𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟙/ ...

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𝒟𝑅𝐼𝐼𝐼𝒩...𝒟𝑅𝐼𝒩𝒩𝒩...𝒟𝑅𝐼𝐼𝐼𝒩...𝒟𝑅𝐼𝒩𝒩𝒩𝒩
Chiunque tu sia che hai inventato questo affare spregevole, ti maledico. Uff..

''Amore mio, il sole splende in alto nel cielo e gli uccellini cinguettano, alzati dai''

quanto la odio quando fa cosi

''Mamma, smettila adesso mi alzo, che ore sono?''

Controllo l'orario.

ma andiamo, è prestissimo.

''Ma sono le 6.10 devo essere a scuola alle 7.45'' dico offesa perché ha interrotto il mio sonno.

''Lo sappiamo'' ed ecco Papà che come al solito fa l'entrata in scena.

''E allora perché mi avete svegliato ora?'' Sbuffo


''Perché è il tuo primo giorno di scuola, meglio essere in anticipo che in ritardo '' si aggiunge mia mamma.


''dai forza signorina abbiamo già preparato la colazione'' continua


''NO, ancora 10 minuti'' dico rimettendomi sotto le coperte.


''Ok'' dice mia mamma '' vorrà dire che noi ci mangeremo tutti i pancake'' sorride diabolica guardandomi con la coda dell'occhio


''Ma certo '' risponde mio padre


escono e chiudono la porta


Eh no, ai pancake non si rifiuta MAI.


Mi alzo di scatto e scendo giù le scale talmente veloce che flash mi può tranquillamente allacciare le scarpe


''ok dove sono i pancake'' urlo come una psicopatica.


I miei se la ridono sotto i baffi, sul tavolo non c'è niente, si avete capito proprio bene, Nada.

''Mamma'' dico a bassa voce, che quasi manco io non mi sento.

''Hm'' risponde lei con una faccia innocua

''Dove sono i pancake?''

''ecco, potremmo averlo fatto apposta'' risponde dopo un po'

''COSA?! Siete dei bugiardi, mi avete fatto alzare per niente'' le dico arrabbiata incrociando le braccia al petto


''dai calmati e vai a prepararti'' dice.

Salgo le scale ancora arrabbiata, mi hanno fatto passare la voglia di fare colazione perciò vado seriamente a prepararmi

metto dei jeans neri e una maglioncino bianco e i miei adoratissimi anfibi scuri mentre i miei capelli neri li lascio sciolti mossi al naturale e come trucco metto solo il mascara e il gloss.

Sono pronta! Scuola, attenzione perché sta arrivando la più... ecco, la più ignorante del pianeta. Ok, lasciando stare i miei balletti da premio Nobel davanti allo specchio

guardo l'orario e porca miseria alla fine tra un quarto d'ora passa il pullman, menomale che ho la fermata fuori casa. scendo di sotto saluto i miei ed esco.

quando il pullman arriva entro saluto l'autista con un sorriso e mi vado a sedere in un posto libero quasi in fondo giustamente perché in fondo c'è il classico gruppetto che se la sghignazza come rimbambiti.
Sto sentendo la musica girata dalla parte del finestrino guardando il panorama che mi offre la mia nuova città.

INSPIEGABILMENTE INSPIEGABILIWhere stories live. Discover now