Capitolo 8

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James e Theodora avevano deciso di proseguire il loro viaggio andando verso nord, verso la Scozia. Lungo la strada, si fermarono a fare benzina, e, mentre James era fuori dalla macchina, Theodora colse l'occasione per fare una telefonata a Jo, per aggiornarsi sull'andamento della situazione politica.
«Allora, cosa mi sto perdendo?» chiese Theodora.
«Sei fortunata, in questo momento Storm non sta facendo niente di assurdamente assurdo...» rispose Jo. «Oh, Dio, non so più nemmeno cosa dico... Sono preoccupatissima per te! Tu stai bene?»
«Beh, sì, se escludiamo il fatto che non vedo una doccia e un letto vero da una settimana, più o meno...»
«E com'è la situazione con... Hai capito, no?»
Theodora non sapeva cosa rispondere. Se avesse detto una bugia, avrebbe dovuto convivere con il pensiero di aver mentito a Jo, la sua unica amica; se invece avesse detto la verità, sicuramente Jo avrebbe iniziato a farle la predica.
«Beh, diciamo che non sembra tanto lo 'spezzacuori' che credevamo...» scelse di dire Theodora, cercando di evitare che Jo si arrabbiasse con lei.
«Che intendi dire?» Jo sembrava leggermente alterata, dalla voce.
«Sembra gentile, sincero... Voglio dire, ho usato il mio 'potere' per capire se mentiva, quando mi ha detto quello che mi ha detto, e... non mentiva! Cioè, credo che sia veramente innamorato di me! È un tantino inquietante, perché ha detto di aver pensato solo ed esclusivamente a me per dieci anni, ma almeno non è un vampiro che entra tutte le notti in camera mia per guardarmi dormire!»
«Dora, Dora, Dora... È esattamente la stessa cosa! E aggiungi anche tutte le ragazze che ha lasciato! Andiamo, non vale la pena di perdere tempo con quello lì! La mia amica Sophie è stata lasciata dopo neanche una settimana, e pensa che sia veramente irritante il fatto che il suo viso sia leggermente asimmetrico... Comunque, dettagli a parte, sei più in pericolo di quanto pensi! Quello lì è malato, non farti ingannare!»
«Va bene, cercherò di stare attenta...»
«Tieni gli occhi aperti... Non fidarti di lui...»
Theodora riagganciò proprio mentre James stava tornando in macchina.
«Chi era, una tua amica?» chiese James.
«Sì, mi stava aggiornando su quello che sta facendo Storm...»

Jo non poteva credere alle parole della sua amica. Posò il telefono, e rifletté per qualche secondo su quello che Theodora le aveva detto. "Non sembra tanto lo 'spezzacuori' che credevamo"? Quell'uomo era un mostro, e Jo lo sapeva bene. Theodora stava cadendo nella sua trappola, e molto presto sarebbe stato troppo tardi: Theodora sarebbe finita come tutte le sue altre vittime, completamente sola, assetata di vendetta, e con un vuoto nel cuore che nessuno sarebbe mai più riuscito a colmare. In più, i suoi genitori erano morti, e quindi non avrebbe mai trovato nemmeno un'ancora di salvezza. In quel momento, Jo era la sua ultima speranza: Jo avrebbe fatto di tutto per salvare la sua amica da quell'orribile destino che la aspettava. Se solo Theodora la ascoltasse! Theodora era sempre stata un po' testarda, forse perché la sua intelligenza molto sopra la media l'aveva sempre fatta sentire superiore agli altri, l'unica a sapere come stanno veramente le cose. Per questo, difficilmente ammetteva di essere in torto, e che qualcun altro avesse ragione. Jo sperava tanto che prima o poi Theodora capisse la gravità della sua situazione: era convinta che suo padre l'avesse affidata a qualcuno che l'avrebbe protetta, ma, in realtà, la ragazza era tutt'altro che in buone mani.

Nel frattempo, la fuga di Theodora e James continuava. L'evoluzione del loro rapporto aveva fatto sì che Theodora non si annoiasse più così tanto durante quella fuga. Viaggiare con un completo estraneo che un po' spaventava era ben diverso dal viaggiare con una persona con cui si ha più confidenza, come un amico, o addirittura un fidanzato. Ora che i due si erano aperti l'una all'altro, avevano abbattuto le barriere che li dividevano. Theodora sorrideva di più, e aveva iniziato a considerare quel viaggio con James una splendida occasione per imparare qualcosa di nuovo. A questo proposito, colse l'occasione per imparare finalmente a guidare. Certo, era comodo avere sempre a disposizione un autista privato che la portasse dovunque desiderasse andare, ma Theodora preferiva essere più indipendente. James si mostrò subito disponibile ad insegnarle a guidare, infatti le lezioni cominciarono immediatamente.
In quel momento, James stava facendo esercitare la ragazza con le curve, approfittando di un parcheggio quasi vuoto. Theodora imparava veramente in fretta, dato che era molto determinata ad imparare. Se la cavava benissimo, e James era veramente orgoglioso di lei.
Fu soltanto dopo una mezz'ora che James si accorse dei due uomini dall'aria sospetta che li stavano spiando, da dentro una macchina nera parcheggiata. Sicuramente erano uomini di Storm che cercavano Theodora.
«Non agitarti, Dora, ma penso che quei due stiano cercando noi,» disse James.
Theodora si sforzò di restare il più calma possibile, anche se le risultava difficile dopo quello che era successo a Brighton. Continuò a guidare come se niente fosse, concentrandosi su come impostare le curve.
«Perfetto...» disse Theodora, continuando a guardare dritto davanti a lei. «Mi fermo, ci scambiamo di posto, e tu cerchi di seminarli?»
«No, non abbiamo tempo di fermarci: dovrai guidare tu!»
Theodora cercò di restare concentrata sulla guida. Uscì dal parcheggio, come se niente fosse, e tentò di seminare i suoi inseguitori percorrendo le stradine della città, svoltando di continuo per confondere i due emissari di Storm. Dopo un po', le venne un'idea geniale per far perdere definitivamente le loro tracce, un'idea a cui non avrebbe mai pensato, soltanto un paio di settimane prima: prendere l'autostrada. James rimase molto sorpreso dalla decisione di Theodora, ma in fondo sapeva che la ragazza sarebbe stata in grado di guidare perfettamente anche in autostrada, nonostante fosse ancora una principiante. E fu così: Theodora era concentrata al massimo sulla guida, cercando di rispettare al massimo le regole della strada, ma allo stesso tempo tentando di far perdere le sue tracce agli emissari di Storm. Aveva imparato a guidare soltanto da un giorno o due, ma era perfettamente in grado di farlo in autostrada, anche andando più veloce di quanto non avesse mai fatto, e questo la sorprese parecchio.
«Li abbiamo seminati, ormai?» chiese Theodora, dopo un po', dando una rapida occhiata allo specchietto retrovisore, per assicurarsi che non ci fosse nessun altro che li stesse seguendo.
«Ci hanno persi, non ti preoccupare... Posso continuare io a guidare, adesso, comunque...»
«Certamente! Appena trovo un posto per fermarmi...»

On The Run - In fugaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora