CAP 02 - PRESENTAZIONI

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"Siria"

Prima di tornare a casa decisi di fare un salto alla postazione di controllo.
Bussai e l'uomo all'interno mi aprì sorridendomi.
<<Buona sera signorina, cosa vi porta qui?>>
<<Sera Tom, c'è stata un'intrusione questa sera, potresti controllare come ha fatto entrare? In modo che non ricapiti più.>> spiegai più gentilmente possibile, l'uomo però sbiancò lo stesso di colpo.
<<Merda, accedo subito ai filmati di oggi per capire come è entrato, ci sono danni?>> disse tutto agitato.
<<Non è successo niente, è solo un giovane solitario in cerca di aiuto, ho voluto avvisarvi prima che papà lo scopra.>> sorrisi incoraggiante per poi metterci a controllare i filmati delle telecamere.

Il ragazzo era riuscito ad entrare ancorandosi alla capotta di uno dei furgoncini che trasportano i nostri lupi alla città vicina per lavoro.
<<Tom sarà il caso di aumentare i controlli all'entrata, metti delle vedette in posizioni elevate per evitare che riaccada.>> consigliai per poi andarmene.
Un problema risolto, ora dovevo pensare a come gestire papà domani mattina.

Mi diressi verso casa per poter andare a dormire, cosa che però non riuscii a fare.
Stavo salendo le scale per andare in camera mia quando venni chiamata da una voce conosciuta.
<<Siria cosa ci fai ancora alzata a quest'ora?>>
<<Ciao Zack sono appena tornata dal mio giardino.>> gli risposi girandomi verso di lui.
<<E' un po' tardi non credi?>> mi domandò il ragazzo biondo davanti a me.
<<Sì un po', non mi ero accorta dell'ora.>> mi giustificai per poi chiederli
<<Per caso hai visto mio fratello Marco?>>
<<No non è rientrato dopo essere uscito a cercarti>> rispose facendomi venire un brivido di preoccupazione che si trasformò in paura quando la porta di casa sbatte violentemente e la voce di mio padre rimbombò.
<<Siria vieni subito  qui!>>
Lo raggiunsi subito, mio fratello era accanto a papà con un sorriso che non gli avevo mai visto, quasi sadico.
Mio padre invece mi fissava incazzato con i suoi occhi rossi.
<<Che succede padre?>> chiesi a testa china.
<<E' vero quello che mi ha detto tuo fratello?>> ringhiò.
<<Dipende>> risposi infastidita.
<<Che stai ospitando un solitario in segreto>> urlò quasi.
Mi stavo incazzando per cui, senza pensarci, feci un passo in avanti e ringhiai a mia volta <<Sì e allora?>>
<<E allora? - sbraitò l'Alfa colpendo il muro con un pugno - è un solitario che non conosciamo non puoi fidarti!>>
<<Si che posso, è un ragazzo poco più grande di me e malnutrito, non potevo cacciarlo.>> urlai anch'io, non mi ero mai sentita così furiosa.
Mio padre si voltò di scatto e uscì quasi correndo dirigendosi al mio giardino.

<<Esci subito!> ringhiò forte appena giunse davanti alla casetta.
Cristian uscì quasi subito, non mi sembrava impaurito.
<<Si Alfa?>> disse sommessamente ma a testa alta.
A quella dimostrazione di sfida mio padre ringhiò ancora più forte trasformandosi nel suo grosso lupo color cenere, fiancheggiato da mio fratello e il suo Beta.

Cristian minacciato si trasformò anche lui, in un giovane lupo argentato come la luna e i suoi occhi color zaffiro divennero rossi come il sangue.
A quella vista rimasi pietrificata.
Nella mia mente risuonarono solo due parole.

ALFA!
MIO!

Mi riscossi solo quando mio padre attaccò Cristian.
A quel punto qualcosa dentro di me esplose, mi scagliai contro il lupo color cenere colpendolo al fianco per poi mettermi davanti al MIO Mate ringhiando e mostrando le zanne.
"Non lo toccherete, lui è MIO!" urlai nella mente di tutta la famiglia che si bloccò all'istante fissandomi stupita.

Lo stupore sparì quasi subito dagli occhi di mio padre, che se per pochi secondi si erano spenti ora brillavano ancora più rossi, il lupo aveva preso il sopravvento.

IL PASSATO RITORNADove le storie prendono vita. Scoprilo ora