Riflessioni di una sera di fine estate

49 21 22
                                    

Ho riflettuto a lungo sulla scrittura in questa pausa. Stare lontano da questa arte per me è diventato impossibile. Scrivere mi aiuta a sognare: è così che ho scritto nella mia bio, non pensandoci troppo, eppure è la cosa più giusta che abbia mai scritto su di me. La scrittura mi aiuta a superare momenti tristi e difficili e mi aiuta ad essere felice.
Scrivere una storia per me equivale all'innamoramento: penso ad una trama, la vedo lì, nella mia testa che pian piano prende forma. La guardo da lontano e comincio a capire che è la trama giusta. Vedo i personaggi, con le loro caratteristiche, i loro volti e le loro personalità. La storia va avanti e la trama si infittisce. La sento mia. È fatta! Sono innamorata! Devo renderle la vita! Nella mia testa la trama va avanti e so come va a finire. Sì, è la storia giusta per me, non ho dubbi! Devo raccontarla! Il cuore batte forte e l'emozione che sento non si fermerà se prima non avrò scritto qualcosa. In quel momento, però, la paura mi assale: e se non piacesse? E se la raccontassi nel modo sbagliato? E se fosse tutto un errore?
Domande su domande, dubbi su dubbi, ma bastano le prime frasi e l'ansia si trasforma in emozione.
Per me questo significa scrivere: creare emozioni e fare in modo che chi legge le senta nel proprio cuore. Se ci riesco anche solo con una persona, allora, penso di non aver fatto un cattivo lavoro.
La strada per diventare brava è ancora lunga e tutta in salita, ma se mi impegno e cerco di migliorarmi ogni volta, so che quel lungo percorso sarà sempre più breve.

Vale

Le follie della ValeWhere stories live. Discover now