VI

4.4K 267 16
                                    

Per il seguente anno le vite dei due protagonisti non si incrociarono.

La madre di Mikail si era ammalata e le medicine erano costose, quindi tutti i membri della famiglia lavoravano sodo.

Niall lavorava da un ferramenta, alimentava il fuoco e puliva gli attrezzi tutto il giorno. Quando il suo capo si ubriacava gli toccava pure  creare le spade richieste. Venivano fuori lavori bellissimi, c'era particolarmente portato, di cui il suo datore si prendeva il merito.

Alex, il gemello, invece aiutava ol padre in miniera il pomeriggio, la mattina si occupava della madre  e quando poteva lavorava in una stalla poco lontana.

Mikail faceva da fattorino per diverse persone, oppure piccoli lavoretti ma la gente del paesino, solitamente, si asteneva dal farlo lavorare essendo troppo piccolo e magro. Il ragazzino vedeva lavorare duramente tutta la sua famiglia mentre lui se ne stava a girovagare per le strade in cerca di lavoro, la maggior parte delle volte senza successo.

La sera prima c'era stata una grande festa di matrimonio in un bar vicino a casa sua e immaginando le casse di vino e birra bevute per festeggiare, Mika andò a vedere se poteva aiutare a fare qualche lavoretto. E c'aveva visto bene, sul pavimento c'erano ancora persone che dormivano rumorosamente mentre i baristi pulivano distrutti, con tanto di occhiaie, il casino del giorno prima. Visto che erano disperati passarono al ragazzino un grembiule facendo andare a servire i pochi clienti nonostante la poca pratica (era quello messo meglio).

In quel bar si ritrovavano spesso le guardie del castello, rozzi uomini arroganti, visto che essendo un posto molto alla mano, potevano fare tutto il casino che volevano. Il gruppo, composto da cinque uomini massicci, appena addocchiarono il loro mini cameriere iniziarono a sbeffeggiarlo con battutine dalle più frivole alle più fraintendibili. Se ci fosse stata la figlia del cameriere gli avrebbe fatti tacere con un occhiata ma con quel nuovo aquisto temporaneo si potevano divertire, sembrava così innocente.

Dopo l'ennesima volta che Mikail passava di fianco al loro tavolo per portare le varie ordinazioni uno degli uomini lo afferrò per il braccio scarno "hey hey piccolina..." il tono viscindo non piacque per nulle al piccolo interessato che cerco di fare qualche passo indietro senza successo.

"guardalo bene Mike, è un maschio" aggiunse un altro.

"be controlliamo" l'uomo che lo teneva fece un cenno ad un altro del gruppo che si avvicinò e gli infilò le mani sotto la maglietta leggermente sgualcita, passandogli le manisu tutto il torace procurando versi di dissenso al ragazzino intrappolato.

Poi passò le mani sul bordo dei pantaloni infilandoci dentro la punta delle dita " NON V-" una mano gli tappo prontamente la bocca " shh bambolina, ti tratteremo bene". Nelle risate generali la mano scese ancora più in giu facendo spaventare ancora di più Mikail che ormai aveva le lacrime agli occhi.

Un uomo si avviccinò improvvisamente  al tavolo interessato. Era alto e con delle spalle massiccie, portamento fiero e mento alto. Era vestito anche lui da guardia reale ma sul petto brillava una spilla, probabilmente era di grado superiore. I cinque uomini si girarono spaventati lasciando il piccolo che cadde indietro, ancora intimorito.

Mentre se ne stava per terra con le lacrime agl'occhi, Mikail, sentì le guardie provare ad accampare scuse verso l'uomo che se ne stava ritto a guardarli senza muovere un muscolo. Si avvicinò piano verso di lui, lo afferrò dal busto e lo tirò su in piedi "cosa ci fa un piccolo omega a lavorare in un postaccio come questo?" la sua voce era calma e inflessuosa ma non dura. " Io- ecco... la mia mamma è malata e... e io" l'uomo guardò ancora per qualche secondo quella creaturina indifesa " al palzzo reale cercano nuovi domestici, prova lì, è di sicuro migliore di qui" poi si allungo verso il tavolo dove se ne stavano ancora i cinque uomini, afferrò la piccola sacca/portafoglio lasciata sul tavolo appartenente a uno degli uomini, e ne tirò fuori una moneta d'oro e la passò all'omega che lo guardò con il viso illuminato, ringraziò due o tre volte e ritornò al suo lavoro, un po' scosso ma sorridente.















•Destiny• OmegaverseWhere stories live. Discover now