03 - Prove di normalità

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La discussione fu interrotta dall'entrata di un professore sulla mezz'età che si rivelò insegnare matematica e fisica.

"... Quindi ragazzi ricordatevi che la forza di gravità non si può sconfiggere."

"E allora nello spazio?" Thomas alzò la mano.

"Nello spazio la gravità non c'è"

"E negli altri pianeti?"

"E' diversa."

"Appunto prof, quindi c'è per forza un modo per controllarla, se varia non varia a caso."

"E' una riflessione interessante, però sbagliata."

Lea rise sottovoce "Pensano di avere la scienza totale quando non sanno neanche far funzionare le automobili senza petrolio"
Thomas rimase pensieroso, poi cambiò discorso.

"Ma Cyril.."

"Non sono tutte così, tranquillo ragazzino. Lei è un po' un'eccezione, hai la fortuna di avere la più popolare , e la più oca della scuola in classe." gli ammiccò lei. Thomas odiava l'asimmetria dei volti, ma quello di Neuma era perfetto anche così.

"Ehi Tom, se continui a fissarmi, la bionda tinta penserà veramente che ci provi con me"
Wow lo capisce una tinta idiota e non l'Agente più famoso dell'Agenzia?

Ma a lui non piaceva Neumalea... non veramente, era solo la leggenda.

L'Agenzia... il diminutivo per Agenzia Intergalattica Spionaggio Riconoscimento e Risoluzione dei Problemi Spaziotemporali, ma per dirla sprecavi venti minuti, quindi tutti la conoscevano come Agenzia. Avevano provato con la sigla all'inizio, ma AISRRPS non funzionava.

La prossima ora, inglese. Avrebbe dormito. O si farebbe fatto dare notizie su quella città, gli sembrava si chiamasse Londra.

"Signor Balchi mi sta ascoltando?"

Thomas si riscosse dai suoi pensieri.

"Eh?"

La classe ridacchiò. Thomas si ridistese sul banco. Era il suo primo giorno, e nulla stava andando come sperava: tutto gli sembrava estraneo, tutti gli era estraneo, a partire dall'enorme cosa nera, lavagna, sulla quale la prof scriveva, le finestre di vetro che permettevano di vedere fuori, chissà, forse quando pioveva vedevano la pioggia, i banchi sistemati tutti storti, le persone senza divisa, ognuna così diversa dall'altra, la classe completamente asimmetrica, la cadenza sconosciuta, il modo di fare così aperto, da lui non ci si parlava mai.

Solo una cosa era rimasta uguale, l'odore dei libri. Avevano provato a rimpiazzarli con l'elettronica, ma erano rimasti l'unica cosa uguale in tutte le epoche. Il fruscìo della carta, l'inchiosto sulle pagine, l'odore inebriante, la bellezza di tenere tra le mani quei foglio così piccoli e così potenti, capaci persino di cambiare la tua vita.

E poi c'era Neuma, il sogno di qualsiasi Agente abbastanza stupido da sognare, quella ragazza era un mistero per tutti, anche per il capo. Si ricordò quando Headstrich lo chiamò per la prima volta nel suo ufficio.

"Thomas"

"Si, signore."

"Sei molto bravo a Scuola Thomas."

"Sono il migliore" rispose lui per poi aggiungere "signore."

"Per questo ti ho chiamato. Faremo una cosa che abbiamo fatto solo con un'altra persona. Hai finito, sei pronto, ti affiderò a uno dei nostri Agenti."

Il fabbricante di dèiWhere stories live. Discover now