Quando Louis abbassò il capo mentre scendeva le scale per raggiungere il seminterrato della chiesa e la sala prove, ripensò a quel giorno.
Aveva riscaldato la mano con qualche scala ed altri musicisti che aspettavano con lui avevano fatto lo stesso, chi più forte, chi più veloce. Era stato quasi abbastanza da fargli dubitare della sua bravura.
Ma, alla fine, aveva chiuso gli occhi, sicuro nella consapevolezza che aveva dedicato al suo strumento tutte le attenzioni ed il tempo necessario. E la sua audizione era andata benissimo. "Posso andare benissimo anche adesso" mormorò tra sé e sé, ignaro del fatto che stava parlando ad alta voce nel corridoio vuoto. Se Styles lo stava mettendo alla prova, lui avrebbe dato il meglio di sé.
"Signor Tomlinson!" una voce stridula lo chiamò quando stava per entrare nella sala prove. Era quel Liam Pine (o era Payne? Puce?), il tipo che sembrava il cagnolino di Grimshaw, che aveva sulle labbra sempre qualche parola di scusa.
"Ciao".
"Ha un incontro con il Mae - ehm, con Har - " Liam tossì. "Il Signor Styles ha richiesto la sua presenza nel suo ufficio domattina alle otto. Per una riunione" disse, con tono formale, fornendogli un piccolo foglio su cui era segnato l'appuntamento.
"No, grazie" disse, agitando una mano. "Me lo ricorderò" scivolò all'interno della sala prove, chiudendosi la porta alle spalle, senza rivolgere a Liam uno sguardo in più.
"Le ho inviato un'e-mail!" sentì Liam aprire la porta, mostrando soltanto il capo.
Louis rabbrividì e si voltò.
Disegnò un sorriso falso sul volto ed alzò un pollice, che sembrò soddisfare Liam, che lo lasciò definitivamente nella solitudine della sala prove. Forse vuole dirmi come condurre la sezione dei primi violini nel suo pezzo difficile, pensò, sbuffando.
Sarò pronto.
Poi, sistemò lo spartito davanti a sé, le sue dita iniziarono a volare e la sua mente raggiunse quella dimensione in cui non vi erano parole, ma soltanto musica. 

-

Era ormai sera quando Louis riemerse dalla sala prove, chiudendola alle sue spalle. Odiava lasciare il suo violino all'interno - sentiva quasi come se avesse lasciato una parte del suo corpo - ma non l'avrebbe suonato prima della mattina dopo comunque ed era sempre piuttosto nervoso di salire sulla metro con il suo strumento.
"A domani, Thunder" sussurrò, mentre girava la chiave nella toppa ed abbassava più volte la maniglia per controllare che fosse chiusa. L'avrebbe negato, più e più volte, se qualcuno glielo avesse chiesto, ma Louis aveva sempre dato un nome ai suoi strumenti. Erano i suoi bambini, a dire la verità. O i suoi supereroi. Beh, erano i suoi bimbi supereroi e questo ultimo suo violino era stato chiamato così per il suo suono possente.
Thunder costava molto più di quanto Louis potesse mai permettersi, ma nel mondo della musica classica, con gente ricca che si sentiva in dovere di preservare l'arte, gli strumenti migliori sembravano sempre trovare la loro strada verso i musicisti migliori.
Infatti, Thunder gli era stato regalato dal suo vecchio maestro e mentore, Leonard Hall, uno dei più grandi musicisti del secolo scorso.
Era stato Leonard ad incoraggiarlo ad iniziare a comporre.
Non che avesse grandi aspettative, pensò, mentre infilava le braccia nel cappotto e si trascinava fuori dal vecchio edificio, incamminandosi verso il solito pub che lui e Niall raggiungevano dopo il lavoro.
(Niall si faceva sempre pagare da bere, sembrava un povero studente universitario con le sue Ray-Bans rotte e lo zaino rattoppato e Louis si chiedeva se qualcuno dei suoi amici al pub sapesse dove lavorava).

Louis rabbrividì contro una folata di vento e ripensò al modo in cui le dita di Harry avevano danzato quella mattina mentre leggeva ciò che lui aveva composto, nella stanza dove solitamente si rinchiudeva per comporre. Quell'immagine creò della bile nella sua gola. Si chiese per quanto tempo Harry avesse guardato quel semplice minuetto, cosa avesse colto in quelle note.
Era solo un'esercitazione, pensò Louis. Nessuno avrebbe dovuto leggere quel componimento.
Louis sospirò, relegando nella sua mente l'immagine del volto di Harry, del suo corpo appoggiato alla scrivania e di tutto il resto, tutto il resto che riguardava Harry.
Si rifiutava assolutamente di sentirsi in imbarazzo per quel piccolo incidente. 

Love Is A Rebellious Bird. || Larry Stylinson || Italiana.Where stories live. Discover now