L'aria del tardo pomeriggio era dolce ed Harry respirò a pieni polmoni mentre camminava. Stava cercando di ricordare a se stesso che lui amava Berlino, mentre notava il fatto che viveva in una viale alberato incredibilmente bello, dove la temperatura era assolutamente perfetta. Amava Berlino. Non aveva né bisogno né voglia di tornare a Londra, non doveva rivedere Louis Tomlinson.
Riuscirai a sopportare di vederlo ancora senza avere il premesso di toccarlo? una voce familiare nella sua testa si fece strada nel suo monologo mentre aspettava impaziente al semaforo, pronto ad attraversare la strada.
Ce la farai?
Quella era stata una delle cose più difficili per lui da gestire, una delle cose a cui ancora stentava a credere - il fatto che non avrebbe più toccato la pelle di Louis. Che non aveva più il permesso di stringerlo tra le sue braccia. Non l'avrebbe più accarezzato sulla guancia, non avrebbe più visto da vicino le sue ciglia lunghe. Per quanto quei pensieri minacciavano di ucciderlo, quella era la verità. Harry aveva accettato il fatto che aveva baciato Louis per l'ultima volta senza neanche saperlo. Dio, l'ultima volta che si erano baciati! Tutte le volte che si erano baciati! Dovevano aver significato qualcosa di totalmente diverso per ciascuno dei due, ogni volta, ed Harry ne era stato così ignaro. Cazzo. Lo amava ancora. Lo voleva ancora, così tanto. Doveva smetterla. Era finita, doveva accettare il fatto che fosse finita. 

Florian viveva a soli sei isolati di distanza da Harry, nel suo stesso quartiere. Aveva inizialmente pensato di recarsi da lui, ma si ritrovò a vagare per la strada, fino alla Potsdamer Platz. Osservò le facciate di vetro degli edifici, girando più volte in tondo ed osservando il cielo. Così grande sopra di lui in una città altrettanto immensa. Eppure. Heimweh, Sehnsucht, Liebeskummer. Londra.
Louis.
Schade.
Schade für dich.
Scosse la testa e si incamminò nuovamente, continuando ad osservarsi intorno. Desiderò di avere di nuovo ventidue anni, come la prima volta che si era trasferito in Germania. Ventiduenne e così eccitato riguardo Berlino e le nuove persone che avrebbe incontrato. Aveva comprato un maglione da donna in un piccolo negozio proprio su quel viale, poi aveva guardato gli Europei con Flo e i suoi amici al pub. Finalmente adulto, con la sua vita indipendente. Cosa c'era di meglio? Harry Styles, a ventidue anni, non avrebbe mai potuto immaginare di finire con il cuore spezzato. Amava troppo il mondo ed era così sicuro che il mondo l'avrebbe amato a sua volta, allo stesso modo.
Louis Tomlinson, pensò, il dolore nel petto che ormai lo accompagnava ovunque.
Perché non mi ami?
Perché non puoi amarmi?
Continuò a vagare, fermandosi per due birre in due luoghi diversi.
Non voglio tornare. Non posso, pensò, seduto al bancone di un bar. Avrebbe donato dei soldi e avrebbe detto a Taggie e Petey che era troppo impegnato per partecipare all'evento. Non ci andrò. E' una cattiva idea. Sto facendo dei progressi... resterò qui.
Erano quasi le dieci quando raggiunse finalmente casa di Florian e tutto sembrava bellissimo attorno a lui. Bussò alla porta di ingresso del suo amico due volte, poi attese. "Harry?" chiese Florian, aprendo la porta. Si stava asciugando le mani su un grembiule che portava legato in vita, probabilmente intento a cucinare qualcosa. "Alles ok?" * Harry si morse il labbro, imbarazzato, guardandolo negli occhi e stringendosi nelle spalle. "Ho bisogno che tu venga a Londra con me, per favore" fu tutto quello che disse. 

-

Louis guardò nell'ingresso del Jerdwood, dove sua madre era in piedi al centro della sala. Il suo bicchiere di vino bianco era appoggiato sul tavolo accanto a lei. Erano stati tra i primi ad arrivare. Jay insisteva sempre di essere puntuali. Elegantemente in ritardo non era mai stata un'opzione per lei, non ad eventi speciali come quello. Louis sapeva che le piaceva controllare il terreno, le piaceva occupare la migliore postazione prima che il luogo diventasse troppo affollato. Non gliene faceva una colpa. Sua madre era molto brava nel suo lavoro, nel tessere reti sociali intricate come quella raccolta fondi.
Louis non apprezzava più le cose come un tempo, però, ultimamente. Quindi, quella sera, sperava quasi che arrivare presto significasse andarsene presto, ma sapeva che probabilmente non sarebbe andata così. Sospirò e prese il suo solito scotch al bar, relegandosi in un angolo della sala ed appoggiandosi al muro per osservare. Doveva reprimere l'impulso di premere il bicchiere freddo contro la sua testa, come se quel piccolo gesto potesse aiutarlo a sentirsi meglio. Aveva sempre mal di testa, ultimamente, non riusciva a riemergere da quella nebbia di stanchezza e tristezza che l'aveva inghiottito da quando Harry era partito per Berlino. Il terrore che sentiva per il suo assolo del giorno dopo non faceva che peggiorare la situazione.
Louis sorseggiò il suo scotch, osservando il modo in cui Nick Grimshaw si avvicinava a sua madre per salutarla con un bacio sulla guancia. Erano comparse molte più persone nella sala e lui sapeva che sua madre si aspettasse che lui le salutasse cordialmente. Presto avrebbe dovuto immergersi in quella folla, affiancandosi a sua madre e sorridendo a tutte le persone che si avvicinavano a loro. Sentiva un'ondata di risentimento all'idea di sorridere per lei quando non aveva voglia di sorridere per nessuno. Quando l'unica cosa che voleva davvero era che sua madre gli chiedesse cosa c'era che non andava e che lo abbracciasse mentre piangeva. Ma non l'avrebbe mai fatto e lui lo sapeva. Era sempre andata così. 

Love Is A Rebellious Bird. || Larry Stylinson || Italiana.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora