Capitolo cinque

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ROSALIE'S POV.

Eravamo tutti riuniti in cerchio sulla sabbia, tenevamo alcune noci di cocco piene di latte. Passammo la giornata a cercare di nutrire sei persone, trovare le bacche e riuscire ad esplorare nel profondo degli alberi per trovare dei frutti. Fortunatamente, eravamo sazi, e stavamo bevendo le nostre ultime noci di cocco, apprezzando il loro dolce sapore e non volendo sprecare il cibo di cui avevamo disperatamente bisogno.

Il sole stava tramontando, una sfumatura arancione illuminava il cielo, che presto sarebbe diventato notturno. C'era un piccolo falò al centro, scoppiettante e scatenante di una fiamma che si è riflessa nei nostri occhi. Il fuoco ci riscaldò, la mia pelle fredda era adesso calda dalla temperatura elevata data dalla fiamma. 

Calò il silenzio tra di noi, eravamo tutti occupati a fissare la luce proveniente dal fuoco. Questo era uno dei pochi momenti preziosi che avevamo condiviso insieme. Dopo alcuni giorni, conoscendoci l'un l'altro, chi poteva sapere che fosse così facile fidarsi e aprirsi con loro? Erano i fratelli che non ho mai avuto. I momenti incredibili e silenziosi come questi, si devono assaporare. C'è la possibilità che i momenti migliori, non accadranno più. A meno che non si è fortunati, in quel caso potresti viverli ancora una volta prima che se ne vadano per sempre. 

Si potevano sentire solo i versi degli animali selvaggi provenienti da dietro gli alberi e lo schianto delle onde sulla riva. Sembrava tutto così bello, tutto era calmo e così...perfetto.

Passare gli anni su un'isola non è sempre divertente, specialmente senza condividerla con nessuno. Ho sempre avuto la speranza che qualcuno sarebbe venuto a salvarmi, mi avrebbe aiutato e chiesto tutte le domande che ci sono da chiedere. Volevo farmi semplicemente un'amico, avere qualcuno con cui confidarmi e divertirmi. Questi ragazzi, immagino che si potrebbe dire che è destino.

Sospirai, sorseggiando quella che era l'ultima noce di cocco prima di posarla accanto a me. Fecero tutti altrettanto, per poi continuare a fissare il fuoco che stava lentamente morendo. L'angolo sinistro della mia bocca si inclinò nervosamente, volgendo lo sguardo alle mie mani che giocavano con la sabbia. Loro correvano sui piccoli sassolini, cadendo indietro per abbinare gli altri scogli. La sabbia scivolava tra le mie dita, tendo a farlo spesso.

Qualcuno tossì, facendomi voltare verso Harry. I suoi occhi guardavano i miei intensamente, ma tornò a rivolgere lo sguardo verso il basso prima di grattarsi il collo nervosamente. "Scusa se te lo chiedo di nuovo, ma sono ancora curioso, come ci sei finita qui?"

Avrei dovuto sicuramente dirglielo prima o poi. Potevo letteralmente sentire la loro curiosità nei loro occhi. Sarebbe stato bello togliersi quel peso dal petto, dirlo finalmente a qualcuno, così decisi di raccontarlo.

Respirai profondamente e rivolsi di nuovo lo sguardo verso il basso, tirando le mie dita imbarazzata. "Non ricordo molto, ma ci proverò." Mi rivolsero lo sguardo, determinati e aspettando una mia risposta.

"Io e i miei genitori eravamo in crociera, perchè ci era stata regalata dal superiore di mio padre, come una promozione per il suo lavoro. Quando ero addormentata nella nostra  cabina, sentii dei rumori, così provai a cercare i miei genitori. Nella cabina non c'erano, così andai a cercarli sul pontile. Molte persone stavano andando fuori di testa e correndo, non sapevo esattamente il perchè. Avevo sette anni, non ero ancora molto sveglia o coraggiosa..."

"Era un giorno davvero molto tempestoso. Tuoni, luce, pioggia... come ogni tempesta. Continuavo a correre, cercando di sfuggire alla folla urlante. In qualche modo riuscii a trovare i miei genitori, ma non nelle condizioni migliori. L'addome di mio padre era ferito, immagino che il coltello di qualcuno nella confusione l'avesse ferito. Mia madre era seduta accanto a lui, piangendo. Dopo di che sentii un crack."

The Island Girl (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora