La vendetta di Perseo ed il ritorno ad Argo

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Nell'isola, Perseo trovò in un tempio la madre Danae e Ditti che si nascondevano da Polidette che, non avendo nessuna intenzione di sposare Ippodamia, non aveva smesso di insidiare la madre. Perseo allora fu preso da un'ira incontenibile, e dopo aver nascosto Andromeda, si avviò alla reggia di Polidette: giunto al palazzo e portando il dono di nozze, venne deriso ed insultato dal sovrano. Per vendicarsi dei torti subiti, Perseo tirò fuori ancora una volta dalla sacca magica la testa della Medusa pietrificando il re e i suoi cortigiani. Perseo consegnò allora al padre adottivo Ditti il potere sull'isola di Serifo. Donò poi gli oggetti che gli avevano permesso di uccidere la Gorgone, ovvero i sandali, la bisaccia e l'elmo di Ade, ad Ermes, che li rese alle Ninfe. La testa di Medusa fu donata invece ad Atena, che la pose in mezzo al proprio scudo (l'Egida). Poi Perseo, insieme alla moglie Andromeda e alla madre Danae, ritornò ad Argo, volendo rivedere suo nonno Acrisio. Questi però, venendo a sapere le intenzioni dell'eroe e temendo sempre l'oracolo che gli aveva predetto la morte per mano di suo nipote, partì per Larissa, nel paese dei Pelasgi, all'altra estremità della Grecia. Perseo, lo raggiunse e lo rassicurò perché non gli portava rancore e riuscì a farlo tornare ad Argo. Ora, a Larissa, il re Teutamide dava giochi in onore di suo padre, e Perseo vi giunse come competitore. Al momento di lanciare il disco, s'innalzò un vento violento, e il disco lanciato da Perseo, deviato malauguratamente, colpì Acrisio, che assisteva allo spettacolo, alla testa e lo uccise. Cosicché il vaticinio dell'oracolo si era compiuto. Pieno di dolore, Perseo gli tributò onori funebri e lo fece seppellire fuori dalla città di Larissa. Egli, divenuto signore di Argo, non se la sentì di regnare su quella terra e, recatosi a Tirinto, propose a Megapente, succeduto a suo padre Preto, di scambiarsi i regni: secondo una variante Megapente salì al trono dopo che Perseo ebbe pietrificato Preto con la testa di Medusa. Perseo poi fondò Micene, facendo costruire ai Ciclopi delle mura invincibili come quelle di Tirinto. Perseo ebbe da Andromeda molti figli maschi e una femmina: Perse, Alceo, Stenelo, Eleio, Mestore, Elettrione e Gorgofone. Alla morte di Perseo, la dea Atena, per onorare la sua gloria, lo trasformò in una costellazione cui pose a fianco la sua amata Andromeda, Cefeo e Cassiopea, la cui vanità aveva fatto sì che i due giovani si incontrassero. Ancor oggi queste costellazioni portano i loro nomi.

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