Capitolo quattro

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ROSALIE’S POV.

Stavo giocando con il morbido tessuto della camicia che mi diede quel ragazzo, le dita tiravano i bottoni cuciti su essa. Eravamo tutti seduti in cerchio, i suoi amici mi lanciavano occhiate strane e mi guardavano confusi . Era spaventoso vedere una persona reale in questo posto, piuttosto che piante e animali. Non mi ricordavo l'ultima volta che avevo una persona, oltre all’ultima volta che mi rifiuto di pensare.

Quando mi chiamarono Rosalie ero in estasi, la rosa era uno dei miei fiori preferiti.  Anche se ero un po’ abbattuta perché non riuscivo a ricordare il mio vero nome. In realtà, non ricordavo veramente niente. L'unica cosa che ricordavo era la tragica notte del naufragio avvenuto anni fa.

Pareva che potessi ricordare solo le cose che mi addolorassero. Essere bloccati su un'isola deserta, i miei genitori morti, la lotta per la sopravvivenza in questa sorta di isola. Avevo passatovpassato giorni senza mangiare. Mi infastidivo e spaventavo ogni volta che il mio stomaco brontolava, avevo paura che se non trovassi da mangiare sarei morta.

Oltre ad aver lottato, avevo anche sperato. Quel ragazzo, quello che mi aveva  rincorso attraverso gli alberi, avrebbe potuto essere la persona in grado di farmi felice.  Ed i suoi amici avrebbero potuto essere tutti le persone che mi portassero a una vita migliore. Uno stile di vita migliore, magari aiutarmi a trovare me stesso. Con loro, forse avrei potuto ritrovare la memoria o potrebbero aiutarmi a scappare da  quest’isola. Vivere con gli animali in mezzo alla natura non è così bello come sembra. Uccidere costantemente animali per sopravvivere non mi sembrava una cosa giusta.

Devo ammettere che quando avevo intravisto queste persone sulla spiaggia ero spaventata. Avevo avuto il bisogno di urlare e scappare, andando nell'altro lato dell'isola o semplicemente andare al luogo dove trascorrevo il mio tempo. Se si guardasse in profondità negli alberi, nelle estremità pericolose dell'isola, si troverebbe  un puro, lago blu. Bellissimi fiori e arbusti crescevano intorno ad esso, con accanto un grande albero di viti. Era uno dei posti dove mi divertivo di più, dove spendevo il mio tempo. Mi intrattenni lì durante tutti quegli anni.

Un colpo di tosse interruppe il mio pensiero, facendomi voltare la testa fino a guardare la persona che lo aveva fatto. Un altro ragazzo con i capelli neri mi stava guardando, provocando una sensazione di disagio passare attraverso il mio corpo. Non mi piaceva essere osservata, e dal disagio volevo scappare di nuovo. Ma dopo essere fuggita un paio di volte,decisi che quella non era la cosa migliore da fare.

Fuggire dai tuoi problemi non è un modo per sbarazzarsene, perché essi verranno a cercarti.

"Rosie, mi piace questo nome." sussurrai, infilando una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio. Il ragazzo dai capelli ricci sorrise, ovviamente orgoglioso della sua scelta dei nomi. Parlai di nuovo, ma un po’ più forte del solito, "grazie, ma vorrei anche piacerebbe molto sapere tutto del tuo."

"Sarebbe abbastanza intelligente presentarsi... io sono Harry," quello con i capelli ricci sorrise, presentandosi come Harry. Guardò i suoi amici, puntando quello con i capelli neri, "lui è Zayn, poi c'è Liam, Louis e Niall."

Se avessi avuto carta e penna, mi sarebbe piacerebbe prendere nota sui loro nomi, per come sono smemorata.  Prendendo appunti nella mia testa, Liam dovrebbe essere quello con un taglio ronzio. Zayn aveva i capelli del colore del cielo notturno, che salivano in una pettinatura unica non potevo davvero descrivere. Louis aveva gli occhi azzurri e capelli castani arruffati, una combinazione rara. Tutti questi ragazzi erano unici e diversi. C’era qualcosa su di loro che mi faceva venir voglia di sapere di più.

Guardai l’ultimo ragazzo,Niall. I suoi capelli erano castani ma anche biondi. Sembrava aver tinto i capelli perché quelli naturali stavano ricrescendo. I suoi occhi azzurri riflettevano l'oceano che si estendeva tra le rive. Non c'era dubbio che quei ragazzi fossero attraenti, immaginavo le ragazze seguirli ovunque andassero.

The Island Girl (italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora