la fine

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(Farà schifo ma vabbe)

Io e Sherlock entrammo nel parco che era notte fonda, il suo piano ancora non lo sapevo, sapevo solo che potevo fidarmi di lui, non mi avrebbe mai tradito.
Camminavamo nel piccolo bosco in creca di non so nemmeno io cosa, in silenzio, Sherlock sembrava aver le idee chiare sul da farsi. Arrivati alle prossimità di una cappellina dedicata ad un santo ci fermammo, lui scassinò la porta in ferro battuto e entrammo: la stanzetta era due metri in lunghezza e tre di larghezza, con un grosso altare che occupava metà della stanza, sul quale poggiava una statua di una santa e alcuni candelabri spenti. Le pareti e la statua erano ricoperte di ragnatele e una coltre sottile di polvere ricopriva tutto ciò che c'era nella stanza
《e adesso..?》 Ero tanto confuso quanto impaurito, che idee aveva quel pazzo?
Senza dire una parola Sherlock si mosse nel piccolo spazio dietro al altare, posò le mani sui bordi e iniziò a spingere sui bordi. Presto tutta la superficie del altare si spostò qurl tanto da poterci infilare una mano, e cosi fece Sherlock: frugò dentro al altare di pietra scura ler tirarne fuori due pistole, che un mi lanciò 《Ma che diamine...》 lui rimise il coperchio a posto e mi venne accanto 《Tengo semore armi nascoste per ogni evenienza》 uscì dalla cappella lasciandomi conduso e scioccato "meglio non farsi domande, con lui tutto é normale"

(Ho perso tutta la voglia di scrivere da qui in poi farà schifo vi chiedo scusa)

Dopo lafugacee sosta io e sherlock riprendemmo il cammino, non so dove fossimo diretti, ma Sherlock sembrava esserne sicuro, al 100× 100.

Arrivammo poi ad un palazzetto, una piccola casa bianca circondata da una piccola recinzione, ai margini del parco. Sul cancello vi era una piccola targa che portava scritto: "centro giovanile"

《Sherlock perché siamo venuti in un... oratorio?》 Lui scavalcò il piccolo cancello con un agile salto 《È dove mi ha dato appuntamento》 sempre piu perplesso scavalcai anche io il cancellino e raggiunsiil mio partner, intento a scassinare la porta. Appena l'opera fu compiuta entrammo nel edificio mentre io caricavo la mia pistola, e lui fece altrettanto, svoltammo l'angolo ler ritrovarci davanti una porta chiusa dalla quale filtrava un leggero fascio di luce 《Venite dentro, e abbassate le armi》 trasalì appena realizzai quello che stava accadendo, abbassai la pistola e aprì lentamente la porta, seguito da Sherlock entrai nella stanza 《È un piacere rivederti...》 Sherlock aveva gli occhi puntati adosso al proprietario della pistola puntata su Rosy, e lo guardava con tutto l'odio di questo mondo 《Il piacere è mio, John che fai non saluti?》 Nonostante sapessi fin dal inizio che era tutta opera sua, vederla davanti a me fu come prendere uno schiaffo in pieno viso 《M-Mary?!》

《Sei...viva...》 il mio cuore perse un battito e senza accorgermene mi scivolò di mano la pistola 《Lascia stare la bambina, lei non centra nulla》 sentivo la voce di Sherlock lontana, come se fosse un sogno, e in fondo ci speravo lo fosse

《Sherlock, sai benissimo perché lo sto facendo》 cio che diceva era vero, lo sapevo benissimo, era fin troppo evidente, tutti gli indizzi nel video di addio mi avevano insospettito, e con questo gesto ne avevo la conferma.

Lei era stata minacciata

Forse da Qualcuno dei complici di Moriarty, o da qualcuno dei sicari con cui lavorava...

《So quello che stai facendo, non voglio opporre resistenza, lasia la bambina, farò tutto cio che vuole》 John si girò sorpreso, avrei voluto spiegargli tutto ma non era il momento adatto.

Con un solo sguardo feci capire a Mary il piano, alzai leggermente la pistola, lei mi guardo intensamente, con gli occhi lucidi 《Cosa tenti di fare? Devi salvare la bambina, se mi spari la uccido...》 la sua voce tremava, spostò lo sguardo sulla pistola, e vidi chiaramente che spostò la canna di qualche centimetro

"Perfetto, proprio come speravo"

Sparai un singolo colpo alla gamba di lei, lei sparò, ma il colpo non andò a segno, come pregrammato, lei cadde a terra pochi istanti dopo, e le sparai un altro colpo, al braccio.

In pochi secondi John aveva la bambina, tutto era andato bene
《Sherlock... grazie... salva la bambina, ora scappate, loro penseranno a me, saranno qui tra poco...》 la guardai negli occhi per un istante ancora, e poi corsi via

Due giorni dopo, baker street

《Quindi vuoi dire che Mary era ricattata?》 Lestrade  come al solito non aveva compreso a pieno l'accaduto, e naturalmente toccava a me spiegarglielo

《Dopo l'accaduto io e John abbiamo chiamato la polizia, hanno pensato a tutto. Appena arrivati hanno colto sul fatto gli aguzzini di Mary, tutti scagnozzi di Moriarty, gente stupida e senza scrupoli, che non ha avuto abbastanza intelligenza per salvarsi, arrestati e interrogati sono ora tutti in carcere, mentre Mary è stata portata in ospedale.》 Alcune cose non mi erano ancora chiare, ma le avrei scoperte a breve, per esempio come Mary sia riuscita a sopravvivere quando tutti la credevano morta, o quale era esattamente il piano. Ma da li a breve sarei riuscito a comprendere a pieno la faccenda.

《Come va John?》 Entrai in camera e trovai il dottore sdraiato sul letto, con Rosy a fianco 《Sto bene, e lei pure, è stato davvero orribile》 mi sedetti affianco a lui 《Lo so,  vi proteggerò di pih da oggi in poi, te po prometto, non permetterò piu che vi facciano del male John》 lui si girò verso di me, guardandomi 《Ti amo 》 mi avvicinai per lasciargli un bacio dolce e fugace 《Lo so》 presi in braccio nostra figlia e mi sdraiai accanto  a lui 《Ti amo anche io》




DIOOO FINALMENTE HO FINITO

MAI PIU STORIE LUNGHE
Non sono portata per ste robe, se mai vorrò fare la scrittrice devo imparare a non morire dirante la scrittura QwQ

Spero che vi sia piaciuta la storia anche se fa schifo TwT

D'ora in poi scriverò roba corta, e anche un blog  credo....

Ci si vede!

Sherlock Holmes E Jhon Watson Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu