59.

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Il risveglio dopo il ritorno a Torino fu abbastanza traumatico.

Non mi trovavo nelle sue braccia, in un letto bianco latte e con il sole sparato in faccia.

Infatti, l'atmosfera era totalmente diversa. Nonostante fossero appena iniziate le vacanze di Natale, io ero triste.

Mi strinsi nelle coperte ormai non più abituata a quel freddo invernale che mi penetrava le ossa.

Guardando attraverso la finestra, vidi gli alberi muoversi per il vento e le gocce di pioggia che piano piano iniziavano a bagnare il terreno.

Improvvisamente sentii una vibrazione proveniente dal cellulare riposto sul comodino, così mi girai pronta a vedere di che tipo di notifica si trattasse.

Gli angoli della bocca si allargarono in un sorriso quando lessi due messaggi proprio da lui.

Kenan- buongiorno prensesim
Kenan- che fai di bello?

Non attesi un momento di più per rispondergli.

Gaia- buongiorno mio Ken
Gaia- sto mordendo di freddo

Kenan-se non fossi ad allenamento ti verrei a scaldare io

Gaia- so che mi stai invidiando che io sono nel letto e tu no

Kenan- proprio così

Poi mi mandò un audio che mi trasportò direttamente in un'universo parallelo.

"Gaietta scappo che mi aspettano, ti amo, riposa anche per me"

La sua voce mise l'acceleratore al mio cuore che iniziò a battere come ogni volta che qualcuno osava anche solo nominarlo.

E con il sorriso in volto, un'altra notifica fece illuminare il mio telefono.

Guardai il display convinta fosse lui, ma inaspettatamente ricevetti un messaggio da mia madre, che avevo sentito ieri in chiamata.

francesca(mamma)- ciao tesoro, come stai? Posso chiamarti? Non voglio preoccuparti, ma è una questione abbastanza importante.

Fissai il telefono perplessa. Non era mai capitato che mia mamma mi scrivesse un messaggio per potermi chiamare.

Improvvisamente un senso di angoscia si fece spazio nel mio corpo facendomi rabbrividire per un istante.

Che doveva dirmi?

Kenan
La pioggia che atterrava sul suolo creava un rumore lieve ma che in quel momento mi sembrava assordante.

Ero concentrato ad eseguire il riscaldamento insieme ai miei compagni, ma il freddo mi impediva di potermi muovere tranquillamente.

Ogni passo, ogni piccola rincorsa, scaturiva un enorme brivido che si propagava in tutto il corpo.

-quanto sei nero fra, quasi mi somigli- mi disse Timothy nel breve momento in cui ci era concesso di bere acqua.

Risi leggermente -mi sono scottato ben tre volte,
però devo farne ancora di strada per arrivare al tuo livello-

Da dietro poi, qualcuno mi diede una pacca sulla spalla -allora? Hai messo incinta la piccola Gaia?- mi chiese Dusan affiancandomi.

Ma prima che potessi rispondere, ecco che intervenne inevitabilmente Chiesa -chi ha messo incinta chi?- disse bevendo un sorso d'acqua

-tranquillo, tutto sotto controllo... almeno, credo- dissi ironicamente, pronto a scappare dagli schiaffi del numero 7.

Infatti iniziò ad inseguirmi per tutto il campo, quasi facendo passare tutto il freddo che mi tormentava da quando avevo messo piede alla continassa.

Quando riuscì ad afferrarmi, io non riuscii a trattenere le risate, scoppiando a ridere -non sono ancora pronto per diventare zio Kenan- disse ironicamente Fede, mentre iniziò a tirarmi leggermente l'orecchio -ti conviene andarci un po' più piano- terminò sempre scherzando, poi lasciò la presa.

-Aia però mi hai fatto male- mi massaggiai l'orecchio, lui nel frattempo stava ritornando al punto di prima che iniziasse a rincorrermi

-Ti sta bene!- urlò facendomi ridere.

Ritornai subito serio quando però mi ricordai del pesante allenamento che ci spettava...

Gaia
Scesi le scale con un peso al petto. Non le avevo risposto, anche se avrei tanto voluto farlo.

Volevo chiamarla per sapere che aveva da dirmi, per togliermi tutte quelle paranoie dalla testa, ma non ebbi abbastanza coraggio per farlo.

Non appena superai l'ultimo gradino, appoggiando il piede sul parquet, notai ci fosse Lucia sul divano intenta a guardare una serie alla tv.

La salutai richiamando la sua attenzione e lei mi sorrise subito invitandomi a sedermi vicino a lei. Così mise pausa, e io la raggiunsi.

-ciao piccola, come va?- mi abbracciò, dandomi lo stesso calore che si dà ad una sorella

-bene, ho freddo però- mentii, ovvio che ora il freddo era l'ultimo dei miei problemi

-sicura sia solo quello? Ti vedo turbata- mi rispose spostando una ciocca dei capelli dietro l'orecchio.

Le sorrisi, guardandola negli occhi. Lei ricambiò, cercando nel mio sguardo una qualche risposta.

-tutto ok, grazie Lucy- mi alzai, dovevo scappare da quella situazione -vado a mangiare qualcosa- mi diressi verso la cucina.

Sapevo non fosse soddisfatta da quella risposta, ma in questo momento volevo solamente immergermi in me stessa senza condividere i miei stati d'animo.

Come ogni mattina, preparai la mia tazza di latte e cereali e mi sedetti comoda sullo sgabello che si affacciava sulla piccola isola della cucina.

Dopo qualche minuto passato a fissare il vuoto, presi il cellulare tra le mani. Fissai di nuovo quel messaggio e con le mani tremolanti digitai la risposta.

Poteva anche trattarsi di una buona notizia, ma avevo una brutta sensazione.

SPAZIO AUTRICE
Scusatemiiii, sono stata impegnata in questi giorni... ma sono tornata come sempre!

Secondo voi? Cos'è la cosa di cui deve parlare Francesca a Gaia?
Aspetto i vostri pensieri...

Lasciate una stellina, ci vediamo al prossimo, baci❤️💫

My starboy|| Kenan YildizWhere stories live. Discover now