ATTO I

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SCENA I

William Shakespeare è sempre stato considerato uno dei poeti più influenti della storia della letteratura, non solo inglese, ma persino mondiale. Con i suoi sonetti e le sue opere teatrali, dalle tragedie alle commedie, il poeta ha conquistato generazione dopo generazione, sognatore dopo sognatore ed innamorato dopo innamorato, arrivando a rivoluzionare il concetto di amore e qualsivoglia sua causa o conseguenza. Tutt'ora le sue opere entusiasmano una folla in visibilio, strappando lacrime e sorrisi, ansiti e tremori, invocando una sensazione diversa, intensa ad appagante nel cuore del lettore che si offre alla Poesia.

Tra le sue tragedie si dice che sia Romeo e Giulietta ad aver sconvolto maggiormente il pubblico di ogni epoca, nonostante – no, è possibile ci sia dell'altro. Forse si tratta di questo complicato concetto, quello degli 'amanti nati sotto una cattiva Stella' ad aver strappato ogni speranza allo spettatore ignaro, lo stesso che, sin dall'inizio, sa che i giovani non troveranno mai la pace che hanno ingenuamente desiderato. Perché gli amanti nati sotto una cattiva Stella non ricevono la benedizione di un Fato manipolatore, e nemmeno la vana speranza concessagli da un Amore in lacrime. Destinati a svanire, gli innamorati si trovano solo per lasciarsi, si cercano solo per dirsi addio. Eppure, nonostante questo, come si potrebbe condannare un sentimento così spontaneo e gentile, così forte da sfidare ogni cosa? Come si potrebbe anche solo pensare che sia stato tutto inutile? Non è forse vero il detto – Meglio aver amato e poi perduto che non aver amato affatto – dopo tutto? Forse, nonostante la fine crudele, gli amanti avrebbero ancora potuto sperare in una resa dei conti.

Le emozioni erano sempre così tante e discordanti che Louis non si sorprese nel sentire i propri occhi farsi improvvisamente lucidi nel momento in cui ripercorse con sguardo trepidante gli ultimi versi della sua personale edizione di Romeo e Giulietta, la stessa che aveva preso in prestito dalla vecchia libreria polverosa in cui lavorava, promettendo di renderla il prima possibile. Chiuse il libro con un colpo secco abbandonandolo sulle proprie gambe, come non riuscisse a sopportare lo squarcio causato dal dardo appena scoccato al centro del suo cuore. Si sfregò il viso con le mani fino al punto di arrossarlo, sospirando e concentrando lo sguardo su qualsiasi cosa che non fossero i sedili in pelle del taxi all'interno del quale era silenziosamente seduto.

Forse fu proprio per questo motivo che tornò al presente, oppure lo fece non appena gettò un'occhiata fuori dal finestrino leggermente appannato per la prima volta dall'inizio del viaggio, rendendosi conto di trovarsi immerso nella campagna più vasta. Non ci fece nemmeno caso quando piantò il gomito sul bordo della scomoda portiera, appoggiando il mento al palmo della mano per fondere lo sguardo con ogni pennellata di paesaggio che sfrecciò veloce davanti a lui, dagli alberi verdi e rigogliosi che costeggiavano la strada sterrata alla prima fila di piantagione che delineava l'inizio del bosco, dai campi infiniti ai ciuffi d'erba più alti, dalla fine coltre di nebbia alla pace dell'isolamento più totale. Forse sorrise, ma non se ne accorse – le ultime parole del Principe ancora riecheggiavano crudeli nei suoi pensieri – e si limitò quindi a sospirare tra sé e sé.

Forse avrebbe dovuto smettere di pensare a quel libro. In fondo era solo una storia – triste, certamente, ma frutto dell'immaginazione di un grande poeta. O almeno questo sarebbe stato quello che avrebbe detto una manciata di mesi fa, prima che cominciasse a lavorare al Terrace, la piccola libreria alla quale aveva dedicato ogni attenzione ed affetto possibile. Per Louis, libri, volumi e manuali non erano mai stati altro che decorazioni polverose sulle mensole delle librerie dei più colti, e non avrebbe mai creduto di poter trovare conforto in questa letteratura a cui non aveva mai fatto caso. Recentemente era però giunta a lui travolgendolo come un fulmine a ciel sereno, e la causa era stato proprio il suo amato Terrace. Sin dal primo giorno, sin dal primo momento in cui aveva messo piede all'interno del vecchio negozio, ogni cosa era cambiata, e romanzo dopo romanzo, novella dopo novella e raccolta di poemi dopo raccolta di poemi, Louis si era ritrovato immerso in un mondo che non era mai stato suo, ma del quale non si sarebbe mai più privato.

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