E X P E R I E N C E

M A R R I A G E

Hey ragazzi grazie per le 9k letture,
Puntiamo ai 10k, vi amo. Mancano 4 fottutissimi capitoli, ma non è ancora finito, ne deve succedere ancora una bellissima... Tenetevi aggiornati a domani... Ahh prima che mi dimentichi, le scene hot torneranno presto nei prossimi aggiornamenti

Senza ulteriori indugi vi presento..

     

     
                   M A R R I A G E

(capitolo 46)

*Y/N*

E' il grande giorno. Finalmente è il grande giorno di Deya e Cedric.

Sveglia alle sei di mattina, alla villa è tutto in subbuglio, la sarta è venuta a portarci gli abiti e li abbiamo indossati dopo una doccia rinfrescante.

Deya è bellissima con il suo vestito e ha lo stesso trucco che avevamo deciso, io invece indosso il mio vestito, più apio per far notare meno la pancia, sui toni del verde con ricami oro.

“tesoro, ci sarebbe il vestito di Draco che era abbinato al tuo però adesso, cosa facciamo” dice Deya voltandosi verso di me con lo smoking nero e verde con ricami oro sul colletto di Draco

“v-va bene, portaglielo” dico titubante

“non posso, non possono vedere la sposa prima del matrimonio” mi dice dandomi lo smoking e facendomi uscire dalla stanza

Mi dirigo in camera di Draco.

*Draco Malfoy*

Sento quanlcuno bussare alla porta, spengo la mia canna ed asciugo il sangue dai miei pugni con un movimento rapido

Struzzo piano gli occhi dal dolore della carta sulle mie ferite aperte e mi preparo a ricevere chiunque voglia entrare adesso

Sono così perso adesso, io la voglio, lei deve essere mia, lei è la donna della mia vita

I miei occhi gonfi dal pianto e dal fumo si rispecchiano vuoti nello specchio rotto dai miei pugni sopra alla cassettiera, le mie mani scompiglio i miei capelli

Mi risiedo veloce sul letto, facendo finta di stare bene, facendo finta di non essere un disastro.

*Y/N*

“E' aperto chi è” una voce si eleva nella fredda stanza, odore di marjiuana circoscrive il letto di draco, è veramente devastato, ma non me ne può fregare di meno.

“il tuo vestito Malfoy” dico poggiando l'abito sul suo letto

“Che c'è ti ho tolto il saluto pure?” osserva prendendo l'abito per poi togliersi la maglia ed indossarlo.

Noto le sue mani piene di segni, il sangue ancora cola dalle sue nocche delle dita ed il muro ha evidenti segni di pugni.

I suoi occhi sono così spenti, stavolta forse è serio. Stavolta forse si è pentito per davvero... Ma ormai è tardi

“No” la mia voce è acida, fredda.

“per il bambino cosa faremo-” dice infilandosi la camicia

La sua bianca pelle risplende alla luce del sole, pian piano si volta appoggiando le mani sul davanzale della finestra guardando il nulla con uno sguardo perso.

“Un po' ad entrambi, una settimana a testa” dico per poi uscire dalla camera e lasciarlo immerso nei suoi profondi pensieri.

"aspetta" la sua voce mi richiama ed entro lentamente nella stanza per sentire cosa voglia dirmi