Capitolo 8

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Erano ormai passati circa cinque minuti da quando Claire rimase bloccata in quella stanza buia. Cercava in tutti i modi di farsi sentire da qualcuno per liberarla da quell'orrore che stava vivendo.

Si voltò verso la finestra per assicurarsi che quell'ombra strana se ne fosse andata. L'ombra era sparita ma la finestra era aperta e inoltre sentiva i brividi che le scorreva per il corpo.

"Qualcuno apra questa portaaa!!" urlò Claire per farsi liberare da qualcuno.

Dopo le urla di paura che Claire stava facendo arrivò Ryan, che venne svegliato da tutti quei rumori, dato che la sua stanza era vicina quella dove era rinchiusa Claire.

"Claire? Che ci fai in questa stanza?" chiese Ryan con un tono strano.

"Ryan? Ti prego apri questa porta!" urlò Claire disperata.

Ryan cercò di aprire quella porta ma era chiusa a chiave.

"Ma è chiusa a chiave!" disse Ryan.

"Come? Ti prego, cerca di aprire questa porta!! Voglio uscire da qui!!"

Ryan, con tutte le sue forze, cercò di sfondare quella porta. Dopo tanti tentativi la porta finalmente si aprì. Claire, con le lacrime agli occhi, abbracciò fortemente Ryan.

"Ho avuto troppa paura..." disse Claire piangendo disperatamente.

"Sta calma! È tutto finito..."

***

Dopo che Claire si rilassò, raccontò tutto ciò che è successo a Ryan. Mentre Claire raccontava tutto, si ricordò del giocattolo che era dentro quella stanza.

"...C'era un giocattolo per bambini lì dentro. Stava suonando quando entrai in quella stanza e ora che ci penso...quel giocattolo ha smesso di suonare appena venni rinchiusa..."

"Che tipo di giocattolo?" chiese Ryan.

"Un carillon..."

"In mezzo al pavimento..."

"...ma quando ho sfondato la porta sono sicuro di non aver visto niente nel pavimento di quella stanza..."

I due ragazzi decisero di tornare in quella stanza per vedere se il giocattolo fosse lì, ma appena aprirono la porta della stanza di Ryan il giocattolo era lì davanti a loro che stava funzionando. I ragazzi erano spaventati da ciò che stavano vedendo.

"È questo?" chiese Ryan spaventato.

"Sì..."

"Non mi piace questa cosa...dobbiamo liberarcene!"

Presero entrambi la decisione di buttare quel carillon fuori dalla finestra.

"Stanno succedendo cose troppe strane in questo albergo..." disse Claire appena gettò il giocattolo.

"Io non penso che queste cose strane stiano succedendo in tutto l'albergo..." continuò Ryan.

"Cosa intendi dire?"

"Bhè...ti sei mai chiesta il perchè tutti questi avvenimenti stiano succedendo solo a te? Insomma...nessuno in questo albergo ha sentito una voce che chiamava il suo nome...e inoltre...perchè quella voce chiamò proprio te?"

Claire iniziò a farsi tante domande nella sua testa: Ryan aveva ragione...perchè proprio lei?

"E inoltre...questi avvenimenti sono cominciati appena sei arrivata in questo albergo, quando..." continuò Ryan.

"...quando mi diedero la stanza 335!" disse Claire senza far finire ciò che voleva dire Ryan.

"Esatto!" affermò Ryan.

"Chiediamo informazioni domani mattina...ora è troppo tardi ormai...ma per ora starai qui con me!"

"Cosa? Stai tranquillo...Me la cavo da sola...torno nella..."

"No! Te non torni nella tua stanza! Non voglio che ti succeda qualcosa..."

Claire non riuscì a rifiutare e dormì nella stanza di Ryan per la sua sicurezza.

"Claire! Claire! Claire!..." sussultò una voce femminile.

Claire aprì gli occhi per cercare quella voce, ma non vide bene: la sua vista era un pò sfocata.

"Claire!"

Claire finalmente iniziò a mettere a fuoco la sua vista...Vide davanti a lei una ragazza. Era una ragazza come lei, forse più grande di Claire di qualche anno.

"Chi sei? E come fai a sapere il mio nome?"

La ragazza a quelle domande non diede nessuna risposta.

"Scusa...potresti rispondere alle mie domande?"

"NO!" gridò la ragazza.

"Hai liberato la metà della mia anima nella mia stanza e ora mi vendicherò di tutti voi!" continuò.

"Cosa? Non ti capisco..."

Un'altra volta quella ragazza non diede risposta e lentamente si allontanò da Claire...

Room 335Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora