soggezione.

Mamma di Shunaja: A cosa stai pensando, Shunaja?
Shunaja: Mh? Oh niente, tutto okay, mamma.
Mamma di Shunaja: Ancora per quella faccenda?
Shunaja: Non ne posso più, è più forte di me. Più ci penso e più mi sembra che sarei potuta riuscire a tener testa a quella vanitosa di Clarity!
Mamma di Shunaja: Tesoro... Non devi essere così attaccata a queste cose, sono piccolezze. Vedrai che se ne renderà conto da sola.
Shunaja: Ma mi rode che venga a darmi fastidio proprio durante l'esercitazione di squadra, e poi il dodgeball non mi piace, è uno sport troppo complicato!

La madre sospirò, non avendo letteralmente parole per cercare di aiutarla. Fu un caso che purtroppo, proprio nella sua classe, capitò una lontana parente di una famiglia privilegiata e molto vicina alla principessa del regno di Greexeria. Il giorno precedente era accaduto un episodio di derisione proprio mentre stavano giocando a dodgeball: a Shunaja non piaceva assolutamente colpire altri animali. Non era molto dotata con la strategia e con la tattica, piuttosto preferiva altri tipi di giochi dove non si andassero a colpire gli avversari. Ad un tratto le giunse dritta sul muso un pallone da parte di Clarity, una volpe come lei, con una coda molto più folta e occhi neri, nei quali risplendeva quel suo senso di superiorità. Le fece abbastanza male, fortunatamente non era nulla di grave. Dovette tenersi una borsa con del ghiaccio sul punto in cui aveva ricevuto la pallonata almeno fino alla fine delle lezioni. Mentre Shunaja la stava andando a riporre, incontrò proprio la perfida volpe. Questa rideva allegramente assieme alle sue compagne, e quando la malcapitata venne vista finirono per ridere ancora di più. La poveretta non poteva resistere all'imbarazzo, decise allora di far fronte a quella cattiveria.

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