Capitolo 18 - La parte dove mi uccide

11 1 0
                                    

Hey! Questa è la parte dove mi uccide!

Oggi sono stato costretto ad andare alla mia edicola per fare delle fotocopie, una cosa molto molto basilare, e molto semplice, ma anche la più semplice delle missioni riserva una o più sorprese...
Uscii di casa, con mia sorpresa non vidi molte persone fuori, ma anzi, non vidi nessuno, continuai per la mia strada, in strada non c'erano nemmeno macchine, c'era un silenzio tombale. Era troppo strano per i miei gusti, troppo strano, ma io continuai.
E con mia sorpresa quando arrivai alla edicola trovai il re nero con le sue pedine più fidate.

Bene, si torna sulla scacchiera, ora ogni mia mossa dovrà essere calcolata alla perfezione, una mossa sbagliata porterà allo scacco matto, loro parlottarono qualcosa, e io con grande freddezza dissi: <<si sono io>> loro probabilmente non erano pronti a quella risposta.
Fatte le fotocopie mi ritrovai fuori, a parlare con il re nero e le sue pedine

<<Che ne dici se vieni con noi in piaz->>
<<No.>>

E andai via
Non mi aspettavo che mi seguissero, fu una mossa che non avrei mai pensato che potesse accadere, ben presto mi ritrovai a camminare più veloce del solito, il mio cuore iniziava a galoppare, iniziavo ad avere caldo, sudavo, ero terrorizzato.
<<Dai voglio solo parlare un po' con te>>
<<È sempre no.>>
Continuai a camminare, non lo privilegiavo nemmeno di un mio sguardo, mi faceva rivoltare. Da quel momento una pioggia di insulti cadde su di me, a me non importava e camminavo sempre più veloce, avevo una paura bestiale, in tasca avevo le chiavi di casa e stavo cercando la chiave del portone di casa, ma una piccola voce nella mia testa mi diceva che qualcosa sarebbe andato male, molto molto male.
Ben presto notai che il re nero in persona mi si affiancò e 2 bici mi vennero alla mia sinistra, dalla parte opposta del re nero, loro toccarono un mio punto di pressione, e io per conferma provai a dirne uno del re nero, e quando abbassai la guardia mi ritrovai senza cuffie, le cuffie che avevo addosso in quel momento, dov'erano? Rotte, me le avevano rotte, da quel momento avrei avuto la scusa di tirargli uno di quei pugni così tanto potenti da farlo girare di 360 gradi, ma mi limitai ad andare a casa, non volevo grane.

E solo a casa mi accorsi della cazzata che feci, avrei potuto picchiarlo, mi ha rotto le mie cuffie, e io avevo la scusa, ma ero troppo spaventato in quel momento.

Ma la mia vendetta sarà più pesante e severa, la mia sarà un attacco al suo orgoglio, oppure un tradimento dal suo punto debole

La mia regina

La Scacchiera Di SatanaWhere stories live. Discover now