Adrien si staccò leggermente per guardarla meglio negli occhi. Fece per pensarci un attimo, poi disse: "Mi piaci quando sei arrabbiata e metti il broncio, ma ancora di più quando diventi tutta rossa e impacciata. Invece" aggiunse con un tono di pura malizia "quando sei lusingata diventi terribilmente boriosa ed insopportabile."

Marinette ridacchiò. "Vada per lusingata, allora".

Lui alzò gli occhi al cielo, le mani premute ai lati della sua vita sottile. "Vedi Insopportabile."

"Mmh" annuì lei distratta, gli occhi già chiusi in attesa del suo bacio. Adrien se ne accorse, e subito si avvicinò di più a lei, e già poteva assaporare il suo sapore di fragole quando abbassò le palpebre e una certa immagine fece capolino nella sua mente.

Decisamente nell'attimo sbagliato.

Si costrinse allora a sviare la meta delle sue labbra, e a scoccarle un piccolo bacio sulla guancia.

Marinette sbatté le ciglia in uno stato di confusione, quando comprese che il bacio non c'era stato e che lui la stava già allontanando da sé e prendendo posto sulla sedia.

Lo sguardo di Adrien era di puro disagio quando anche lei si costrinse a sedersi, senza capire bene cosa fosse successo.

"T-tutto bene?", chiese lei, ancora smarrita.

Prese la mano tremolante di Adrien e la strinse tra le dita, e quando alzò di nuovo gli occhi su di lui lo sentì risponderle: "Certo, Milady. Ho solo pensato che non si dovrebbe dare troppa corda alle persone lusingate, men che meno dei baci. Contribuirebbe a montar loro la testa."

Marinette fece piegare le sue labbra nel sorriso più convinto che le riuscì, perché era chiaro come il sole che qualcosa era successo e che lui stava evitando di parlarne. E di baciarla. Cosa che, se possibile, le parve ancora più grave.

Stava allora disperatamente pensando a cosa dire per cavargli il fattaccio di bocca senza che lui se ne accorgesse, quando una lesta cameriera colse l'occasione per prendere l'ordinazione.

Se prima che arrivasse la cameriera Marinette aveva ancora dei dubbi circa l'esattezza delle sue deduzioni, quando vide Adrien ordinare solo una cioccolata calda e due fette di cheesecake si convinse senza ombra di dubbio che c'era qualcosa che non andava. E se c'era una persona al mondo che conosceva Adrien come le proprie tasche e che sapeva come fargli sputare il rospo in meno di tre secondi, quella era lei.

Con nonchalance si aggiustò una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio e tornò a stringere tra le sue le dita di Adrien. Erano fredde e sudaticce, ed ancora un po' tremolanti. Lui la guardò preoccupato, e Marinette preferì far finta di niente e iniziò a blaterare del più e del meno sugli argomenti più disparati.

Arrivarono la cioccolata calda e la torta e i biscottini, e Marinette sorrise quando dei baffi scuri di cioccolata disegnarono le labbra di Adrien.

Continuò col resoconto dettagliatissimo della sua giornata, e si meravigliò di quante cose ci fossero da raccontare nonostante fosse sveglia da sole due ore. Adrien la guardava con un ciglio inarcato, come per farle capire che la stava ascoltando.

Eppure, Marinette osservò nei suoi occhi verdi come una patina di confusione e di assenza. Come se non fosse completamente lì con lei, ma stesse rivangando un pensiero o una scena. E pareva proprio che questo ricordo lo mettesse in uno stato di agitazione tale da farlo rivoltare continuamente sulla sedia, e da rifuggire dal suo sguardo ogni volta che i loro occhi si incrociavano per più di qualche secondo. A quel punto, arrossiva violentemente e si mordeva convulsamente le labbra. Poi beveva un altro sorso di cioccolata e tornava a fissare un punto indefinito del tavolino, con lo sguardo di chi, pretendendo di ascoltare, sta in realtà con la testa da tutt'altra parte.

Ces deux sont faits l'un pour l'autreWhere stories live. Discover now