Capitolo 7

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Pov: Maryka

La giornata inizia malissimo, dopo la serata in disco sono tornata a casa e ho rimesso tutto quello che ho bevuto.
Con le ragazze abbiamo dormito insieme, ed come al solito eravamo in ritardo.
Al dire il vero non avrei tanta voglia di andare a scuola oggi, ho un mal di testa assurdo.

Arrivate a scuola prendiamo subito un caffè per svegliarci, e andiamo ognuno nelle nostre classi.
Mi viene molto difficile seguire, i miei occhi si chiudono da soli, per fortuna nell’ora di educazione fisica, mi sono addormentata negli spogliatoi con Evelyn, senza che il prof si sia accorto di noi.

Durante l’ultima ora la signora del personale, avverte che abbiamo le lezioni anche di pomeriggio e ovviamente i miei pensieri vanno subito verso Harry. Cazzo.
Non ci voleva davvero, giusto giusto oggi, dopo quello che è successo in discoteca faccio fatica a guardarlo come il mio professore. Ma comunque sia devo abituarmici e stare attenta. Cercherò di stare nelle mie. Spero.

Avverto Anna di tornare a casa tranquillamente, allora dopo esserci salutate raggiungo Evelyn che mi aveva chiesto di bere qualcosa nella caffetteria della scuola, prima di iniziare le lezioni.
Sono stanchissima non vedo l’ora di andare a casa e fare un bel bagno caldo. Non riesco a sopportare altre 3 ore di lezione.

Dopo esserci bevute una coca cola e dividerci una sigaretta, raggiungiamo la classe di canto.
Da un lato sono contenta, mi è sempre piaciuto cantare, mi diverte un sacco e sopratutto mi fa riflettere molto.
Appena arriviamo prendiamo posto, ancora non c’è nessuno.
Evelyn: “Merda mi sono dimenticata il libro di storia in classe, vado a prenderlo, vuoi venire con me e o resti qui?” chiede.
Io senza voglia di vivere decido di aspettare. Perciò appena esce dall’aula mi siedo nella grande finestra. L’aula di trova al secondo piano, quindi mi godo la  bella vista di questa meravigliosa città e mi immergo nei miei pensieri.

“ Bella New York vero?”.
A queste parole sobbalzo e mi rendo conto che Harry era arrivato in classe già da un po’, ma da quanto ero presa dai miei pensieri non me ne accorgo nemmeno.
Io rispondo con voce tremante “ S-si, non avevo fatto caso che fosse arrivato già” si volta di scatto e guardandomi negli occhi alzando un sopracciglio replica
Harry: “ non credi che darmi del “lei” ancora, sia un po’ patetico? Cioè sembro davvero così grande? “ disse socchiudendo gli occhi e con un aria da finto-offeso.
Io: “ beh si un po’ “ rispondo ironica e quelle parole fa un  mezzo sorriso, riprendendo a sistemare le sue cose.

Ma quando sono belli quegli occhi verdi?. Non ne parliamo che è meglio.
Oggi è vestito particolarmente bene, ha una camicia bianca, messa dentro i pantaloni neri eleganti, i capelli perfettamente ordinati, che fanno venire voglia di passarci una mano.

Solo poco dopo tempo che mi riprendo dal fissarlo, mi accorgo che siamo soli in una stanza, è noto che Evelyn non è ancora arrivata. Ma che cazzo di fine ha fatto?.

Harry prende il suo caffè e si siede di fronte a me, mi iniziano a sudare le mani e nel frattempo mando messaggi insensati a Evelyn, nel tentativo di rispondermi, ma quella stronza quando ho bisogno il telefono non lo prende mai.

Harry: “ Come mai sei così preoccupata, c’è qualcosa che non va?” chiede dolcemente, ma io cerco di tranquillizzarmi.
Io: “ Cosa ? No no, stavo scrivendo alla mia compagna che è da 10 minuti che manca. Non vorrei preoccuparmi.
Harry:” Sarà sicuramente in bagno, se ti faccio così paura, mi alzo” vedo che si irrigidisce. Ma non volevo che si allontanasse, mi divertiva parlare con lui.
Io:” Non c’è bisogno che tu ti alza, era solo un mio pensiero”, subito dopo distinto chiedo “ Dove abiti?” lui mi guarda un po’ prima di rispondere.
Harry: “ Si mi piace molto, ma non sono di queste parti. Sono nato a Londra, ma ho deciso di venire a New York per prendere un po’ di tempo per me stesso, mi sono trasferito da poco,così ho trovato subito lavoro in questa scuola”.
Continuiamo a parlare del più del meno. È una persona gentilissima. Ci perdiamo tra risate e sguardi. Arrivano gli altri.

Per tutta la lezione non faccio altro che osservarlo, in tutto il suo fascino. Mi intriga come persona,non solo per la sua bellezza, ma anche caratterialmente. Non avevo mai incontrato persona così bella.

Dopo la lezione sistemo tutto dentro lo zaino, Evelyn uscì subito dalla classe, aveva un urgenza di andare a casa, così le dissi che poteva stare  tranquilla e che avrei fatto strada da sola.
Tutti escono rimango io con Harry, un altra volta.
Quando mi affretto perché noto tensione, faccio per uscire dalla classe, apro la porta, ma una mano la richiude da dietro di me.
Harry:” Perché hai così tanta fretta? " , non mi giro nemmeno, rimango a fissare la porta.
Io:” Devo tornare a casa ho dimenticato che la mia amica e senza chiavi quindi devo raggiungerla subito” mi mancava quasi l’aria, era troppo vicino a me, tanto da sentire il suo profumo di vaniglia. Prende il mio viso con due dita e mi volta verso di lui.
Harry: “ Non conviene che torni a casa con questa pioggia, ti accompagnerò io.” Non esito a dire altro, anche perché mi stavo beando il suo splendido viso. Non so cosa avrei fatto se non fosse stato il mio professore. Peccato.

Arriviamo nei parcheggi della scuola, subito dopo ci affrettiamo a raggiungere la sua macchina. Siamo sotto lo stesso ombrello, lui mi tiene da un fianco stretta, e controlla sempre che io non mi bagni. Quanto può essere dolce?.
Prende le chiavi e mi accompagna vicino alla portiera. Appena entro la prima cosa che faccio e aprire lo specchietto e guardami i capelli, per fortuna, ha saputo proteggermi davvero. Ha salvato i miei un po’ inumiditi, ma sono sempre salvi.

Harry:  " Bella giornata ah? Non credi?". Lo guardo un po’ schifata e non si lascia scappare una risata.
Usciamo dai parcheggi.
Harry: “ Dove abiti?”
Io: “ Vai sempre dritto e poi svolti a sinistra” nel frattempo mando un messaggio ad Anna, non vedevo l’ora di raccontarglielo. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa la mia migliore amica.
Durante il tragitto, Harry mette un po’ di musica, iniziamo a cantare, guardandoci e sorridendo.

Ha una bella voce, in realtà ha tutto bello, però questo lo rende veramente affascinante.
Chissà se è impegnato oppure si starà frequentando.
Caccio via quei pensieri. Mi volto verso di lui e lo iniziò a fissare mentre guida il suo fantastico Porsche, cantando a squarciagola. Non c’era vista più bella.

Si accorge dei miei occhi su di lui e abbassa subito il volume, noto che siamo fermi al semaforo.
Harry: "Che c’è? Perché mi guardi così? Dice sorridendo, facendosi spuntare una fossetta sul viso lato sinistro del viso.
Io: “ Sei carino quando canti”.
Harry:  "Solo carino? "guarda con aria sospetta.
Io: " così sei irritante” ridiamo entrambi, e arrivammo subito di fronte casa mia.
Io: “Grazie per il passaggio, ci vediamo a scuola” faccio per aprire, ma prende subito la mano con la quale stavo aprendo la portiera, si avvicina a me. Mi sento subito a disagio quando noto che l’altra mano è appoggiata al mio sedile.

Harry: " Mi è piaciuto molto parlare con te, spero che quello che si sta creando fra noi due non possa mai svanire. Va bene?" Non faccio altro che concentrarmi sul tocco della sua mano e sugli occhi verdi. La pioggia che cade sulla macchina rende tutto più bello.

Annuisco, e lui si inumidisce le labbra, squadrandomi dall’alto verso il basso. Lo saluto con un bacio in guancia, e scendo.
Non faccio caso nemmeno che sono tutta bagnata quando rientro in casa, a causa della pioggia. -Maryka che cazzo ti prende?-

Chiamo subito Anna, dicendomi che si trovava a casa del suo professore. Ma si sono messi d’accordo per caso?
Le dico di venire subito, vado in bagno e inizia a farmi una doccia.
Nel frattempo Anna si trovata in salotto ad aspettarmi.
Questa situazione non va affatto bene.

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