CAPITOLO 22: IL RITORNO DI GIANCARLO E AVVIO DEL PROCESSO (PARTE I)

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 "Sono gocce di memoria, Queste lacrime nuove siamo anime in una storia incancellabile, Le infinte volte che Mi verrai a cercare nelle mie stanze vuote

inestimabile". Cit. Giorgia

Pov's Emily & Eleonora:

Questo tribunale 6 anni fa ci portò via mamma e papà ma noi non sapevamo ancora la verità, eppure c'è sempre stato qualcosa che ci univa e oggi siamo assieme ai nostri fidanzati qui ad asistere al processo e siamo entrambe consapevoli qualsiasi cosa accadrà saremo più unite di prima ora nessuno ci potrà più separare. Emily: Non serve che tu mi dica ciò a cui stai pensando lo so ma ti prometto che questa volta né verremo fuori assieme e poi al nostro fianco ci sono Luca e Raf che ci proteggono come non mai. Ele, fai un respiro profondo e stringimi la mano io sono con te e non ti lascio sola. Ele: Tu non immagini che inferno ho passato senza di te e quel matto di Raf ma ora l'importante e che vi ho ritrovato e che la mia vita è tornata a colorarsi mentre prima si colorava prevalentemente di grigio, ora tutto ha ripreso il senso che aveva perso senza di voi. Dopo questa affermazione di Eleonora ci fuoro dei momenti di silenzio ma fuorono interrotti da Emily che abbraccio Eleonora per poi guardarla negli occhi e le disse: Papà la sera prima dell'incendio mi ha detto una cosa che inizialmente non compresi ma ora né ho compreso il significato di ciò che mi disse, ovvero mi disse: "Là FUORI DA QUALCHE PARTE TROVERAI LA PARTE CHE TI MANCA PERCHè TU NON SEI SOLA, è VERO HAI CARLA E FILIPPO MA Là FUORI C'è UNA PERSONA CHE è PARTE DI TE MA NON COME TU LA REPUTI ORA, QUANDO LO SCOPRIRAI RIMARRAI PIACEVOLMENTE SORPRESA"ora riesco a comprendere a pieno ciò che mi disse lui sapeva che ci saremmo ritrovate e avremmo scoperto di essere gemelle. d'ora in poi non ti lascerò più. Eleonora la riabbracciò e decisero che quando il processo sarebbe finito sarebbero andate assieme sulla tomba dei genitori prima di partire per rientrare a Roma essendo all'oscuro che al processo avrebbero rivisto una persona a loro cara e che a capitolo chiuso non sarebberò rientrate a Roma ma sarebberò andate in Australia assieme ai loro fidanzati.

Pov's Raffaele & Luca:

Questo tribunale 6 anni fa fece morire i carissimi John & Elisabeth genitori delle nostre fidanzate ed io se fossi rimasto avrei rischiato la vita forse John aveva messo in conto che poteva accadere qualcosa e ha voluto salvarmi perché aveva capito che amavo e amo follemente la mia piccola Ele. La morte di John & Elisabeth provocò nella mia Emily una paura terribile di perdere chiunque le fosse stato accanto, se ripenso a quando sono arrivato in commissariato a Roma e che lei mi aveva riconosciuto ma non voleva dimostrarlo per la paura di potermi perdere e poi ci fu quel dannato calvario che per me è stato un incubo e pure per lei, ma fortunamente ci siamo ritrovati ed ora affronteremo questo processo assieme. Dopo molta attesa era arrivato il fatidico giorno.

"È inafferrabile la tua assenza che mi appartiene, Siamo indivisibili,Siamo uguali e fragili,E siamo già così lontani,Con il gelo nella mente,Sto correndo verso te,Siamo nella stessa sorte,Che tagliente ci cambierà,Aspettiamo solo un segno,Un destino, un'eternità,E dimmi come posso fare per raggiungerti adesso,Per raggiungerti adesso, per raggiungere te,Siamo gocce di un passato,Che non può più tornare"

Pov's Samuel:

Ebbene si, oggi ha inizio il processo contro Pierluigi e Giancarlo Martines gli auutori assieme alla loro banda dell'omicidio dei miei zii e del mio precessore il giudice BILL COHEN. Ah si che maleducato non mi sono presentato avrete capito che sono il nuovo giudice di Trieste ma sono anche il nipote di JOHN ED ELISABETH LISBON, mi chiamo Samuel Jonson. Le mie cugine Emily ed Eleonora non sanno nulla voglio vedere la loro faccia da peperoni (hahahahahah) quando realizzeranno che il loro cugino è diventato giudice. Bene ora è il momento di entrare in aula.

AVVIO DEL PROCESSO:

Polizziotto: Tutti in piedi ha inizio l'udienza contro Pierluigi e Giancarlo Martines. A presiedere l'udienza il Giudice Jonson. Entrò il giudice e appena gli imputati lo videro provarono la sensazione di essere chiusi in gabbia senza uscita. Il giudice non li degnava nemmeno di uno sguardo lo faceva soltanto quando era strettamente necessario. Tutte le persone che dovevano assistere all'udienza erano presenti i capi d'accusa erano molto gravi e l'avvocato con il consenso del giudice inizio ad elencarli: A. Rapina a mano armata B. Rapina e Omicidio premitenzionale C. Omicidio e Incendio premintenzionale.... Quando l'avvocato dell'accusa ebbe finito era il momento della difesa ma proprio in quel momento dal banco si alzò una persona e disse: Mi scusi giudice ma penso che la difesa non possa controbattere ciò che dirò nella mia deposizione. Il giudice acconsenti e iniziarono a sentire i testimoni di quel giorno l'avvocato dell'accausa era in svantaggio perché la difesa per far uscire i suoi clienti aveva corrotto i testimoni ma questo Emily lo sapeva ma l'avvocato della difesa non aveva messo in conto che Emily negli anni era diventata molto astuta e non si faceva ingannare. Eleonora venne ascoltata per prima poi mentre la difesa faceva le sue domande e l'accusa controbatteva Emily ripassò tutto ormai sapeva come funzionava e non aveva paura. Arrivò il suo turno e l'avvocato della difesa le disse: Prego ci dica cosa i miei clienti hanno fatto secondo lei perché mi hanno raccontato una versione diversa da quella che ho sentito da sua sorella e ora vorrei sentire cos'ha lei da dire ma sbaglio o lei era fidanzata con il mio cliente? Emily: Riprendo dalla sua domanda si ero fidanzata con Giancarlo ma non per scelta mia. l'avvocato della difesa stava per controbattere ma Emily continuò a parlare senza lasciarle il tempo di controbatterla Quel giorno di 6 anni fa Giancarlo venne a casa mia mi disse che se non lo avessi seguito avrebbe fatto uccidere mia sorella Eleonora e il mio fidanzato Luca, io lo seguì appena arrivamo a Roma venni trattata come una schiava non potevo fare nulla sennò lui non me la faceva passare per 7 anni è stato così poi quando decisi di rompere lui mi rapì e ad un certo punto ero ridotta in fin di vita ma a lui non né importava nulla, mia sorella se né accorse e si rifiuto di aiutarlo e lui rapì anche lei ad un certo punto lei cercò di portarmi in ospedale ma venimmo intercettate e fummo rinchiuse nuovamente io so soltanto che se non fosse stato per chi mi ha salvata non sarei qui avrei raggiunto i nostri genitori per Giancarlo non ha mai contato nulla, ciò che ha sempre contato era avere tutto sotto il suo controllo la mia famiglia i miei zii e i miei fratelli se non li avessi messi in salvo lui li avrebbe uccisi senza pietà. Il giudice non poteva farlo notare ma era orgoglioso di lei ma non poteva fare nulla se non preoccuparsi di mettere al fresco chi aveva fatto del male alla sua famiglia. L' avvocato dell'accusa fece delle domande ad Emily alle quali lei rispose mentre la difesa aveva esaurito le domande dopo ciò che era stato detto. Il giudice ad un certo punto disse: " Visti i capi d'accusa e sono molti propongo di affrontarli uno ad uno e ciò mi richiederà tempo per oggi voglio terminare il capo d'accusa sul caso lisbon e incendio del tribunale", e continuò detto ciò mi ritiro per deliberare la sentenza. Passarono 10 minuti e il giudice rientrò dicendo: "Per l'accusa di aver incendiato e aver fatto perdere la vita a persone innocenti questo tribunale condanna a 30 anni Pierluigi e Giancarlo Martines". Poi prosegui "Per le altre accuse ci riaggiorniamo. Poi disse: "Commissario Moratti e Vicecommissario Lisbon sarete chiamati a testimoniare anche nelle altre cause non lasciate la città" Risposero: "D'accordo Giudice". Almeno il caso dei loro genitori e dell'incendio si poteva considerare definitivamente chiuso. Ora dovevano aspettare gli altri processi. 

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