LA SCOPERTA

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9-06-2017

Sono passati anni dall'ultima volta che ho tenuto un diario, molti anni. Scrivere nero su bianco spero mi aiuti ad affrontare, accettare tutto ciò che mi sta capitando. Sembra un incubo, assurdo, inverosimile, angosciante. Un incubo che ha già, in parte, stravolto la mia vita e, di conseguenza, quella della mia famiglia e del lavoro. Il malessere che sentivo dentro lo scorso anno, quella sensazione profonda che qualcosa non andava in me forse il presagio di ciò che sarebbe successo? Non lo so. Non voglio essere così presuntuosa da affermare lo sapevo, me lo aspettavo. Non mi aspettavo tutto questo, no di certo. Pensavo che rimettere in riga il mio corpo e le mie priorità sarebbe stato sufficiente, o comunque, mi avrebbe dato modo di rivedere ciò che per me è importante, vitale. Fare il punto della mia vita e da lì ripartire. Ma non è bastato. Il male è qui ora

10-06-2017

Dopo due mesi di lunghe attese finalmente ieri mi hanno comunicato cosa, dove, come. È maligno, lo sapevo, me lo avevano già detto. Ed è aggressivo. I dolori che sentivo allo sterno, alla scapola, il pizzicare dentro al seno: è lui, è il male che lavora, che si nutre di me e dei miei tessuti. Lo sento, vuole farsi strada e diventare capo supremo, ma io non glielo permetterò. Ha già stravolto le mie abitudini, la mia vita quotidiana. Il percorso che mi hanno descritto ieri è LUNGO sei mesi di chemioterapia, quasi sette e poi l'intervento. Non mi sembra ancora vero ma lo è. Ieri mentre i dottori parlavano e mi spiegavano la situazione e la decisione presa dall'equipe medica ero confusa, frastornata. Vai qui, vai lì, parla con la nutrizionista per avere dritte su cosa mangiare e bere, cosa fa bene e cosa no. Ma cosa fa bene alla fine? Proteine, carboidrati, verdure

Per la nausea, per la diarrea mangia poco e spesso

Non sono estranea a tutto ciò perché il programma di Alberto (il personal trainer) mi aveva dato modo di capire cosa mangiare, di bere tanto.

Parla con la psicologa: mi dice che sono una donna forte, che lo supererò, che non sarà facile ma ce la farò. Di parlare con mia figlia di tutto, di essere franca e onesta, se mi sfogo di farlo anche se cè lei, di piangere con lei per poi asciugarci le lacrime, abbracciarci e andare avanti. Sono sempre stata onesta con lei, ho sempre cercato di educarla al meglio e lei è un gioiello, un diamante prezioso, la mia vita. Voglio vincere e vederla felice, fare finalmente una vacanza insieme: dove lacqua è cristallina, la sabbia talmente fina e bianca, prenderci una pausa, relax e amore. Mi piacerebbe.

Ora però non cè vacanza, solo una dura battaglia, lunga. Inizio a rendermene conto ora che ho l'impianto sottocute per la chemio. È stato traumatico ieri ma continuavo a ripetermi fate quello che è necessario per guarire. Stare su legata su quel lettino piccolo e sentire quegli aghi entrare nel collo, più volte, faceva male e bruciava ma mai come quelli sul petto e sullo sterno. Un bruciore talmente forte, poi più nulla se non un tirare interno la pressione cala e la nebbia iniziava ad avvolgermi. Si sono preoccupati e mi hanno subito ripresa con l'iniezione di andropamina, si dice così? In muscolo... che sbalzo, che carica, ero una molla (mi sembrava di essere a ER).

Loro bravi, gentili, premurosi, delicati. Mi hanno detto che sono una falsa forte, o meglio coraggiosa ma emotiva. Ed è vero, è l'emotività che mi frega, l'ha sempre fatto. Negli anni ho cercato di controllarla, di domarla, ma in certi momenti non cè controllo, non cè modo e la parte più profonda di me affiora e inonda la mente, il cuore. Che situazione, che futuro. E come farò poi a vivere normalmente come mi hanno detto di cercare di fare? Ma che vuol dire? Normale che significa? Devo accettare, affrontare, cambiare alimentazione, cambiare il modo di vedermi e di sentirmi donna ma vivere normalmente. Devo farmi aiutare e chiedere aiuto, cosa che non faccio abitualmente perché sono sempre stata indipendente per tante cose che mi sono successe, ma le ho sempre vissute con cuore e anima. Io volevo dare, essere d'aiuto, prendermi cura di Ele, delle cagnoline, di Simone e ora non so nemmeno quanto e come le chemio mi limiteranno. So solo le giorno dopo giorno mi guarderò allo specchio, vedrò una me diversa, sofferente, speranzosa, segnata dalla malattia ed è oggi che inizia quel cambiamento. Dirò addio ai miei lunghi capelli e mi chiedo come reagirò al primo taglio che Susie farà, continuo a pensare...sarò ancora io? Sì, sì, io e non io. Io prima e io dopo avendo scelto obbligata dalla malattia. Se avessi deciso liberamente di cambiare taglio sarebbe stata unaltra cosa, così invece devo. Per non scioccarmi dopo devo. Per risparmiare a me stessa una falsa speranza perché cadranno e lo so. Con così tante chemio come potrebbero non cadere.

SCELTA, NUOVA ME arrivo. Ti prego di guardarmi da quello specchio con fiducia. Ce la faremo, sì. Piangeròlo so già.

11-06-2017

COMPLEANNO DEL MIO AMORE SIMONE

Eh sì, si invecchia: 39 più 2 come dice lui. Lui è meraviglioso con me, lo sento così vicino. È ansioso per domani. Non viene il mattino perché lavora e lo so che ci sta già male, ma ci sarà la mia mamma con me. Sarò in buone mani.

Ci penso. Mi si stringe lo stomaco, mi viene il panico e mi trema lanima. Non tanto per le ore che sarò in quella stanza ma per il dopo. Mi chiedo come saranno i giorni a seguire, tutti quei sintomi di cui mi hanno parlato e mi chiedo quali avrò e se saprò gestirli. Sono la nausea e il vomito che più mi spaventano. Le mie esperienze di nausea sono state per l'influenza fino ad oggi e le odiavo con tutto il cuore, ma mi sto preparando a quei sintomi per quel che mi è possibile.

Galoppando verso il cielo Where stories live. Discover now