Welcome to Uneke

113 20 4
                                    



Le gambe tremavano a ogni passo, quasi ci stessero ripensando su.
«Non siate idiote!» le rimproverò, sollevando lo zainetto sulle spalle.
Va bene, aveva risposto Daniel, come se gli avesse semplicemente detto che stava andato al supermercato. Ma, tanto, si era abituato alla sua aria burbera.

L'aria fredda di Uneke aveva accarezzato il suo viso accaldato dai caloriferi del treno, ma adesso,dopo solo qualche minuto da quando aveva messo piede fuori, iniziava a pizzicare il naso e le guance, tirandole forte. Un cappuccino al primo bar di passaggio, gli occhi blu che guardavano ogni passante con un insolito interesse, come se tutto, in quel posto, profumasse di nuovo. Profumasse di Daniel.
Si domandò se non l'avesse incontrato per caso, magari riconoscendolo da un'occhiata burbera o da un sorriso un po' impacciato, sentendo tutte le sue fantasie trattenute per così tanto tempo fuoriuscire con insistenza.
Se solo gliele avesse confidate, ne era sicuro, avrebbe fatto sparire qualsiasi traccia della sua esistenza.
Si era perfino preoccupato di recapitare in anonimo il pacco con il quadro.
Sei agitato?, gli domandò, preparandosi alla raffica di insulti vari.
Un gruppo di ragazzi entrò dentro la caffetteria. Sembravano studenti universitari vista l'età e le tracolle che reggevano mollicci, coi visi stanchi ma sorridenti.
Li passò tutti in rassegna come un metal detector per volti, scartando a priori tutti coloro che avessero dei capelli di un colore diverso dal nero; solo due corrispondevano al profilo, ma uno aveva una fisicità più minuta di quel ragazzo che aveva visto correre via dai camerini dei musicisti, e l'altro sorrideva fin troppo per essere il suo burbero Daniel.
Certo che no. Tu si? Immagino già le stupide fantasie che starai facendo.
Skyler ridacchiò pensando che, a quel punto, poteva anche far spallucce difronte alle sue frecciatine.
Dando un'ultima ripassata a quella mappa improvvisata che aveva preparato segnando numeri di autobus, nomi di fermate, librerie e locali, finì il suo cappuccino, prendendo le sue cose.
Un flash, davanti agli occhi, e le gote si arrossarono improvvisamente quando sentì una risata, simile alla sua, appena dietro le sue spalle.
Gli venne in mente quella foto che aveva incorniciato per lui. La sua schiena nuda e desaturata dietro una trama blu cobalto. Solo un accenno di viso – le labbra, per la precisione.
Ma ciò che più gli era rimasto impresso era stata la sua risatina dopo che gli disse: «Mi fa venir voglia di accarezzarti le spalle». L'aveva mormorato con leggerezza, in un sussurro fra sé e sé, quasi.
Voltandosi di colpo, incrociò due paia di occhi scuri, il viso sorridente di un giovane ragazzo dai capelli neri. Perse un battito prima che lui, scrutandolo per qualche secondo, sorrise appena, voltandosi verso la ragazza a cui teneva la mano. Lo sorpassò, lasciandolo inebetito di fronte alla porta d'uscita.
Deglutendo con forza, prese un gran respiro cercando di sforzarsi ad attendere,senza far troppi capricci, come gli avrebbe detto Daniel se fosse stato lì.    

_______

N.d.A. Nulla da togliere alla versione originale, ma i  Pentatonix mi mettono di buon umore come solo poche cose al mondo; e questa cover, in particolare, mi sembrava azzeccatissima per fare da sottofondo all'umore di Skyler.
Spero non vi sia dispiaciuta... in caso contrario... siete delle persone horrrrribbbili. Sappiatelo.

 Sappiatelo

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.
Error 0313: APTOFOBIA [🌈 LGBT+ STORY]Where stories live. Discover now