Capitolo 12

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In vita capita spesso di pensare alla morte e a cosa ci sia dopo

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In vita capita spesso di pensare alla morte e a cosa ci sia dopo. Immaginare una seconda possibilità, una via di redenzione e magari persino qualcosa di assurdo, come rinascere dentro a qualcosa di diverso, come un cane, un gatto o uno Shen è qualcosa di comune. Io, però, non avevo pensato a niente del genere, avevo sempre vissuto la mia intera esistenza immaginandomi la morte come qualcosa di inevitabile. L'ansia e il terrore mi avevano accompagnato per quasi ogni giorno della mia vita, eppure, per quanto mi fossi impegnato a non focalizzarmi su quel misero dettaglio, non ero mai riuscito a darmi pace e, più ci pensavo, più il panico aumentava, il cuore accelerava e la convinzione di essere impotente si faceva sentire con prepotenza. Alla fine, silenziosa come una farfalla, lei era giunta a me e io avevo ceduto al suo fascino, tanto da ritrovarmi in un nuovo corpo, con una nuova chance e una vita eterna ad attendermi, almeno era quello che avevo creduto, prima di essere evocato da quella donna.

Nella minuscola stanza che odorava di erbe essiccate e candele profumate, la donna mi camminava intorno, osservandomi e squadrandomi con attenzione, con quegli occhi del medesimo colore del sangue. La fissai in silenzio, attendendo che esponesse il suo giudizio e i suoi eccentrici ordini, ma lei non lo fece. La voluminosa chioma oscillò a destra e a sinistra più volte, insieme alla sua testolina tonda e fu allora che decisi di spezzare quell'imbarazzante silenzio che sarebbe sicuramente terminato più avanti con una richiesta stupida e umiliante.

«Si può sapere cosa vuoi?»

«Hai così tanto da fare nell'aldilà?» Schioccò la lingua contro il palato e si soffermò davanti alla mia faccia. Era incuriosita, potevo leggerlo nella sua espressione divertita e indagatrice.

«No.»

«Allora mettiti pure comodo, non ho fretta nell'impartire i miei comandi», sorrise lasciva dandomi le spalle. I suoi capelli oscillarono fino a raggiungere il mio naso. Avrei desiderato con tutto me stesso afferrare quelle ciocche platinate e far sì che la sua testa sbattesse nel tavolo più vicino e la tentazione fu così forte che la bestia che era in me si liberò, nel tentativo di rendere vero ciò che un secondo prima era solo immaginazione. I miei piedi si mossero in avanti, ma qualcosa di luminoso mi accecò. Un forte dolore si irradiò in tutto il corpo e mi ritrovai a gridare, accovacciato sul pavimento di una stupida casa.

«Mi sono dimenticata di dirti che ti ho evocato in una gabbia anti-demone. Vedi di fare il bravo, ho impiegato mesi a cercare quelle pietre e ho usato tutto il sale che avevo a disposizione per creare il sigillo...» Non avevo prestato attenzione a ciò che si trovava in basso e lei era stata terribilmente astuta, come una Sorella doveva essere. Digrignai i denti e attesi che il dolore passasse da solo, poi, accovacciato come un cucciolo spaurito, la osservai di sottecchi. La lunga gonna svolazzava qua e là scoprendo i suoi piedi nudi che, poco dopo, si fermarono davanti a quella che era una linea bianca e che avevo visto troppo tardi. La donna si abbassò, fino a far sì che quella stoffa colorata coprisse anche l'ultimo centimetro di pelle. I suoi gomiti si appoggiarono sulle ginocchia e i suoi occhi inquietanti presero a scrutarmi con avidità.

«Sei lo Shen più seducente che abbia mai evocato, nonostante questo tuo strano aspetto animale, sarebbe un peccato non andare d'accordo, non trovi?»

«Quanti dei miei hai fatto fuori?» Ringhiai snudando le zanne. Lei non si spaventò, un semplice umano avrebbe sgranato gli occhi o sarebbe indietreggiato, ma lei no, restò immobile a guardarmi, poi la sua espressione si indurì.

«E voi? Quanti sciamani avete sgozzato con tutti quei denti? Quanti ventri sono stati aperti con i vostri artigli?»

«Non abbastanza direi.» Sibilai maligno pensando a quanto vera fosse la storia delle Sorelle e degli sciamani. Creature viventi baciate dall'oscurità delle tenebre. Lei non parve apprezzare la risposta e le sue labbra si contorsero in una smorfia rabbiosa. La sua mano destra si sollevò e così il mio corpo. Iniziai a dimenarmi e tentai di ferirla con tutte le mie forze, ma la belva dentro di me si assopì. Fermo e immobile, mi ritrovai a guardarla con il timore di perdere la mia ultima chance di vivere.

«Questa risposta non mi è piaciuta!» Gridò allargando ancora di più la sua mano ingioiellata. Le lunghe unghie smaltate scintillarono alla luce delle candele e, poco dopo, sentii la bocca spalancarsi contro il mio volere. Le zanne si allungarono involontariamente, come se non fossi più io a controllarle, ma lei. La osservai scavalcare la linea bianca del cerchio e raggiungermi con aria predatoria. Nella mano sinistra stringeva una pinza, ma non feci in tempo a chiedermi a cosa servisse, perché questa si avventò sui miei canini. Un forte dolore riempì la mia bocca e il sangue prese a scivolare lungo il mento, giù verso la gola.

«Che fortuna che voi esseri mostruosi vi ricreiate senza troppi sforzi... Sarà un punto a favore della mia missione.» Sorrise divertita staccandosi e uscendo dal cerchio. Non appena si sentì al sicuro, la sua presa magica su di me svanì e io mi ritrovai a cadere sul pavimento. Magdalena toccava con ammirazione il tesoro appena ottenuto, due magnifici canini paranormali. Avrei voluto staccarle la testa a morsi, ma avrei dovuto attendere che i denti rinascessero e avrei impiegato almeno due ore prima che ciò accadesse, ma non appena mi fossi ritrovato in forze, lei sarebbe morta. Se fossi riuscito a fuggire al suo controllo, avrei fatto in modo che la sua misera vita terminasse senza troppi fronzoli o giri di parole.

«Che cosa vuoi farmi?» Le chiesi ansimante. La Sorella sorrise melliflua voltandosi verso un mobile in legno scuro. Le fiamme delle candele oscillarono ai suoi movimenti e accompagnarono sulla parete ogni singolo gesto, persino quello in cui inseriva i miei denti in una scatolina metallica. La sentii armeggiare e la guardai darmi le spalle più del dovuto, ma quando si voltò verso di me, capii che la mia prigionia sarebbe durata più a lungo del previsto. Tra le sue mani stringeva una lunga siringa. Magdalena inclinò la testa di lato e si inumidì le labbra.

«Cosa stai pensando di fare con quella? Vuoi verificare se sono vaccinato?» Chiesi quasi con una risata sarcastica che tentava di uscire dalla bocca. Ne avevo vissute tante di evocazioni e ne avevo fatte di cose strane per gli umani, ma essere chiamato per un controllo medico mai! Lei non si soffermò su quella battuta, si limitò a fissare quel piccolo oggetto appuntito con uno scintillio malsano negli occhi. C'era qualcosa di strano in lei, qualcosa che non avevo mai visto in nessuno sciamano o Sorella prima di allora. Non le interessava il potere che avevo e che poteva usare a suo vantaggio, a lei interessavo io per ciò che ero.

«Si vocifera che si stia preparando una guerra dalle vostre parti...» La sua voce uscì quasi eccitata da quella bocca carnosa e piena. Una "guerra". Ne avevo viste tante con il passare degli anni, ma mai tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Sarebbe stato quasi impossibile, dato che per uno Shen varcare il portale era fattibile solo se evocato.

«Credo che tu sia più stupida di coloro che sostengono una simile stronzata!» Senza pensarci troppo sputai ai suoi piedi un grumo di sangue e lei aggrottò le sopracciglia in tutta risposta.

«Ci sono strani avvistamenti negli ultimi tempi e che tu difenda la tua gente è comprensibile. Quello che però devi capire è piuttosto semplice: se nel mondo si sta scatenando una guerra, io ho bisogno di un'arma vincente.»

ANGOLO AUTRICE

Buon salve! Credo che questa volta vi ho fatto aspettare più del dovuto, ma ero davvero indaffarata!  Questo capitolo, seppur breve, è stato molto difficile da scrivere e vi chiedo perdono se non è all'altezza degli altri.

Siamo giunti a un punto di svolta nella storia, la nostra Juno è riuscita a raggiungere una Sorella e speriamo che possa insegnarle qualcosa in più e magari farci anche capire cosa sia Xavier e cosa sia la nostra piccola amica. 

Fatemi sapere se la storia è di vostro gradimento e se avete consigli io sono a vostra disposizione! Vi ricordo la mia pagina instagram, trovate il link nella bio! Tra 3 giorni Wattpad rimuoverà i messaggi, così se dovrete contattarmi, potrete farlo sia in bacheca che sul mio profilo ig.

Buona lettura!

Shen-L'ombra del dannatoWhere stories live. Discover now