Mine

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Si strinse nelle spalle prima di sbottare, quando incappò contro un paio di corpi. La scuola al suono dell'ultima campana diventava il luogo più gremito di corpi che potesse mai esistere. Qualcuno gli calpestò una scarpa, imprecò mentalmente mentre con una mano stringeva la cinghia dello zaino nero. Sussultò, quando sentì picchiettarsi su una spalla.

-Hey Cal- esordì il ragazzo dai capelli biondi.

-Michael- face cenno con la mano.

-Come va amico?- domandò, con un ghigno il ragazzo dagli occhi  trasparenti.

-Tutto bene, te?- biascicò, quando sentì le suole logore delle sue vecchie vans, sprofondare nel terriccio umido.

-Tutto bene- disse soltanto, con un sorriso sghembo.

Calum e Michael erano migliori amici dalle medie. Calum ricordava ancora il giorno in cui si erano visti per la prima volta nel cortile della Rosemary School. Michael non aveva sempre portato i capelli biondi. In realtà, Calum non ricordava esattamente di che colore erano i suoi capelli. Forse perché li aveva sempre tinti, sin da più giovane. Ricordava però i suoi occhietti vispi scrutare le formiche portare i più piccoli residui di cibo sulle spalle, per sfamare interi formicaio. Ricordava il giorno in cui cadde dalla bicicletta e Michael fu l'unico a non ridere di lui. Lo ricordava bene, perché i veri amici non sono quelli che ci sono nel momento del bisogno, ma quelli che ci sono sempre, indifferentemente dal momento in cui li chiami. Sorrise a quel ricordo.
Sentì il respiro mozzarsi, quando le suole abbandonarono il terriccio umido,
per sfregare contro la ghiaia. Torse il capo in un lato e sospirò quando i suoi occhi s'incastrarono nei suoi.
Gli occhi della ragazza più bella che avesse mai visto. Erano due pozze dipinte di un colore caldo. Nè blu, né neri. Semplicemente il dipinto della tranquillità. Aveva i capelli neri lunghi, non doveva essere della Portland High School, poiché la vedeva ogni giorno con una spalla al muro dell'uscita. Era così diafana, ed indenne. Non conosceva il suo nome, ma adorava immaginarsela al suo fianco per i borghi rurali della vecchia Portland. Scrollò il capo quando Michael lo richiamò al presente.

-Smettila di guardarla- schernì il biondo, sistemandosi il berretto sulla testa

-Mikey, devo scoprire il suo nome- ripeté con voce flebile, quasi come se lo stesse ricordando a se stesso.

-Non puoi farlo Cal, ha già un ragazzo.- fece cenno col capo verso il ragazzo davanti a loro, che strinse la ragazza al suo petto per poi stamparle un bacio sulle labbra piene.

--- 

Intrecciò di più le dita a quelle del ragazzo, che torreggiava alla sua destra. Respirò piano per non far rumore. Non aveva dimenticato la sera prima. Non aveva dimenticato le labbra di Louis sulle sue, non aveva dimenticato il suo sapore. Semplicemente, aveva cancellato per quel pomeriggio quelle immagini dalla sua testa. Non poteva ricordare il tempo felice nella sventura, sarebbe stato peggio. Guardò a sottecchi il ragazzo al suo fianco. Cosa le avrebbe fatto Ashton se fosse venuto a conoscenza di quella sera prima nel soggiorno di casa sua? Quasi le venne da vomitare  a quel pensiero.

-Eccoci- sentenziò Ashton, avvinghiando ancor di più la presa sulla ragazza.

-Che posto è?- biascicò Madison, stringendo le labbra

-Il Badass, il pub più frequentato di Portland- spiegò attraversando la soglia, che separava le strade di Portland da quell'ambiente eterogeneo.

Madison chiuse gli occhi per qualche secondo. Odiava lo sfaccettarsi di luci variopinte, unito all'odore intenso dell'alcool. Espirò qualche manciata di ossigeno, per poi inspirare. Riaprì velocemente gli occhi, quando sentì le mani di Ashton stringerle le braccia.

-Io vado un attimo al bancone, mi raccomando, non muoverti da qui.- dettò atono, fissando lo sguardo in quello di Madison.

-Okay- la ragazza annuì, sentendo la testa pulsare. Restare sola per qualche minuto in quel locale, non le sembrava una grande idea.

-Tesoro- ammiccò un qualche ragazzo alle sue spalle.

Sentì il diaframma premerle. A momenti sarebbe voluta scappare e raggiungere Ashton. Odiava il contattato, ma in quel momento l'unica cosa che voleva erano le braccia di Ashton. Non si girò a guardare la fonte di quel commento.

-Cosa ci fai qui tutta sola, sembri così ingenua- Madison strinse le palpebre, quando sentì un suono appagante sfiorarle i capelli. Delle dita le sfiorarono la pelle nuda sul collo. Rabbrividì. Qualcuno la stava toccando. E non era né Louis né Ashton . Era semplicemente qualcuno. Deglutì, stringendosi nel maglione scuro. Sentì gli occhi pizzicarle, non avrebbe pianto, almeno non voleva farlo in quel momento.

-Ehi amico, faresti meglio a levarti dal cazzo.- sbottò Ashton, inasprendo la mandibola. Guardò Madison e la tirò a se.

-Dai amico calmo, volevo solo un po' divertirmi con il tuo nuovo giocattolo- bofonchiò con un ghigno il ragazzo dai capelli lunghi e neri.

-Tu non farai un bel niente con nessuno, adesso sparisci prima che ti spacchi quella faccia di cazzo.- sputò, alzandosi i bordi del maglione nero sui gomiti.

-Okay, me ne vado- alzò le mani al cielo in cenno di resa, per poi sparire tra i tavoli illuminati da una manciata di luci fioche.

-Ora tu vieni con me- avvinse con se la ragazza

Madison lo seguì, trapassando una serie di corpi deliranti. Respirò a sottecchi, mentre sentiva la presa del ragazzo davanti a lei farsi più stretta. Sussultò, quando la trascinò con se attraverso lo stipite del bagno dei maschi.

-Da ora in poi non devi più stare lontana da me.- profetizzò, posizionandosi davanti allo specchio lucido. Posò le mani sul marmo chiaro
sotto il suo naso e la guardò dal riflesso. Madison aveva gli occhi bassi sulle punte degli scarponcini, capì che la stava osservando. Alzò per qualche secondo lo sguardo per incrociare quello di Ashton.

-Non posso lasciarti sola, sopratutto dopo quello che è successo ieri pomeriggio.- sentenziò, avvicinandosi al corpo fremente della ragazza.

-Cosa?- farfugliò con voce flebile, sentendo il cuore schizzargli fuori dal petto. Sapeva tutto. Cominciò ad ansimare, quando il ragazzo di fronte a lei le camminò contro, fino a farla incappare contro le mattonelle opache di quel bagno lurido. Strinse le labbra, quando capì che non poteva più scappare.

-Ho sputo di quello che è successo tra te e Tomlinson,- gemette con astio  -sei solo mia Madison, e il pensiero di altre mani sul tuo corpo mi manda fuori di testa.- biascicò, facendo lambire la punta del naso contro quella di Madison.

La ragazza deglutì contro il respiro del ragazzo di fronte a lei .

Ashton le guardò le labbra e pensò alla sera prima. Pensò a Madison distante da lui. Si sentì logorare dall'interno. Respirò ancora, prima di colpirle la gota. Sentì la pelle sotto il suo palmo bruciare. Lo aveva fatto. Aveva perso
il controllo. Ma se ne rese conto solo
quando quella pelle rossa si rigò di lacrime amare. Aveva infranto la sua promessa. L'aveva toccata, facendole del male. Ma lei era sua.

BROKEN HOME
Seraaaaaaa come state?
lo so è tardi scusate, non ho mai pubblicato a quest'ora ma ormai avevo scritto e mi rompevo di aspettare fino a domani.

Comunque, resoconto breve:
Malum af >>>>>>
A Cal piace una ragazza, secondo voi chi è?
è semplice dai dai😽
Poi Ashton porta Madison in un pub dove uno ci prova con lei.
Ashton si arrabbia e le da uno schiaffo perché è venuto a sapere del bacio tra Mad e Lou. Come? idek lo scopriremo insieme nella prossima puntata, no okay stop.
Btw SGFG >>>>>>>>>>>>>>>>>
ah e vorrei andare al concerto a Roma dei 5sos speriamo bene🙏🏼🙏🏼🙏🏼
COMMENTATE AS ALWAYS

sto morendo di sonno
alla prossima
ciao ciao

MadWhere stories live. Discover now