Capitolo 7

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La mattina, verso le 08:00, Claire si alzò dal letto e scesi dalla Receptionist per chiedere chi alloggiasse nella stanza 334.

"Buongiorno! Scusi, ma volevo chidere chi alloggia nella stanza 334?" chiese Claire.

"Sí, mi dia un secondo." rispose la Receptionist.

"Mi dispiace deluderla, signorina. Ma nella stanza 334 non alloggia nessuno." disse subito dopo la Receptionist.

"Ma come?" chiese sorpresa Claire.

"Le chiavi di quella stanza sono ancora qui..." seguitó la Receptionist. "Ok! Grazie mille." rispose Claire e se ne andó.

Non era possibile! Eppure Claire era sicura di ció che aveva visto. Rimase a bocca aperta per molto tempo.

*********

Ore 15:50

Claire era a giro per Londra. Dopo un pó vide di nuovo quella vecchia signora: era come se la seguisse da tutte le parti.

Senza alcuna esitazione Claire si avvicinó a quella signora e chiese "Signora? Posso sapere per quale motivo mi segue e mi osserva?"

"Devi fermarla!" disse la vecchia con un tono inquietante.

"Fermare chi o che cosa?" chiese spaventata Claire.

"Abbie Davis! Devi fermare Abbie Davis prima che sia troppo tardi!" e dopo aver detto quello se ne andó.

"Ma...chi é questa Abbie Davis? Signora!" gridó Claire sperando che la vecchia si voltasse e ritornasse da lei per darle informazioni, ma senza successo.

*********

Ore 23:30

Claire era nella sua stanza sdraiata sul letto. Non riusciva a dormire: pensava a ció che aveva detto quella vecchia. Abbie Davis...chi era Abbie Davis. Claire non conosceva nessuno con quel nome.

All'improvviso sentí qualcuno bussare alla sua porta. Andó a vedere chi era ma, come pensava, non trovó nessuno. Ad un tratto la finestra che si trovava nella sua stanza si aprí. Claire era molto spaventata e andó subito a chiudere la finestra quando ad un tratto, fuori in mezzo alla strada, vide una donna: era la stessa donna che aveva visto nel riflesso dello specchio l'altra volta e all'improvviso quella donna sparí dal nulla. Claire non sapeva piú a cosa credere. Pensava stesse sognando ma era tutto cosí reale.

Dopo un pó sentí che qualcuno chiamava il suo nome, con un tono simile ad un sussurrio.

La voce era femminile che proveniva fuori dal corridoio. Claire non ci pensó due volte ed uscí seguendo quella voce.

Claire era terrorizzata. Appena fuori dalla sua stanza non vedeva nessuno in mezzo al corridoio dell'albergo ma sentí lo stesso che qualcuno la stava chiamando.

Scese le scale lentamente e all'improvviso vide una sagoma che stava alzata davanti a lei e poi scomparve piano piano. Ma Claire non si fermó, seguí sempre quella voce e voleva vedere dove l'avrebbe portata.

Arrivó davanti ad una stanza: la numero 295. La voce era ferma lí e, all'improvviso, la porta si aprí lentamente. Le luci erano spente ma Claire, oltre alla voce che udiva, inizió a sentire una canzoncina, simile a quella dei giocattoli. Accese la luce e in mezzo al pavimento vide un giocattolo per bambini: era una piccola giostra che si muoveva come se qualcuno l'avesse azionata.

Era terrorizzata. Cosa ci faceva un giocattolo in mezzo al pavimento di una stanza "disabitata"? Claire voleva ritornare dalla sua stanza ma all'improvviso le luco si spensero e la porta si chiuse sbattendo fortemente. Claire cercó di uscire da quella stanza buia e inquietante ma la porta sembrava chiusa a chiave. Urló per cercare aiuto "AIUTOOOO!! CHE QUALCUNO APRA QUESTA PORTAAAA!!" gridó Claire spernado che qualcuno la liberasse da quella stanza, ma nessuno la sentiva: erano giá le 23:40 e tutti erano a dormire.

Claire continuó ad urlare disperatamente, cercava di accendere le luci, ma non funzionavano. Ad un tratto le tende della finestra si spostarono e si intravedeva nella finestra un'ombra con una corda sul collo: sembrava impiccata. Dopo aver visto quello Claire urló piú forte che poteva, ma nessuno aprí quella porta.

Room 335Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora