Sono stato scoperto

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Kit non ci mise molto a capire che qualcuno lo stava seguendo. Era andato a fare una passeggiata in città, un po' per distrarsi dalle lingue demoniache che stava cercando di imparare e un po' per il semplice gusto di camminare. E aveva anche una mezza idea di comprare qualche giochino a Mina.

La figura che ora lo seguiva era incappucciata e vestita di nero. L'aveva notata perché si era fermato alla vetrina del negozio di giocattoli e aveva visto il suo riflesso. Sapendo di avere una spada e un pugnale con sé, decise di capire chi era. Svoltò nel primo vicolo che trovò e si nascose dietro un bidone. Circa dieci secondi dopo eccola che entrava nel vicolo. Appena fu alla sua portata, Kit la afferrò per il bavero della felpa, la spinse conto il muro e le puntò il pugnale che aveva con sé alla gola.

< Cosa vuoi? > chiese alla figura.

< Ciao anche a te. > Con tutta la calma del mondo, come se non si sentisse minimamente minacciata dal pugnale, con una mano si tirò giù il cappuccio. Era un ragazzo, forse di un anno o due più grande di lui. Aveva dei capelli così biondi da sembrare bianchi, e occhi verdissimi. Quegli occhi gli sembrava di averli già visti.

< Mi chiamo Ash, piacere > si presentò quello. < Ti consiglio di abbassare il pugnale. Solo un consiglio, eh! >

Per tutta risposta, Kit premette di più con la punta.

< Perché mi stavi seguendo? > chiese ad Ash. Sbaglio o quel nome l'aveva già sentito da qualche parte?

< Ma ovvio: volevo conoscerti! > esclamò l'altro.

< Sentiamo, per quale motivo volevi conoscermi? > chiese Kit.

< La verità? Perché mia madre e un mio... amico pensano che tu possa essere una minaccia per me. Il mio amico ti ha trovato, quindi prima che ti uccida ho pensato che sarebbe stato meglio valutare se avevi intenzioni nefaste. Diciamo che minacciarmi con un coltello non aiuta per una buona prima impressione...>

A Kit si era seccata la bocca. Che lui sapesse...? No, era impossibile. Non poteva saperlo. Eppure i suoi occhi... il suo nome...

< Tu sei il figlio di Sebastian Morgenstern, Ash Morgenstern! Sei il nipote di Clary! > realizzò.

< Sono famoso, vedo. > Fece un sorrisetto.

< Ma è impossibile > continuò Kit. < Tu eri rimasto a Thule >

Ash fece una smorfia. < Brutto posto, Thule. Troppo morto, troppo pieno di demoni. E troppo pieno di mio padre, se vuoi saperla tutta >

Solo allora notò che Ash aveva le orecchie a punta. Gli si gelò il sangue.

< E sei il figlio della Regina Seelie >

< Esatto! > si complimentò l'altro. < Il che fa di me un tuo parente! > Sorrise, come se quello spiegasse tutto. Kit, invece, provò un intenso terrore. Da quando aveva scoperto di essere il discendente del Primo Erede aveva pensato molte volte alla Regina Seelie. Era tipo la sua bis-bis-bis nonna, o qualcosa di simile. Aveva sempre saputo che prima o poi l'avrebbe incontrata. Era destino. O semplicemente la sua solita sfortuna.

Lei lo terrorizzava, ecco la verità. Cosa gli avrebbe fatto, se avesse saputo chi era? Avrebbe preteso qualcosa? Lo avrebbe rinchiuso in una cella per non far mettere in dubbio la sua autorità sulle terre Seelie? Come se a Kit interessasse il regno delle fate.

Ora ecco che, invece della Regina, si presentava suo figlio, per di più dicendo che lei lo vedeva come una minaccia per lui. E dicendo che un suo amico lo voleva uccidere. Non che fosse strano che qualcuno lo voleva uccidere, se lo aspettava, ma...

Color lama di coltelloWhere stories live. Discover now