I Saw You

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Tirò su col naso prima di sbottare. Posò il piedino sulla sedia di legno per poi farsi forza con le braccia minute e salire in posizione eretta sulla sedia davanti al davanzale. Scrutò con gli occhi da qualche parte davanti il suo campo visivo. Farneticò per poi fissare le due pozze chiare dall'antipode possibilmente visibile dalla finestra di quella calda cucina. Una curva gli occupò il visino scavato, guardò la bambina mora dondolarsi sull'altalena gialla. Si passò il dorso latteo sulle palpebre e sorrise ancora. Quella bambina le ricordava qualcuno, e probabilmente doveva essere qualcuno che gli piaceva particolarmente.

-Ashton,- esordì la donna longilinea che indossava un sorriso melanconico -è ora di andare, per oggi con Louis ho finito- soffiò affabile allargando le braccia al bambino che le corse incontro

-Quando torniamo?- domandò il bambino frugando il naso tra la soffice stoffa colorata, aveva un buon profumo, menta.

-Presto tesoro- sentenziò con voce flebile facendo lambire la punta del naso contro quella del bambino

Strinse le palpebre. Un dolore lancinante gli colpì il diaframma. Osservò il rosone della dimora che si apriva grandiosa davanti ai suoi occhi, ricordava bene quel periodo. Un periodo felice della sua vita. Sospirò toccandosi il petto. Sentì il cotone del suo maglione rosso attecchire alle lunghe dita. Sbottò appena e guardò l'altalena sollecitata dal vento freddo d'autunno, che un tempo era colorata di giallo. Sorrise appena. Ricordò i capelli corti e mori di quella bimba. Ondeggiavano, al ritmo del movimento delle sue gambe così piccole. Ricordava i suoi occhi, castani, ma veri. Quasi la guardava con adorazione. Si morse l'interno delle labbra, un espressione grottesca gli si dipinse in volto. Osservò la sua finestra. La luce era accesa. Pensò a lei, vestita di paure. Pensò ai suoi capelli ormai lunghi, ma sempre dello stesso colore. Calciò qualche ciottolo con gli scarponcini e borbottò qualcosa quando notò una serie di caratteri scritti in un angolo del portoncino bianco.
Qui abita Madison.

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Accigliò appena quando una serie di luci variopinte gli investì il viso. Quasi gli venne da vomitare. Imprecò quando una manciata di corpi deliranti gli si scagliarono contro. Non era amante delle feste. Sopratutto quelle organizzate alla Portland High School. Soprattutto quelle come Halloween. Si sistemò la bandana rossa sulla fronte opaca e quasi perse il respiro quando notò Madison, sullo stipite un po' vecchiotto. Stava ridendo. Non l'aveva mai vista così leggera. Notò i lunghi capelli ondeggiarle sulla schiena. Stava indossando un vestitino scuro, non troppo corto. Ma sufficientemente per Madison. Si alzò il cappuccio scuro sulla testa e infilò entrambe le mani nelle tasche laterali. Era così bella. La guardò ancora una volta entrare nell'edificio, continuava a sorridere. Mentre lui continuava a morire.

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Sfilò il pacchetto di cartone colorato dalla tasca anteriore dei suoi skinny jeans, prima si balzare sul muretto delle scritte. Rigirò una manciata di secondi il rotolo di tabacco tra le dita affusolate. Pensò a qualche minuto prima. A Madison felice. Senza di lui. Scrollò leggermente le spalle prima d'incastrare l'oggetto tra i denti, vi fece una cappa con le mani per poi accenderlo con la piccola fiammella ossidrica del suo accendino nero. Come la sua vita, nera. Perché Ashton, viveva ogni giorno nell'oscurità, nell'attesa che qualcuno lo salvasse. Era precipitato negli abissi e se ne era innamorato. Aveva toccato il fondo e non era risalito. Viveva ogni giorno per morire. Come se attendesse solo il giorno in cui potersi spegnere completamente. Poter addormentarsi sul fondo dei suoi abissi sognando i suoi demoni divorargli le viscere. Portò lo scarponcino destro sul muretto mentre aspirò forte, da quella che per lui era una delle fonti che lo tenevano vivo. Guardò sotto il suo naso.

"Ascolta ciò che ti circonda, fai silenzio e inizia ad immaginare. Mad."

Strinse le labbra e sorrise appena. Madison era in cima alla sua lista. Delle ragioni per cui aveva deciso di rimanere vivo. Aspirò ancora e fece un cipiglio quando notò una figura minuta sussultare. La osservò senza dire parola. Era buffa. Si passò una mano tra i capelli e si tirò il vestito sui fianchi.

-Perché sei qui fuori?- balbettò la ragazza sentendo le gote cambiare tonalità. Ashton non l'aveva mai vista vestita in quel modo. In realtà neanche lei. Era stata Char a prestarle quel vestito. Le sarebbe sembrato scortese non accettare un simile dono. Si avvicinò al muretto e fece una serie di movimenti goffi prima di balzare su di esso accanto al ragazzo che continuava a guardare dritto davanti a se.

-Non mi piacciono questo genere di feste.- disse soltanto facendo sgorgare una nuvoletta d'ossigeno sporco

-Neanche a me.- biascicò la ragazza incrociando le braccia al petto. Avrebbe voluto avere una delle sue felpe. Almeno in quel modo sarebbe potuta nascondersi, anche se parzialmente.

-E come mai ci sei venuta?- bofonchiò gettando il mozzicone fumante sulla ghiaia, chiuse per qualche attimo gli occhi per poi fissarli sulla ragazza che fremeva di fianco a lui.

-Char voleva venirci e le ho fatto compagnia,- incespicò con le parole prima di fissare lo sguardo in quello del ragazzo -ma sinceramente, ora ho solo bisogno di stare qui.- tartagliò abbassando lo sguardo sulle sue cosce troppo scoperte per i suoi gusti.

-Non volevo farti del male l'altro giorno Mad.- esordì Ashton facendo un balzo spigliato dal muretto -È solo che io ti sento mia, e l'idea di altre labbra sulle tue mi mandano fuori di testa.- sospirò avvicinandosi alla ragazza che fremette -Tu non sai quanto io possa volerti, e probabilmente non lo saprai mai. Ma sappi che ti osservo da molto tempo, Madison, e l'idea di una te diversa da quella che ho sempre osservato con adorazione mi fa perdere i sensi- avvicinò la testa a quella della ragazza. Poté sentire il suo deglutire. Fissò le pupille sulle lebbra rosee di Madison. Avrebbe voluto baciarla. Farlo, e sentire quel sapore pervadergli i sensi. Ma non lo fece.

-Ci vediamo Mad.- profetizzò poi lasciandosela alle spalle. Riusciva a sentire il rumore dei pensieri della ragazza. L'agitazione colorarle il volto.
Sorrise sghembo. Prima di sparire tra le siepi.

🎄🎄🎄

Ehilà, come va?
Io sto abbastanza bene...
Comunque prima di iniziare a sparare cazzate, volevo parlare di quello che è successo a Parigi... Io davvero non ho parole. Sono giorni che penso a questa strage e non riesco a capacitarmi. Non riesco a credere che questo sia solo l'inizio di una possibile guerra. Seriamente ho troppa paura ragazzi. Un attimo di commemorazione per tutte le vittime innocenti. 🇫🇷🇫🇷

btw ho cambiato telefono🎉🎉🎉 e sento il Natale avvicinarsi🎄🎉🎄🎉 
vab pariamo del capitolo:
da qui in poi si aprirà tutta la storia.
Credo che si stanno spianando le strade e che ora certe cose stanno cominciando a rendersi nitide. Come Ashton che da piccolo andava a casa di Louis e che guardava sempre Madison.
Poi pian piano scopriremo di più.
Per ora posso solo dire che io amo il personaggio di Ashton. Lo amo troppo vi giuro è il mio favvvvvv

vab basta
alla prossima
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ciao
ciao

MadWhere stories live. Discover now